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Ecco la... “micro monoposto" lanciata dalla Dome!

La "Cheetah", sviluppata dalla factory giapponese insieme al pilota Manabu Orido, è una “formulina” modulare lunga appena 2,6 metri, ma capace di 83 CV ed immaginata per le corse e lo svago.

Micro monoposto Cheetah

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Dome

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Auto Cheetah

Si chiama "Cheetah", ma non ha nulla a che vedere con il celebre amico e compagno di avventure di... Tarzan, il comico scimpanzé della finzione cinematografica e televisiva. È un’inedita “micro” monoposto sviluppata dalla Dome, storico costruttore del Sol Levante oggi diretto dall'ex conduttore Hiroshi Fushida, in collaborazione con la società “M-Orido Project”, costituita da uno dei veterani più stimati tra i piloti giapponesi. 

 

La “formulina”, di dimensioni molto compatte, permette ai conduttori di utilizzarla agevolmente presso strutture di divertimento urbano come circuiti di Karting, indoor od outdoor, o altre location insolite per eventi speciali, in città e non soltanto. Una “vetturina” quasi… giocattolo si sposa peraltro alla perfezione col nome dell’azienda nipponica, dal momento che la parola “Dome” nell’idioma locale significa “sogno di bambino”. 

 

L’azienda, il cui progetto è stato diretto dall’ingegner Yukiko Yamamoto, ha sviluppato un telaio dai volumi molto contenuti, pur tenendo in grande considerazione la sicurezza: la struttura ad assorbimento d’urto, sia anteriore che laterale, utilizza infatti a piene mani il know-how sviluppato nel corso di molti anni dall’azienda fondata nel 1975 vicino Kyoto da Minoru Hayashi.

Un tradizionale sistema di sospensioni a doppi triangoli sovrapposti è stato impiegato sia all’avantreno che al retrotreno. La “Cheetah”, che non fa mistero della capacità di raggiungere elevate prestazioni velocistiche, monterà peraltro un motore Honda RC83E da 648 centimetri cubici, DOHC, 4 cilindri, 4 valvole, 4 tempi, raffreddato ad acqua, nonché dotato di 6 velocità con trasmissione a ciclo continuo, però senza retromarcia, e frizione a molle elicoidali multi-piano in bagno d’olio. E le performance? La potenza massima è di 83 CV a 9.500 giri al minuto, mentre la coppia motrice arriva a 6,4 kgf a 8.000 rpm. 

 

La “macchinina” ha una lunghezza di appena 2,6 metri, una larghezza di 1.200 millimetri e un’altezza di 110 cm, mentre il passo è di 1,8 metri. L’altezza minima da terra è stata fissata in 40 centimetri, mentre il peso a vuoto è di 320 chilogrammi e il serbatoio ha una capacità di 15 litri. La trazione è posteriore, con ruote anteriori 185/55R15 e posteriori 185/55R15, identiche.

Inutile dire che la “Cheetah” è stata progettata come un vero e proprio mezzo da corsa, concepito anche per i circuiti tradizionali e con un grande sostegno e la supervisione di Manabu Orido. L'auto è stata inoltre immaginata in modo che i piloti possano imparare il controllo di sbandata utilizzando i 3 pedali previsti e il freno laterale così come la percorrenza delle curve, attivando un’ottimale modalità di apprendimento dello stile agonistico... 

 

La struttura dà prova di robustezza e semplicità, ma allo stesso tempo è abbastanza compatta da poter essere caricata sul retro dei furgoni, facilitando l’immagazzinamento e il trasporto qui e là.

La “Cheetah”, costruita con telaio tubolare pannellato, fornisce anche una grande libertà di modifica o messa a punto del telaio ai suoi utilizzatori e proprietari, attraverso numerosi potenziometri e regolazioni, sulla base dell’assunto che essa deve garantire un’elevata qualità di guida e di divertimento. Non a caso, i freni sono idraulici, a disco singolo, sia davanti che dietro... 

Il progetto "Cheetah" non è infulcrato soltanto sulla vettura in sé e sulle sue caratteristiche, ma la Dome e Manabu Orido si sono dati la coraggiosa mission di attuare un “pacchetto” complessivo capace di arricchire e rendere accattivanti gare, prove, lezioni di guida o noleggio di vetture, attraverso partnership di varia natura.

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