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La FMI mette fuori gioco le road races negando la licenza ai piloti!

Cambiano le condizioni assicurative e i programmi sportivi 2018 dei piloti italiani sono a rischio. Se per Bonetti correre con una licenza estera rappresenta una soluzione, Polita non vuole nemmeno prendere l'ipotesi in considerazione.

Alessandro Polita, BMW

Alessandro Polita, BMW

Toni Börner

Alessandro Polita, Penz13 BMW Motorrad Motorsport, BMW HP4
Alessandro Polita, Penz13 BMW Motorrad Motorsport, BMW HP4
Alessandro Polita, Penz13 BMW Motorrad Motorsport, BMW HP4
Alessandro Polita, Penz13 BMW Motorrad Motorsport, BMW HP4
Alessandro Polita, BMW
Paton S1-R di Michael Rutter e Stefano Bonetti
Stefano Bonetti, Paton
Stefano Bonetti, Paton S1
Stefano Bonetti, Kawasaki
Stefano Bonetti, Kawasaki
Stefano Bonetti, Kawasaki
Stefano Bonetti, Kawasaki
Stefano Bonetti, Paton
Stefano Bonetti, Kawasaki

"La FMI informa che, a seguito della nuova Polizza assicurativa stipulata con la Compagnia Unipol, sono escluse dalla copertura infortuni e RC le partecipazioni a manifestazioni di velocità su strada all’estero, anche se codificate sui calendari internazionali FIME e FIM.

Le manifestazioni in oggetto sono: Tandragee “100” Road (Irlanda), Cookstown “100” Road Races (Irlanda), Frohburger ADAC Dreieckrennen (Germania), Isle of Man Mountain Course (Gran Bretagna), Macau Motorcycle Grand Prix (Macao/Cina), Road Racing 300 Zatáček Gustava Havla Hořice (Repubblica Ceca), International Road Racing Championship (IRRC – Finlandia).E comunque ogni manifestazione su strada all’estero, anche se non facente parte della lista.

Pertanto la FMI non rilascerà alcuna autorizzazione a partecipare a queste manifestazioni, con la validità della Licenza Italiana o Licenza FIM rilasciata dalla FMI, ai piloti che ne facessero richiesta. I piloti che volessero comunque partecipare a tali manifestazioni saranno pertanto obbligati a procurarsi autonomamente il titolo di partecipazione presso l’organizzatore locale, consapevoli che in nessun caso la FMI potrà essere ritenuta responsabile delle conseguenze della loro partecipazioni alle gare in questione".

Il comunicato della FMI è la conseguenza dell'impegno degli organi federali sul tema della sicurezza stradale, ma non solo: è plausibile che l'incidente mortale di Dario Cecconi alla Tandragee 2017 avrà avuto il suo peso sulla scelta dei vertici. Però, c'è da fare un'ulteriore considerazione tanto schietta quanto banale: non è da escludere che la presa di posizione sia di base economica, con la FMI che non vuole più prendersi i rischi, e quindi pagare, per incidenti che avvengono in corse tanto affascinati quanto pericolose.

Polita: "Licenza straniera? Assolutamente no!"

Resta il fatto che ora, i piloti italiani, devono trovare una soluzione. Quella più semplice è correre con una licenza straniera, eventualità che Alessandro Polita (esordiente nel 2016 al TT) non vuole nemmeno prendere in considerazione:
"Perché mai dovrei correre per un'altra nazione? - ha detto lo jesino ai nostri microfoni - Sono italiano e fiero di esserlo, ancora mi commuovo quando vedo il tricolore che sventola sul podio e non sopporterei di correre sotto le insegne di un'altra federazione e un'altra nazione".

"Ma la cosa che non capisco, e mi fa arrabbiare, è non comprendere il principio in base al quale hanno deciso cosa sia pericoloso e cosa no. Se per me, la mia famiglia e i miei sponsor non è un problema quello che faccio, perché per la Federazione sì? I piloti italiani corrono e vincono in tutto il mondo, perché, ad esempio, la Dakar è considerata meno rischiosa e gli italiani che ci competono continuano ad essere tutelati, mentre per noi questo discorso non vale più?".

Polita non prende nemmeno in considerazione l'eventualità che, a spingere la FMI in questo senso, siano state le prestazioni delle moto attuali, troppo estreme per gareggiare in strada:

"Non può essere - racconta Alessandro - e basta prendere come riferimento le medie di velocità fatte segnare al TT 10 o 15 anni fa e metterle confronto con la prestazione fatta l'anno scorso da Dunlop. Ci sono 8, 10 km/h di differenza, cadere a 270 o 280 km/h non penso cambi qualcosa...".

La situazione è in stallo, ed è tutt'altro che facile perché Polita, con il contratto per Penz per il 2018 già firmato, rischia di trovarsi in un vicolo cieco.
"Non è bello quello che sta succedendo - conclude - con il team ci stavamo preparando per provare a vincere il Campionato Europeo di road races, e adesso tutto rischia di andare in fumo. Ho parlato con la squadra, sono a conoscenza dei problemi, ma ora non posso far altro che aspettare che venga trovata una soluzione al più presto".

Bonetti: "E' solo un problema burocratico"

Presenza più che decennale al TT e storico podio sfiorato l'anno scorso all'Isola di Man, nella Lightweight, solo per un guasto alla sua Paton. Anche Stefano Bonetti, campione dell'Europeo Velocità in Salita, rischia di essere penalizzato dalla decisione della FMI.
"La decisione era nell'aria già da un po' e forse l'incidente di Cecconi ha dato la spinta decisiva affinché fosse presa - racconta "Bonny" -. Secondo me è una scelta prettamente burocratica, fatta probabilmente da chi non ha mai visto una road race e non sa nemmeno di cosa si tratti".

"E' facile individuare i motivi, ruota tutto attorno all'assicurazione. E' una scelta di natura economica, non c'è più la volontà di pagare per prendersi determinati rischi e la colpa è anche un po' di noi piloti... All'estero, quando succede un incidente, nessuno si sogna di denunciare gli organizzatori, è un'eventualità accettata come evento di gara. Qui la situazione è diametralmente opposta e nessuno vuole prendersi più il rischio di pagare".

Rispetto a Polita, però, Bonetti è più morbido sulla possibilità di correre con licenza estera:
"So che c'è questa opzione - ha concluso - ma preferisco aspettare che la FMI prenda una decisione. Farci correre con condizioni assicurative diverse potrebbe essere una di queste... In caso contrario mi muoverò per prendere una licenza estera, sicuramente ci impiegherò meno tempo a risolvere il problema così"

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