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Carrera Cup Italia, Monza: Raptor spicca il volo con Barri

La prima fila conquistata dal driver bolognese alla seconda presenza è l'exploit che il team diretto da Adrea Palma aspettava, frutto di tanto impegno e lavoro da new-entry assoluta del monomarca tricolore: eccone i retroscena in questa intervista doppia.

Giacomo Barri, Raptor Engineering

Giacomo Barri, Raptor Engineering

Getty Images

Giacomo Barri, Raptor Engineering
Alessio Bacci, Raptor Engineering
Alessio Bacci, Raptor Engineering
Giacomo Barri, Raptor Engineering
Giacomo Barri, Raptor Engineering
Alessio Bacci, Raptor Engineering

L'expolit della prima fila conquitata da Giacomo Barri con il team Raptor Motorsport a Monza è quella ciliegina che la squadra, fondata proprio quest'anno e che ha sede nel modenese ed è diretta da Andrea Palma, attendeva per coronare una prima stagione in Porsche Carrera Cup Italia vissuta soprattutto con il desiderio di fare e farsi strada, del progredire senza strafare. Ma curando tutti i dettagli.

E chissà che ora questo "farsi strada" non diventi un "farsi largo", perché comunque il 29enne pilota bolognese di origini canturine è lì, tra David Fumanelli e Simone Iaquinta, in attesa di una partenza che ha acquisito un sapore del tutto speciale in questo ultimo round del monomarca tricolore dopo l'esordio in progressione che Barri ha vissuto al Mugello.

Giacomo, raccontaci questa qualifica mozzafiato.

"E' stata tosta! Già in PQ1 ero terrorizzato per essere al limite del 'taglio' dei primi 10. Avevo già trovato l'errore da non commettere più in PQ2. Così è stato e ho avuto anche la fortuna di trovare la scia di Monaco, ci ha aiutato. E' solo la mia seconda presenza in Carrera Cup Italia, la prima vera e propria sull'asciutto... Ora in gara ce la metterò tutta!"

Qual è il segreto di questa competitività? Hai trovato subito il feeling giusto con la 911 GT3 Cup?

"In realtà no. Ce la siamo costruita con la squadra. Con il lavoro degli ingegneri, dei meccanici, di Andrea Palma. E' stato sempre un crescendo, quindi significa che l'abbiamo costruita."

Allora c'è del margine?

"Speriamo. La macchina è tutta da scoprire, per me è stato un po' come ripartire da zero a livello di concetti."

E ora la partenza da fermo?

"Mah... Teniam giù!"

Nel box Raptor Engineering sorride pure Palma, che commenta partendo da un po' più lontano: "Da inizio stagione abbiamo fatto un grandissimo lavoro di squadra. Ci siamo impegnati tantissimo per trovare la quadra con questa macchina, che di fatto non conoscevamo. Per noi ogni gara era un test per fare esperienza e imparare. Abbiamo fatto un gran lavoro anche a livello d'immagine e nel portare qui una seconda auto. Abbiamo messo insieme tante cose, ci mancava qualcosa a livello di prestazione o risultato. Quindi questa prima fila per noi è importantissima e sono strafelice perché ripaga un po' tutti i sacrifici che abbiamo fatto."

Il feeling di Barri con squadra e auto sembra sia cresciuto a tempo di record...

"Giacomo era una scommessa, ma una scommessa di fatto già conosciuta perché ne conosco le potenzialità. Abbiamo tra l'altro corso insieme, so come lavora e conosco il suo metodo, l'approccio con il team, come si interfaccia con i tecnici. Ero confidente del fatto che prima o poi, appena avesse avuto modo di prendere la macchina in mano, qualcosa avrebbe riportato. E per quanto poco l'ha ancora guidata è stato celere nel farlo."

Con voi sta debuttando qui il rookie toscano Alessio Bacci, che già rispetto alle libere di ieri ha mostrato progressi.

"Alessio è una new-entry giovanissima. Ovviamente per lui è un mondo interamente da scoprire. Sta facendo una mutazione da pilota kartista abituato a un determinato contesto di gare e quindi sta imparando un po' tutto. Devo dire che è bravo perché per noi è fondamentale fare le cose per gradi. E' arrivato, si è posto bene con i meccanici e i tecnici, è un ragazzo molto tranquillo che ha volontà di imparare. E soprattutto ha 17 anni, ha un mondo davanti. Può solo migliorare".

 

 

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