Rally di Lucca 2012: indagati anche gli apripista!

Non c’è fine all’inchiesta per la morte di Valerio Catelani e Daniela Bertoneri, l’equipaggio versiliese morto carbonizzato nella Peugeot 207 S2000 nel Rally Coppa Città di Lucca del 2012 a seguito dii un’uscita di strada nella quale la vettura aveva preso fuoco. QUINDICI AVVISI DI GARANZIA Elena Leone, il pm che segue il caso dall’inizio delle indagini sulla tragedia, ha chiesto l’iscrizione di nuove persone sul registro degli indagati, portando a quindici la lunga lista: dall’accusa di omicidio colposo si dovranno difendere anche Bruno Togni, Danilo Meazzini, Luca Gelli, Massimo Simi, Luca Ciucci e Gianluca Simonetti. Sono gli equipaggi che erano sulle vetture apripista per la chiusura del percorso e la verifica della sicurezza lungo le prove speciali. INDAGATI ANCHE GLI APRIPISTA Secondo l’inquirente avevano omesso di segnalare alla direzione gara l’abbattimento di un muretto in cemento da parte di una macchina che aveva sbattuto proprio nel punto in cui poi si è verificato il luttuoso incidente. Si tratta di membri degli equipaggi apripista addetti alla supervisione del percorso. RICHIESTO INCIDENTE PROBATORIO Siccome la Procura ha chiesto ulteriori accertamenti passando per un “incidente probatorio” durante il quale verranno effettuati dei test non ripetibili, l’iscrizione al registro degli indagati è stato un atto dovuto dal momento che l’avviso di garanzia permette anche a loro di essere rappresentati da un avvocato o da un perito. UNA LISTA LUNGA Nell’elenco già nei giorni successivi alla tragica gara erano finiti Giuseppe Iacomini e Davide Cozzani, Iacopo Giannecchini e Federico Mazzanti, Cristiano Matteucci e David Castiglioni con l’accusa di omissione di soccorso aggravata visto che erano gli equipaggi che non si fermarono per aiutare i colleghi finiti fuori pista. Per omicidio colposo furono indagati il responsabile della sicurezza della manifestazione, Mauro Scarpellini, il presidente della scuderia Pro Racing, Fabrizio Bacci, proprietaria della Peugeot 207 e Silvio Terrosi, il preparatore della macchina. SI VOGLIONO FERMARE I RALLY? L’indagine ci sembra che abbia preso una strana piega, come se non si sapesse cosa sia un rally e dove si corrono le prove speciali: ci auguriamo che il provvedimento scattato ai danni degli apripista sia utile alla loro tutela, ma il solo fatto che siano stati tirati in ballo ci lascia molto perplessi, perché allora ogni curva nella quale c’è una pianta dovrà essere protetta e qualsiasi scorcio di strada esposto dovrà essere vietato. Come dire che si potrebbero cancellare i rally e in generale le corse su strada…