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Carl Edwards ritrova la vittoria dopo due anni

Il pilota della Ford si è imposto a Phoenix, precedendo Johnson ed Hamlin

Una volta tagliato il traguardo di Phoenix, che questa notte è stata sede del secondo appuntamento stagionale della NASCAR Sprint Cup, Carl Edwards deve aver urlato: "Finalmente!". Dopo aver sfiorato il titolo in un paio di occasioni, il pilota della Roush Fenwey Racing era caduto in un periodo di crisi nera e non è più riuscito a salire sul gradino più alto del podio per ben 70 gare. Una striscia negativa alla quale finalmente ha posto rimedio in Arizona. Il portacolori della Ford aveva preso il comando delle operazioni in occasione dell'ultimo pit stop e sembrava essere riuscito a costruirsi un margine di sicurezza sugli inseguitori. Tuttavia, una bandiera gialla provocata da una foratura patita da Ken Schrader, lo ha costretto a difendersi nell'ultimo giro, disputato in regime di "green-white flag". Fortunatamente per lui, però, Jimmie Johnson ha dovuto più badare a contenere i tentativi di attacco di Denny Hamlin che provare ad inccollarsi al suo paraurti. Dunque, Edwards alla fine si è imposto davanti al vincitore della Daytona 500 e ad Hamlin, che nel passaggio conclusivo ha avuto la meglio sul campione in carica Brad Keselowski. Un po' deludente il finale di gara di Dale Earnhardt Jr, costretto ad accontentarsi del quinto posto dopo essere stato anche al comando per diversi giri. A lui va comunque il merito di essere riuscito a mettersi dietro una schiera importante di veterani: nelle posizioni a seguire, infatti, ci sono Clint Bowyer, Matt Kenseth, Tony Stewart e Jeff Gordon. Positivo anche il rientro di AJ Allmendinger, 11esimo davanti a Juan Pablo Montoya, che ha tentato una strategia alternativa, che gli ha anche permesso di emergere in cima al gruppo ad un certo punto, scivolando indietro però nel finale. Sfortunato il poleman Mark Martin, 21esimo dopo aver condotto per 75 tornate, ma obbligato ad un pit stop extra. Brutto incidente, infine, per Danica Patrick, finita piuttosto violentemente a muro a causa di una foratura e poi rimbalzata contro la vettura di David Regan. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per Danica e per il suo compagno di sventura.

NASCAR Sprint Cup - Phoenix - Gara

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