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E' morto Giuseppe "Pino" Repetto

Aveva 87 anni l'ultimo dei "veri" preparatori di vetture da corsa

E' morto Giuseppe
Era il “Mago dei Motori” di Alessandria. Ultimo dei veri elaboratori, costruttori e preparatori di vetture da corsa, Kart, pista e rally della stirpe dei Virgilio Conrero, Renato Monzeglio e Claudio Maglioli, di quegli uomini che perdevano presto l’udito “frenando” i motori sui primi banchi prova. Aveva 87 anni Giuseppe “Pino” Repetto, è mancato nella notte tra sabato e domenica e i funerali avverranno domani pomeriggio alle 15 ad Alessandria. Ultimo di una stirpe di uomini del Dopoguerra, di quelli che senza studi apprendevano fondamentali conoscenze tecniche dal duro lavoro sui possenti motori di allora: figlio di un manutentore dell’acquedotto alessandrino, Pino sin da piccolo passava intere giornate col babbo a smontare e revisionare i propulsori delle grandi pompe; un lavoro che ben presto lo portò a riparare i motori dei camion “…molte volte, anche di notte, dovevamo smontare le testate e rifare le fasce anche direttamente lì dove i camion si fermavano, sulla strada…”. In un mondo che si ricostruiva e evolveva in fretta, intuì che senza studi teorici non poteva avere futuro. Lavorava e si documentava, revisionava e modificava…inventava. La passione per i motori da corsa iniziò con le prime corse in motocicletta, trentenne, poi fu uno dei primi in Italia a costruire il PinKart, su di un innovativo telaio tubolare ed il primo circuito in riva al fiume Bormida ad Alessandria. “…Tutto quello che si costruisce per la prima volta va provato, non c’è nulla di meglio che i collaudi e poi le corse…” Passò alle piccole Fiat 500 e le tante vittorie a Monza anche con l’alessandrino Pesce, una delle ultime con il giovanissimo milanese Gianni Giudici. Come costruttore si affermò con quella che oggi sarebbe definita la Formula Monza, allora erano le “Pettarelle” costruite attorno ai motori a sogliola della Bianchina. Su quel progetto, l’ingegner Sergio Limone (artefice poi delle affermazioni delle Lancia nei rally) articolò la tesi di laurea. L’ultima affermazione di un suo telaio avvenne addirittura 15 anni dopo la sua costruzione, sempre a Monza. In quegli anni è forte il legame con l’altro artefice delle vittorie Lancia, Alfa ed in ultimo Aprilia, l’Ingegner Claudio Lombardi, all’epoca studente al liceo Classico che si appassionò alla tecnica motoristica al punto di dirottare gli studi universitari in ingegneria meccanica. Negli anni settanta costruì un motore per il Formula 3, derivato dal quattro cilindri della Lancia Beta, nel 1975 vinse il GP di Montecarlo con Renzo Zorzi (insieme a lui nella foto. Repetto è il primo a sinistra) e lottò per il titolo tricolore. In questi periodi è proficua la collaborazione con un giovane pilota a Monza ed un ragazzo promettente: “…arrivavano in officina con la formulina legata sul tetto della Fiat 1100 perché la mettessi a punto per la prossima gara, arrivavano sempre di notte…” erano Guido Forti e Paolo Guerci. Carlo Micci, fotografo romano nell’orbita Ford Italia, passò tre giorni e tre notti ad Alessandria, nell’ officina di via 24 Maggio nell’attesa di convincere Pino a preparare un motore Super Ford. Venne alla luce tre giorni prima di una gara e permise a Teo Fabi di vincere con distacco. “… Avevo fatto un motore che permetteva di allungare i rapporti con tre denti in più…”. Da quel momento s’instaurò un rapporto di fiducia e amicizia tale tra Micci e Repetto che sfociò con le affermazioni nei rally ed in pista con Angelo Presotto, Franco Cunico, Bruno Bentivogli, Giovanni Manfrinato, Cesar Baroni, Alessandro Fassina e tantissimi. Le sue Ford Escort davano la paga anche alle ufficiali di Sutton e in pista si aggiudicavano svariate volte il titolo tricolore del Turismo N1, con Elio Gagliano e l’ultimo con Stefano Riva. Poi allestì la Ford S1 con la quale Roberto Moreno debuttò nell’italiano, quindi la sua ultima creazione della velocità risale alla fine degli anni Novanta, una Ford Mondeo per Maurizio Flammini, l’ex pilota di Formula 2 ideatore della SuperBike e della Superstars, purtroppo corse poco. Da qualche anno sono i figli Ezio e Gianni a tenere agli onori delle cronache il cognome Repetto, la vittoria di Sandro Sottile nel gruppo R e tra le due ruote Motrici dell’ultimo Rally Sanremo porta proprio la sua firma.

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