Pugno di ferro contro Larson: Ganassi lo licenzia per razzismo!
Dopo il "negro" sfuggito nella gara di iRacing di domenica sera, il team di NASCAR ha deciso di stracciare il contratto per giusta causa al 27enne.

Il "negro" pronunciato da Kyle Larson nella gara virtuale di domenica sera è costato carissimo al pilota della Chip Ganassi Racing, la quale lo ha silurato in tronco stracciandogli il contratto.
Il californiano si era fatto scappare l'epiteto nell'evento eSport di iRacing, non rendendosi conto che mentre pronunciava la frase in realtà era in diretta con tutti, mentre lui convinto di aver perso il collegamento ha lasciato correre - diciamo così - un po' troppo la lingua coi suoi colleghi e amici.
Negli Stati Uniti non è tollerato utilizzare questa parola, considerata altamente offensiva e dispregiativa, dunque erano immediatamente giunte le prese di distanza da NASCAR, iRacing, Chip Ganassi Racing Team e pure dallo sponsor Credit One Bank.
La compagine del 27enne americano, che già si era visto sospendere lo stipendio, oggi ha scelto di utilizzare il pugno di ferro, come spiegato nella nota virtuale.
"Dopo averci riflettuto parecchio, Chip Ganassi Racing ha deciso di porre fine al legame con il pilota Kyle Larson. Come già detto in precedenza, il linguaggio da lui utilizzato è offensivo e inaccettabile, specialmente per il valore della nostra azienda. Continueremo a portare avanti la questione con le parti coinvolte, ma questa azione era ovvia in base a quanto accaduto".
Larson aveva già visto fuggire via i suoi sponsor ieri (First Data, McDonald’s e Credit One Bank), restando così senza alcun supporto per il prosieguo dell'avventura in NASCAR Cup sulla Chevrolet #42, per la quale al momento non è stato eletto un sostituto.
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