Carrera Cup Italia, Mardini a muso duro: vuole scalare l'assoluta!
Passato da GDL a Tsunami, nel terzo anno nel monomarca di Porsche Italia il pilota canadese punta a un salto di qualità che non si fermi al bis in Michelin Cup (nella quale è il favorito) dopo il titolo 2018
Foto di: Getty Images
Bashar Mardini è dal Mugello il gentleman driver che alla sua terza stagione in Carrera Cup Italia non si accontenta proprio. Al già campione 2018 della Michelin Cup (e favorito per il bis nel 2020 dopo aver dovuto cedere lo scettro a Marco Cassarà lo scorso anno) non bastano i due successi pieni colti nella categoria al Mugello, primo round disputato lo scorso weekend. Tra l'altro anche con ottavo posto assoluto in qualifica e gara 1 e nono in gara 2 in un monomarca, quello di Porsche Italia, dove sono tanti i piloti dal piede pesante e il livello è molto competitivo a ogni "latitudine" della classifica.
Di più: il driver canadese di Tsunami RT appare quasi interdetto per il fatto che, ad esempio dopo una qualifica davvero competitiva e la gara 1, non fosse riuscito a far meglio di un piazzamento abbondantemente dentro alla top-10, con un crono similare a quello del 2019 quando la pista era nettamente più veloce, tanto che la pole 2020 di Cerqui è di oltre 3 decimi più lenta del record di dodici mesi fa.
I miglioramenti, insomma, ci sono stati. Ma dove vuole arrivare Mardini? L'intento è chiaro, come lui stesso chiarisce e scandisce bene per la prima volta in tre anni: "E' una bella sensazione essere tra i migliori 10 e la macchina era molto buona. Naturalmente proviamo sempre a lottare per la migliore posizione di Michelin Cup, ma in più quest'anno vorrei provare a dare il massimo per la classifica assoluta".
Ecco forse anche spiegata la scelta di rinnovare la sfida in un nuovo team. E qui esce fuori un Mardini quasi filosofeggiante: "E' sempre positivo cambiare le cose di tanto in tanto, per imparare da nuove persone differenti filosofie, differenti metodologie. Il team Tsunami ha vinto molti titoli, hanno schierato piloti di vertice... guidare per loro non si può dire che non sia un'esperienza di valore. Per me la priorità è imparare da persone che hanno vinto tanto come loro e nel primo weekend della stagione ho cercato di assorbire il più possibile. E speriamo che andando avanti nel processo io continui a migliorare ancora".
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