Dean Harrison il più veloce nella prima giornata di prove
Supersport e Lightweight hanno aperto il TT 2016, con il pilota inglese più veloce di tutti seguito a ruota da Ian Hutchinson. Primo contatto con il Mountain anche per i newcomers.
Ian Hutchinson, Yamaha
Isle of Man TT
Alle 18:20 di ieri è scattato ufficialmente il Tourist Trophy, con i giri a velocità controllata per i newcomers e qualifiche per la Supersport e Lightweight. Giornata conclusa nel segno di Dean Harrison, che ha marcato il miglior tempo nella classe Supersport. L’inglese ha fermato il cronometro sul 18’13’’467millesimi, alla velocità media di 199.9 km/h nell’ultimo dei sei giri a disposizione per la sessione. Ivan Litin il più rapido nella Lightweight con 19’23’’180 millesimi fatto alla media di 187 km/h.
Al contrario, niente cronometro per gli esordienti che, in scia ai commissari di gara, hanno assaggiato il Mountain per la prima volta. Tra loro l’italiano Alex Polita, che ha scoperto il circuito stradale con Michael Booth, Seamus Elliott and Jochem van den Hoek, scortati da Richard Quale. Bruce Anstey ha accompagnato Josh Daley, Andre Pires e Forrest Dun, mentre l’ultimo gruppo formato da Darren James, Olaf Romijn e Alastair Fagan è stato condotto dal commissario John Barton.
Alle spalle di Harrison si è piazzato Ian Hutchinson: 6 giri anche per lui e best lap fissato a 18’14’’010 millesimi. Gli altri due del plotone dei favoriti, Michael Dunlop e Jhon McGuinness, hanno girato un po’ di meno e hanno chiuso al terzo e quarto posto in classifica. 5 giri fatti e il migliore registrato sul 18’14’’919 millesimi per il nord irlandese, 4 giri fatti con il migliore che ha fatto fermare il cronometro sul 18’20’’515 millesimi per il 23 volte campione del TT.
In generale, la maggior parte dei piloti ha preferito non forzare la mano, preferendo di completare al massimo 4 tornate per familiarizzare ancora una volta col Mountain. Come detto, gli unici a fare eccezione sono stati i primi due, Harrison e Hutchinson, entrambi arrivati a quota 6.
Non sono mancate le cadute e quattro piloti hanno fatto i conti con l’asfalto dell’Isola: William Dunlop al Sarah’s, Forrest Dunn a Water Works, Ben Rea a Lambfell e Seamus Elliott al Hailwood Heights. Per fortuna, nessuna seria conseguenza per tutti.
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