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Quasi pronto il fumetto in memoria di Jo Siffert

Il compianto ex pilota elvetico avrebbe compiuto 81 anni il 7 luglio. La sua popolarità, a 45 dalla morte, è ancora enorme. La striscia ripercorrerà le tappe emblematiche della sua vita.

BD Mania 2016, Véronique Siffert et Philippe Siffert, les deux enfants de Jo Siffert

Foto di: Laurent Missbauer

Fumetto
BD Mania 2016, Véronique Siffert et Philippe Siffert, les deux enfants de Jo Siffert
BD Mania 2016, Porsche 917
BD Mania 2016, Jo Siffert casque
BD Mania 2016, Michel Janvier, Véronique Siffert
BD Mania 2016, cases du futur album BD Jo Siffert
Salon de Genève 2016, Olivier Marin
Jo Siffert, Porsche CanAm, Laguna Seca 1969
Jo Siffert, pilote suisse
Jo Siffert, Lotus49B, Sainte Ursanne-Les Rangier, 1968
Jo Siffert, Spa-Francorchamps

Jo Siffert, protagonista di un simpatico fumetto esclusivamente dedicato alla vita del compianto pilota elvetico. Questa l’intenzione dei francesi Olivier Marin, sceneggiatore, e Michel Janvier, disegnatore, due creativi francesi che hanno deciso di tuffarsi in questa nuova avventura tutta rossocrociata.

La “BD”, disponibile per la fine dell’anno, racconterà attraverso numerose tavole colorate la vita in pista e fuori dell’ex pilota tragicamente scomparso il 24 ottobre del 1971 durante una corsa a Brands Hatch, non valida per il Campionato Mondiale di Formula 1.

 

Perché i due artisti francesi si sono interessati a un pilota elvetico piuttosto che a uno d'Oltralpe? “Semplice, Jo Siffert non fu soltanto un semplice pilota, ma anche uno di quei personaggi che immagini nei romanzi”, spiega Olivier Marin.

 

Quest’ultimo è uno sceneggiatore più volte premiato nonché salito agli onori delle cronache per aver ricevuto nel 2016 il premio BD dall’Associazione Francese della Stampa automobilistica (AFPA), direttamente dalle mani di Christian Peugeot. In quella circostanza, Olivier Marin fu destinatario di un riconoscimento per il fumetto intitolato “Le sortilège de la Bugatti Atalante”.

“Jo Siffert”, prosegue l’autore, “è stato un pilota che, partendo dal basso, ha raccolto risultati meritatissimi, riuscendo a trionfare in Formula 1, prima di affermarsi nelle corse di durata. È infatti lui che ha prestato la leggendaria Porsche 917 a Steve McQueen per girare il film “Le 24 Ore di Le Mans” del 1971. Anzi, in alcune scene fu proprio lui a portarla in pista”. 

Per Michel Janvier, colui che ha composto la parte illustrativa nel fumetto “Jo Siffert, la BD”, il pilota friborghese fece parte della categoria dei piloti “più polivalenti della storia dello sport automobilistico”.

“Joseph aveva un modo di fare tutto suo. Un personaggio davvero unico della fine degli Anni 60. L’aver gareggiato in diverse categorie lo ha portato ad essere uno dei piloti più apprezzati dell’epoca”, afferma Janvier.

Michel ricorda di aver visto il driver di Friborgo “brillare su una Ferrari nel 1967 alla 1000 Km di Parigi. Ma questo è soltanto uno dei motivi per il quale mi sono lanciato in questo progetto, che sarà pubblicato dalla Editions Paquet sul finire del 2017...”.

 

A quarantacinque anni dalla sua scomparsa, Jo Siffert beneficia di una fama ancora pazzesca, non soltanto in Svizzera, ma nella stessa misura anche all’estero.

“La sua popolarità, anche attuale, è dovuta al segno che ha lasciato, alla sua personalità piena di fascino e carisma, alla sua eleganza, oltre ai vari record registrati in svariate categorie: Formula 1, Formula 2, corse di durata e cronoscalate. Quest’anno sono anche 50 anni esatti dal record del mondo di velocità, stabilito a Monza nel 1967”, ci tiene a precisare Michel Janvier.

 

“Il tragico modo in cui ci ha lasciato e soprattutto la nostalgia di quell’epoca di corse lasciano un vuoto incolmabile nei cuore di noi appassionati che hanno avuto il privilegio di poterlo vedere all’opera”.

Gli autori del fumetto passeranno in rassegna le tappe fondamentali della vita di Joseph. Dagli esordi in moto ai primi successi a quattro ruote, a come è riuscito a diventare un uomo Porsche nella città natale di Friborgo, senza dimenticare gli incontri con gli attori Yves Montand, Françoise Hary e Steve McQueen.

 

“Abbiamo privilegiato gli episodi più significativi ed esemplificativi della carriera di Jo anziché riassumere il tutto in una biografia lineare e piatta”, spiegano Olivier e Michel quasi all’unisono.

“Ovviamente molto spazio sarà concesso alla prima vittoria a Brands Hatch nel 1968, ottenuto alla presenza del principe Carlo d’Inghilterra. A volte sarà rimarcato più il gesto agonistico che la vittoria in sé.

Per esempio, alla 1000 Km di Parigi del 1967, sul circuito di Montlhéry. In quel caso Siffert non vinse, ma riuscì ugualmente a stabilire il primato sul giro con la Ferrari 412 P condivisa con David Piper”, ci tiene a ricordare Michel Janvier. 

Per una realizzazione perfetta, Olivier Marin ha potuto contare sul pieno appoggio e il sostegno di Philippe Siffert. Il figlio di Joseph, anch’esso amante del motorsport e con all’attivo anche una partecipazione alla 24 Ore di Le Mans del 1995 al volante di una Porsche 911 GT2, ha messo a disposizione la documentazione utile a farcire il racconto di interessanti nozioni in più e di aneddoti. 

 

La documentazione include anche numerose riviste dell’epoca, che presentano dati e informazioni poco reperibili su Internet.

L’ambasciatore Nicolas Bideau, capo di Presence Suisse, si è detto “davvero orgoglioso di sapere che la popolarità di Jo Siffert è talmente alta da vedersi dedicare anche un fumetto ideato da due francesi”. 

Il diplomatico inserisce il pilota tra i grandi dello sport rossocrociato, soltanto perché “è allo stesso livello di Stan Wawrinka o Roger Federer, soltanto per citarne alcuni attualmente in attività”.

Per il massimo rappresentate di Presenza Svizzera, il successo e la fama guadagnati da Joseph sono dovuti alla “straordinaria umiltà del pilota. I nostri giovani d’oggi dovrebbero prendere lui quale esempio”.

“La sua morte mi ricorda quella di James Dean, passato a vita migliore nell’apice della carriera, proprio Siffert”, ricorda Nicolas Bideau.

 

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