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Carrera Cup Italia: Moncini, il rookie più giovane con il mito di Lauda e Bellof

Classe 2004, figlio d'arte (il papà Emanuele è stato per anni protagonista in GT), Leonardo è alla prima stagione nel monomarca di Porsche Italia e all'esordio nell'automobilismo: “Devo essere più veloce degli altri a imparare a essere veloce!”

Leonardo Moncini, Ghinzani Arco Motorsport

Foto di: Getty Images

Leonardo Moncini, Ghinzani Arco Motorsport
Leonardo Moncini, Ghinzani Arco Motorsport
Leonardo Moncini, Ghinzani Arco Motorsport
Daniele Cazzaniga, Ghinzani Arco Motorsport
Auto di Cazzaniga con lo sponsor Glo
Federico Malvestiti, Ghinzani Arco Motorsport
Federico Malvestiti, Ghinzani Arco Motorsport

Leonardo Moncini, classe febbraio 2004, "primina" alle elementari e (quasi) pronto per il quinto anno di superiori da settembre è soprattutto pronto per gara 2 del Mugello nel secondo round della Carrera Cup Italia al via oggi alle 13.00. Sarà la sua quarta gara in assoluto nel monomarca di Porsche Italia, la quinta della sua carriera automobilistica, iniziata proprio quest'anno dopo le esperienze nel karting.

Bresciano figlio d'arte (il papà Emanuele ha corso da pilota bronze per anni e anche con risultati importanti in GT pure a livello internazionale), il nuovo alfiere di Ghinzani Arco Motorsport sta convincendo molti osservatori e nonostante qualche titubanza nelle partenze (aspetto che le prime volte ha messo in difficoltà anche piloti più esperti di lui in passato) ha già concluso due volte a punti. La prima a Misano e ieri in gara 1 sul circuito toscano (P15 per lui).

Al di là dei risultati, Moncini jr. è più che consapevole che sarà l'apprendistato il suo pane quotidiano di questo 2021 e l'approccio ai weekend di gara sembra in effetti ideale, forse anche agevolato dall'esperienza nello Scholarship Programme della serie tricolore, occasione anche di incontro e confronto più diretto con gli altri giovanissimi della Carrera Cup.

“Con la 911 GT3 Cup - attacca Leonardo - ho iniziato con 4 giornate di test, il test ufficiale a Imola e poi il primo round a Misano. Dove in gara 1 ho sbagliato la partenza... purtroppo poi non ho più avuto occasione di provare proprio le partenze, a parte in gara. Nelle libere di venerdì qui al Mugello ho avuto un problema al semiasse e quindi ho fatto solo mezzora e non ho avuto l'opportunità.”

A Misano hai sorpreso per il passo, però: non ti ha soddisfatto?

“Considerando che avevo comunque pochi chilometri sulla macchina sono rimasto soddisfatto della qualifica. Poi in gara 1 mi sono trovato un po' in difficoltà, un po' per il buio e un po' nello stare in mezzo alla bagarre con gli altri. Ho faticato. Però in gara 2 il passo era buono e ho fatto qualche punto, della rimonta sono abbastanza contento. Però anche lì sono partito male.”

A parte il via, qual è l'aspetto che più ti sta impegnando sulla macchina?

“Mi manca velocità nelle curve. A centro curva sono più lento dei miei più esperti compagni. Avendo il peso dietro fatico ancora a mandarla dove voglio e per questo problema faccio fatica a portare velocità in curva.”

E' anche una scuola questa e stai imparando...

“Sto imparando molto in questo nuovo ambiente, completamente diverso da quello del kart, e mi sto trovando bene nello Scholarship Programme. Tutti gli istruttori mi stanno dando consigli e poi sto trovando molto interessante il riscaldamento con i fisioterapisti prima dei vari turni in pista. In generale imparando come funziona il tutto.”

Perché la Carrera Cup?

“Abbiamo valutato le formula, ma oggi la F.4 ha dei costi molto elevati. Tra le GT, anche visti gli esempi recenti, è interessante i lpercorso all'interno della filiera Porsche. C'è la Scholarship, che è un'occcasione di aiuto per migliorare (e c'è sempre qualcosa di nuovo da migliorare) e poi anche lo Shoot Out di Porsche Motorsport.”

Per riuscire nell'impresa quanto tempo ti stai dando?

“Per ora due anni. Devo cercare di essere più veloce dei miei avversari a imparare ad andare veloce. Sarà difficile perché è una bella sfida, tutti sono molto veloci! La cosa più impertante resta l'ambizione personale. La voglia di andare sempre meglio degli altri.”

Anche in questo momento iniziale?

“Al momento sono il pilota che ha più da imparare, non ho niente da perdere e quindi posso andare più rilassato, concentrato su alte cose: sull'imparare più che sulla prestazione.”

Hai una sfida ulteriore: devi imparare anche le piste...

“Sì. Mugello ad esempio! La prima volta è stata a fine giugno, ho fatto appena due giornate, Imola ci siamo stati, Vallelunga ci sono stato. Per ora il Mugello è una pista abbastanza complicata per me, con tutte queste esse medio-veloci. Quella dove forse mi trovo meglio è Misano, la pista dove ho fatto qualche test in più prima della gara. Qui con una macchina che non ho ancora in mano con queste curve anche veloci come le Arrabbiate non è semplice trovare il limite vero.”

Quindi che weekend è questo per te?

“Di apprendistato. Ho ancora tutto da imparare, compreso lo stare in gara con gli altri. Soprattutto i sorpaassi, con le auto è ben diverso che con il kart.”

Quest'anno in calendario c'è anche Franciacorta, che sarebbe la tua pista di casa...

“A Castrezzato ho girato già. Ho fatto un test con la Wolf del Tricolore Prototipi. Una pista un po' più 'tranquilla' rispetto al Mugello, almeno penso. Sicuramente è più corta e quindi saremo tutti più vicini. Sinceramente però non ho idea se possa essere quella giusta per iniziare a puntare di più anche ai risultati.”

I tuoi hobby extra-motorsport?

“Mi piace molto andare in mountain bike e guardare il downhill (la disciplina delle gare in discesa con le mtb, ndr). Mi alleno spesso in Valcamonica. E mi piace molto pescare o anche andare a funghi e fare trekking: stare in montagna in generale. Mi piacciono persino le motoslitte, ma anche le moto d'acqua!”

Le motoslitte ci ricordano soprattutto Gilles Villeneuve: hai un pilota di riferimento tra i grandi?

“Niki Lauda perché è stato molto coraggioso, un bell'esempio, e Stefan Bellof. Per il famoso giro record al Nurburgring ok, ma anche per la sua velocità in generale. Era molto veloce. Penso sia un po' sottovalutato.”

E tuo papà che ha corso per tanti anni?

“Mi portavano alle gare, poi io ho iniziato un po' tardi la mia carriera in kart, a 10 anni, età maggiore rispetto a tanti miei vecchi avversari. Con papà ho un rapporto un po' particolare. Comunque mi segue sempre e cerca di darmi consigli. Lo ascolto molto perché comunque dice sempre cose utili.”

E con il team Ghinzani e i compagni di squadra come va?

“Mi sto trovando bene con tutti, compresi l'ingegner Campigli e i meccanici. Tutti mi stanno aiutando a crescere. Pure con i miei compagni di squadra (Cerqui, Cazzaniga e Malvestiti, ndr) c'è un buon rapporto.”

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