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Carrera Cup Italia, Amati rookie al top in casa a Misano: "Devo dare gas!"

Alla scoperta dell'esordiente driver riminese di Dinamic Motorsport seguito da Gianni Morbidelli e in qualifica il più veloce tra i nuovi volti dello Scholarship Programme e del monomarca di Porsche Italia in vista di gara 1 di stasera alle 21.30: "Prime emozioni, la tensione non manca, ma sono soddisfatto di quanto ottenuto finora"

Giorgio Amati, Dinamic Motorsport

Giorgio Amati, Dinamic Motorsport

Getty Images

Giorgio Amati, Dinamic Motorsport
Giorgio Amati, Dinamic Motorsport
Giorgio Amati, Dinamic Motorsport
Giorgio Amati, Dinamic Motorsport
Giorgio Amati, Dinamic Motorsport

Classe 1999, riminese, Giorgio Amati a Misano è uno dei volti nuovi tra gli under 23 dello Scholarship Programme della Porsche Carrera Cup Italia, oltre che del monomarca stesso in generale.

Un romagnolo in Romagna che stamattina si è qualificato in settima posizione per la gara 1 di questo primo round stasera alle 21.30, terzo fra i 9 “giovanotti” selezionati da Porsche Italia per il progetto di coaching e primo tra gli esordienti assoluti al volante della 911 GT3 Cup. Un inizio forse anche un po' oltre alle aspettative nelle prove ufficiali quella del 22enne nuova leva di Dinamic Motorsport.

Seguito ora da un coach già F.1 come Gianni Morbidelli, Amati ha iniziato in kart a 14 anni, quindi “già grande per gli standard odierni”, come sottolinea lui stesso. Ha vinto un campionato italiano, è approdato anche in K02 con i 125cc, la massima espressione del karting, sia nell'Europeo sia nel Mondiale. Poi lo scorso anno ha vinto il titolo Light con le Mini “depotenziate” e con cambio ad H.

Oggi eccolo di scena a Misano, a pochi chilometri da casa: “Sono molto emozionato – racconta -, è il primo 'tutto'. Quando ho firmato per ritrovarmi qui la prima cosa che ho pensato è stata 'ci sono, ora devo dare gas!”.

Ma quindi stasera non vai a dormire in albergo?

“Si dorme a casa! Abito a 20 minuti dal circuito. Qui è aria di casa, sono contento di esserci. Misano è il circuito ideale per rompere il ghiaccio. Le prime emozioni, c'è tanta tensione, la prima qualifica, sono comunque soddisfatto della giornata per ora.”

Come sono andate libere in notturna e qualifica stamattina?

“Ieri sera abbiamo effettuato prove di simulazione gara ed è andata abbastanza bene. Con il buio mi sono trovato abbastanza ok ma non così bene, perché comunque cambiano i punti di riferimento, non tutte le curve sono ovviamente illuminate perfettamente e io non avevo mai guidato in notturna, il cambiamento si sente. Ma è tutta esperienza. Oggi in qualifica abbiamo fatto un settimo tempo che ci soddisfa. C'è ancora tanto da lavorare, lo so e lo sappiamo, però la voglia c'è e speriamo ci sia pure il tempo!”

Ecco, lo Scholarship Programme dovrebbe aiutarti ad accorciarlo questo tempo: come ti stai trovando e che cosa significa per te far parte del gruppo?

“Per noi giovani è oro. Ci stanno aiutando a livello tecnico, fisico e mentale, a tutto tondo per diventare un pilota professionista. Siamo tanti, mi sto trovando bene e il livello è molto alto. Siamo tutti super competitivi e abbiamo dei coach disponibili e ultrapreparati.”

In pista però si “accenderà” qualcosa prima o poi, oppure no?

“Per ora siamo tutti amici e si lavora tutti insieme. Poi in pista, quando si chiude la visiera, gli amici non esistono più. Si corre per vincere e per fare il meglio possibile. Naturalmente senza far errori o compromettere gare altrui. In ogni caso sì, la 'guerra' ci sarà!”

Il tuo obiettivo qui a Misano e più avanti per la stagione?

“Per questo primo round mi sono riproposto di fare il meglio possibile, se stasera in gara sarà fare 15esimo andrà bene, se sarà fare terzo andrà ancora meglio! Un obiettivo vero e proprio non c'è. Per i prossimi round invece sarà quello di migliorarsi di gara in gara per arrivare alle posizioni che contano.”

Che cambiamento stai vivendo passando ora alle 911 GT3 Cup?

“Lo scorso anno è stata un'esperienza utile perché intanto ho conosciuto i circuiti italiani e poi perché mi ha introdotto nel mondo automobilistico. Il salto dalle Mini alle Porsche è stato ovviamente molto grande. Sulla 911 mi trovo bene, la sto capendo piano piano. Finché non la sentirò mia al 100% non verranno fuori i risultati sperati, andiamo avanti step by step.”

A parte le potenze, quali differenze stai maggiormente riscontrando a livello di guida?

“Senza dubbio la frenata con il sinistro cambia tanto nella guida. Hai poi le leve al volante, i pesi sono diversi, la macchina è più bassa, trazione posteriore: cambia veramente tutto. Però va bene. Abbiamo svolto qualche test, oggi è la prima gara, va bene!”

Ti stai anche divertendo?

“Soprattutto mi sto divertendo! E' la prima parola d'ordine sia per me sia per il mio coach Gianni Morbidelli, perché così deve essere.”

La scelta di iniziare da Dinamic Motorsport?

“La storia parla da sé. Hanno un curriculum importante. Se non sono i migliori sono tra i migliori del campionato. Ho trovato delle persone iper-disponibili all'interno del team, mi stanno insegnando tutto quello che sanno e mi hanno accolto a braccia aperte. Spero di poterli ripagare con qualche bel risultato.”

Tra l'altro come compagni hai sia un altro rookie della Scholarship come Giardelli sia un campione già affermato di questo mondo come Iaquinta...

“Avere Simone nel team è una fortuna. Possiamo comparare le telemetrie, i giri, è prodigo di consigli quando li chiedo, sta andando benissimo. Con Ale Giardelli siamo quasi coetanei, c'è un bel rapporto, siamo tranquilli e va bene così!”

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