È italiano, ed è stato scelto da Renault Sport per lo sviluppo della nuova Clio R3T, vettura che va a sostituire la Clio Renault Sport R3. Si tratta di
Federico Gasperetti, pilota toscano che dal 2008 ha iniziato il percorso che lo ha legato alle vetture Renault: navigato da
Federico Ferrari, ha guidato la Clio R3, la Megane RS e la più piccola Twingo R2, maturando quell’esperienza che ha portato gli ingegneri di Renault Sport a sceglierlo per lo sviluppo della nuova Clio R3T.
”Abbiamo puntato su Federico perché è un pilota molto sensibile, capace di spiegare in ogni dettaglio le sensazioni che la vettura gli trasmette – ci ha confidato
Yann Paranthoen, responsabile tecnico per i rally di Renault Sport –
ed in questa delicata fase di sviluppo abbiamo bisogno di un pilota esperto come Federico, che ci possa aiutare a fare la messa a punto nel migliore dei modi”.
Nel test di
Aquila d’Arroscia (IM) non è stato facile incontrare Gasperetti in giro al Service Park. Il driver italiano, infatti, sceso dalla vettura non perdeva un attimo e correva a parlare con gli ingegneri francesi, per raccontare con dovizia di particolari tutte le sensazioni, prima di tornare in vettura. A fine giornata siamo riusciti a parlarci e ci è parso già molto soddisfatto dei progressi fatti dalla nuova Renault Clio R3T…
”Dal 2008 ho corso con la Clio R3 e devo dire che rispetto al progetto iniziale R3C, qui si parte da un livello nettamente superiore. La vettura, nonostante sia solo all’inizio dello sviluppo, è molto rapida e mi ha trasmesso subito un buon feeling, cosa che non mi era capitata su altre vetture. Il turbo ha cambiato molte delle procedure in fase progettuale e di sviluppo, ma dal punto di vista della guida questa Clio R3T è molto simile ad una vettura aspirata. E questo è un aspetto positivo perché si riesce ad avere la guidabilità che c’era con il motore aspirato in aggiunta a quell’irruenza del turbocompressore, a tutto vantaggio delle prestazioni e della piacevolezza di guida. Di contro, è una vettura più impegnativa proprio perché più veloce rispetto alla vecchia, ma assolutamente non difficile da guidare”.
Foto: Gabriele Ghersi
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