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Dal weekend di Imola parte il “Before Racing” per i piloti dello Scholarship Programme

La Driver Program Center lancia un programma di preparazione fisica e mentale di una giornata per i giovani piloti della Carrera Cup Italia.

Before Racing

Before Racing

L’automobilismo, in quanto sport con elevate componenti di rischio, è una disciplina che richiede complesse abilità tecniche, fisiche e mentali. Attualmente esistono pochi studi che possano offrire indicazioni per un programma di allenamento finalizzato a migliorare la prestazione psicofisica del pilota; infatti, la ricerca è più indirizzata verso un meticoloso sviluppo della vettura, trascurando quanto la differenza prestazionale possa essere una conseguenza anche dell’efficienza mentale del pilota.

Presso il centro di preparazione per piloti della Driver Program Center di Forlì, che svolge un’attività di collaborazione con lo Scholarship Programme di Porsche Italia, è stato messo a punto una metodologia di preparazione “olistica” fisica, mentale posturale per poter preparare al meglio i piloti, prima del weekend di gara. Il “Before Racing” è un programma che dura una giornata intera e allena su ogni aspetto il pilota che vuole affrontare al meglio le competizioni del weekend.

In questa prima giornata hanno preso parte al programma tutti e sette i piloti dello Scholarship di Porsche Italia: Mattia Drudi, Alessio Rovera, Daniele Di Amato, Kevin Giovesi, Simone Iaquinta, Mikael Grenier ed Eric Scalvini. 

Per comprendere come poter strutturare una preparazione efficace e globale gli esperti della Driver Program Center si sono avvalsi della letteratura scientifica per comprendere nel dettaglio le caratteristiche di questa complessa disciplina che è l’automobilismo sportivo.

1) Natura multitasking della guida. Il pilota deve gestire contemporaneamente diversi aspetti mentali: deve concentrarsi sui fattori esterni variabili (curve, chicane, mutevoli condizioni della pista), evitare di entrare in contatto con altre auto, gestire i dati visualizzati sul volante ed inoltre parlare via interfono con l’ingegnere;

2) Prestazione lunga e continuativa: non ci sono pause, non c’è la possibilità di interrompere momentaneamente la gara, magari anche solo per bere. Durante la prestazione, i piloti evidenziano un consumo di ossigeno simile a quello di giocatori di basket o di calcio e nel caso dell’automobilismo viene attribuito all’impegno muscolare necessario per mantenere una posizione stabile del corpo (in particolare, contrazione isometrica dei muscoli del collo, dell’addome e delle gambe).

3) Carico elevato di accelerazioni gravitazionali (forza g). Il pilota deve possedere una grande forza fisica per contrastare tali accelerazioni e manovrare il volante in queste situazioni (ad esempio, nelle curve dove deve contrastare elevate forze centrifughe). Il collasso di Nelson Piquet sul podio, durante il Gran Premio del Brasile nel 1982, è stato determinante per far comprendere quanto un’adeguata preparazione fisica e mentale fosse indispensabile per la salute e la vita stessa dei piloti.

4) Stress termico intenso e persistente. Soprattutto nei campionati in cui si usano vetture con l’abitacolo coperto (come nella Porsche Carrera Cup Italia), all’interno le temperature registrate dagli ingegneri al termine di una gara, sono superiori ai 65°-70° C. Nello sport, l’eccessiva variazione della temperatura corporea ha in generale conseguenze negative sulle prestazioni: aumento di temperatura corporea di appena 0.8° si è dimostrato in grado di diminuire la coordinazione oculo-manuale durante la guida ed inoltre quando un atleta viva questa condizione per un tempo prolungato, aumenta il rischio di commettere errori a causa dell’insorgenza precoce della fatica.Tali dati fanno riflettere su quanto sia importante impostare la preparazione fisica anche sulla termoregolazione, cioè sulla capacità dell’organismo di adattarsi a temperature estreme.

5) La frequenza cardiaca elevata e duratura è un indice distintivo dell’intenso impegno fisico richiesto dal compito di guida: l’aumento della frequenza cardiaca, infatti, si registra sia durante la sessioni delle prove libere che durante la gara. Tale variazione non è però causata solo dallo sforzo fisico, ma anche da altri fattori, come l’aumento della risposta simpatica del sistema nervoso ed i cambiamenti ormonali determinati da aspetti emozionali (come l’ansia) e cognitivi (come i processi di anticipazione) collegati alla competizione.

Frutto dei risultati che la ricerca scientifica ci offre attualmente nel campo dell’automobilismo, Il Before Racing prevede quindi l’allenamento fisico specifico per affrontare lo sforzo di gara, l’allenamento mentale, con l’utilizzo del simulatore di guida sotto condizioni di stress cognitivo, per allenare il multitasking e la decisione rapida, l’allenamento posturale per rimettere in asse il sistema muscolo-scheletrico del pilota, percorsi di termoregolazione per allenare mente e corpo alle temperature sostenute che caratterizzano i weekend estivi italiani.

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