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Faustini: “Il comportamento dei Commissari è stato irragionevole!”

Il giovane pilota di Formula 3000 si è fatto da parte nella prima bagnata manche della gara di Châtel Saint Denis per motivi di sicurezza, per poi venire squalificato. Robin: “Non hanno avuto buon senso!”.

Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS, Cockpit

Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS, Cockpit

Robin Faustini,  Reynard 92D Cosworth
Robin Faustini, Reynard 92D Cosworth
Robin Faustini, Reynard 92D Cosworth
Robin Faustini, Reynard 92D Cosworth
Joël Grand, Tatuus-Honda FM, Bossy Racing
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS
Simon Hugentobler e Robin Faustini
Simon Hugentobler, Reynard 97D-Mugen, ACS
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS
Simon Hugentobler, Reynard 97D-Mugen, ACS
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS
Joël Grand, Tatuus-Honda FM, Bossy Racing
Joël Grand, Tatuus-Honda FM, Bossy Racing
Robin Faustini, ACS
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS, Cockpit
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS
Robin Faustini, Reynard 92D-Cosworth, ACS

Apparentemente, non tutti hanno tratto insegnamenti dai gravi incidenti capitati durante il Campionato Svizzero della Montagna 2017.

Pochi attimi prima della partenza del Gruppo E2 nella cronoscalata Châtel Saint Denis-Les Paccots, la pioggia si è abbattuta sui pendii friborghesi andando a aggravare le condizioni del tracciato, presentatosi già umido soprattutto in curva. 

 

 

Impossibilitati ad apportare le modifiche per il bagnato, quattro dei cinque piloti di Formula 3000 avrebbero dovuto scattare con le gomme slick.

Situazione giudicata troppo pericolosa per Simon Hugentobler, che ha quindi consigliato al figlio Robin Faustini di rinunciare alla corsa per mancanza di esperienza.

 

Obbedendo alla volontà del padre, il giovane argoviese ha girato la Reynard 92D per fare ritorno al parco chiuso, mentre lo stesso Hugentobler, Eric Berguerand e Joël Roussel sono partiti con slick alla volta di Les Paccots, dove sono giunti senza nessun tipo di danno, ma con un notevole ritardo.

“Non sono in grado di darmi spiegazioni in merito alla squalifica, la prima manche avrebbero dovuto considerarmela come nulla”, afferma Faustini, anche se è consapevole che un pilota deve prendere parte a tutte le sessioni di corsa, come da regolamento.

“Si tratta di una sfrontatezza. Perché non sono venuti incontro a un giovane pilota con la testa sulle spalle? Abbiamo provato a discutere con i Commissari Sportivi, cercando di spiegare loro che forse non era il caso con un 19enne salisse su una monoposto da oltre 500 cavalli sul bagnato e oltretutto senza i pneumatici adatti. Sono deluso dal fatto che non abbiano applicato un po’ di buon senso”, continua rammaricato Robin. 

 

Prendendo alla lettera il regolamento, Faustini avrebbe dovuto arrestare la monoposto una volta superata la linea di partenza. Così, teoricamente, la commissione disciplinare non lo avrebbe squalificato... 

 

 

“Mio papà ha portato due o tre Formula 3000 alle corse di Velocità in Salita in questa stagione. È favoloso per il nostro sport, peccato che vengono trattate così”, spiega Robin. La compagine Hugentobler ha preso atto delle dovute conseguenze sulla pausa di mezzogiorno.

Robin Faustini non si rammarica soltanto per la decisione “severa” presa dagli organizzatori, ma anche per l’opportunità fallita. “Mi sono trovato a mio agio durante le prove, anche con le gomme da bagnato. Credo che avrei potuto essere veloce, ero molto motivato”. 

La motivazione la dovrà mantenere fino al primo ottobre, quando Robin concluderà la stagione 2017 sui pendii di Mickhausen (Germania) al volante della Tatuus-Honda della Bossy Racing, la stessa che Joël Grand ha portato al trionfo nell’ultimo appuntamento stagionale elvetico.

Roland Bossy ha consegnato a Faustini la chance di correre con la sua vettura dopo un convincente test all’Anneau du Rhin. “È una bella vettura con la quale posso divertimi e confrontarla con una Formula 3000. Non vedo l’ora di correre sotto l’ala protettrice di Roland Bossy e imparare quante più cose possibile da un esperto come lui. Aspettative? Credo che un posto sul podio nella Classe 2 litri sarà possibile”.

Viste e considerate le difficili condizioni meteorologiche d’autunno, anche un piazzamento nelle parti alte tra le vetture da corsa vere e proprie è ipotizzabile per Robin. Joël Grand ne ha dato prova con il suo successo assoluto a Les Paccots...

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