Carron: “Sogno il Tour de Corse, nel futuro non solo Rally...”
Il tre volte campione svizzero parla a Motorsport.com della stagione appena conclusa e dei piani futuri. “La manche nell'isola francese un sogno, ragione per cui cerco qualcuno che mi aiuti finanziariamente”.
Sébastien Carron alla premiazione dell'ASS a Berna
Jürg Kaufmann
Fresco del terzo titolo nel Campionato Svizzero di Rally, Sébastien Carron punta ad alzare l’asticella per la stagione 2018. Il campione vallesano più che concentrarsi sulla conquista della quarta corona, preferirebbe correre una manche prestigiosa del WRC.
Nell’intervista a Motorsport.com Svizzera, il velocissimo rallyman ha spiegato anche come si è sentito a stare davanti all’idolo di sempre Sébastien Loeb al Rallye du Chablais.
Quali sono le sensazioni dominanti dopo la conquista del terzo titolo nazionale?
“Sono ancora emozionato, riuscire a vincere per la terza volta il Campionato Svizzero di Rally è qualcosa di fantastico. Non posso che etichettarla come una stagione incredibile per il nostro team. Colgo l’occasione per ringraziare ancora ogni singolo componente della squadra”.
Esiste un ricordo particolare che conserverai a lungo di questa stagione?
“Il ricordo più bello resterà sempre il Rallye du Chablais, dove ho avuto il privilegio e l’onore di combattere con un certo Sébastien Loeb. Credo che per tutti i partecipanti sia stata un’emozione indescrivibile gareggiare con un mostro sacro come lui”.
Eppure, per qualche istante sei riuscito a stargli davanti…
“Qualcosa di pazzesco, davvero. Al termine della prima prova speciale ero davanti a tutti. Ho immediatamente pensato che Loeb avesse commesso un errore, poi mi ha confessato di non aver fatto sbagli. Partire davanti a lui il sabato mattina è stato qualcosa di meraviglioso: per la prima volta nella mia vita partivo davanti al mio idolo sportivo, e non nascondo di aver avuto i brividi”.
Dopodiché il nove volte campione del mondo WRC ha piazzato la zampata decisiva…
“Ha fatto qualcosa di incredibile, riuscendo a recuperare tutto lo svantaggio e aggiudicarsi la tappa. D'altronde non è il mio idolo per caso… Mi sono dovuto inchinare alle abilità del 'marziano', ma aver condiviso il podio e aver ricevuto i complimenti da parte sua è qualcosa di magico”.
C’è mai stato un momento dove hai pensato che il terzo titolo potesse sfuggirti?
“In tutta onestà, no. Avendo trionfato nelle prime tre manche della stagione sapevo di aver fatto il più. Sapevo che bastava non commettere errori per diventare nuovamente campione, anche prima dell’atteso appuntamento in Vallese. Posso però affermare che nella stagione appena conclusa abbiamo avuto dei rivali molto ostici, cosa che non capitava da qualche stagione”.
Nella corsa al titolo, ti abbiamo visto venire affiancato da più navigatori: ce n’è uno con cui ti sei trovato meglio?
“Assolutamente no, sia con Vincent Landais, esperto copilota nel WRC2, sia con Jérôme Dégoût, campione in Francia nel 2016 al fianco di Sylvain Michel, mi sono trovato perfettamente a mio agio. Sono due copiloti altamente professionali e due ottimi amici al di fuori dell’abitacolo”.
Impossibile, ora, non pensare alla quarta corona, la terza consecutiva?
“A dire il vero, ho molta voglia di confrontarmi in altri campionati. Abbiamo provato ad allestire un programma per partecipare al Tour de Corse, ma i miei sponsor preferiscono che gareggi in competizioni elvetiche. A loro non importa prendere parte a un appuntamento del WRC. Sono ancora alla ricerca di un partner che mi aiuti a realizzare il mio desiderio, ma sono consapevole che non è facile. L’unico appuntamento sicuro, per ora, resta il Rallye Pays du Gier 2018, manche che amo parecchio e non crea problema di coincidenze con la corsa in Corsica, nel caso dovessi trovare il budget”.
Sterrati ma non solo... che cosa c’è nel cassetto dei sogni di Sébastien Carron?
“Ovviamente, la mia disciplina preferita rimane il Rally. Partecipare al Mondiale sarebbe un sogno, ma mi piacerebbe gareggiare anche in circuito. Sarebbe bello un giorno confrontarmi con due tracciati iconici del motorsport come Spa-Francorchamps e Monza”.
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