Faccani beffa Rinaldi in una gara condizionata dalla bandiera rossa
Tamburini rompe e viene fermata la gara di Misano, dominata dal pilota Ducati. Alla ripartenza è l’alfiere della BMW a vincere. Delude Razgatlioglu.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Come perdere una gara già vinta. E’ quello che si deve essere chiesto Michael Ruben Rinaldi mentre rientrava nel parco chiuso con in mano il secondo posto. Qualcuno potrebbe rispondergli che così sono le corse ma potrebbe rischiare l’incolumità… Battute a parte, è innegabile che il portacolori del team Aruba Ducati non può essere soddisfatto.
Partito fortissimo, aveva fatto subito il vuoto tenendo costantemente lontano gli inseguitori. A quattro giri dalla fine il “fattaccio”: il motore della Yamaha di Tamburini si rompe lasciando una scia d’olio sul rettilineo prima della curva del Rio. C’è una sequenza di cadute, tra cui anche quella di Sandi, e probabilmente un po’ in ritardo la Direzione Gara espone la bandiera rossa.
Tutto da rifare per Rinaldi, con una mini-gara su cinque giri. Michael è di nuovo partito bene, ma nell’ultimo giro è stato riacciuffato da Marco Faccani. I due hanno dato vita ad un duello senza esclusione di colpi, che ha visto prevalere il pilota della BMW, un successo alla fine, se si considerano i soli i cinque giri, comunque meritato.
L’amaro calice è stato reso più dolce dal mezzo passo falso di Toprak Razgatlioglu. Il pupillo di Sofuoglu è apparso in affanno sin dalle prove ma nella prima dello stop era riuscito a dare maggiore continuità alla sua azione. Al secondo start ha iniziato invece subito a pasticciare, cercando improbabili attacchi e commettendo diversi errori che alla fine lo hanno portato a chiudere solo sesto, dietro a Marino, a Luca Vitali, autore di una grande prestazione, e al cileno Scheib, al secondo podio consecutivo.
Ora Rinaldi guida il campionato con un punto di vantaggio sul rivale turco. I due avranno tempo di ritemprare energie fisiche e mentali, una lunga pausa che li rivedrà in pista solo ad agosto in Germania al Lausitzring. E lì, siamo sicuri, se ne vedranno delle belle.
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