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Zarco: "Non potevo rimanere alla KTM solo per i soldi"

Il pilota francese ha ammesso di aver avuto il timore che un altro anno deludente con la Casa austriaca avrebbe potuto porre fine alla sua carriera. Ora prende in seria considerazione la possibilità di fare il collaudatore in MotoGP.

Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Johann Zarco ritiene che se avesse proseguito la sua avventura in KTM nella stagione 2020 senza alcun miglioramento, avrebbe comportato il fallimento della sua carriera e questo è il motivo che lo ha portato a lasciare la squadra.

Con una decisione shock, Zarco ha deciso di terminare il suo contratto con la KTM con un anno d'anticipo, chiudendo la sua avventura con la Casa austriaca al termine del 2019.

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L'ex pilota della Yamaha Tech 3 ha faticato ad adattarsi alla KTM nelle sue prime 11 gare con la RC16 ed attualmente si ritrova solamente al 17esimo posto in campionato.

La sua convinzione, dunque, è che se avesse deciso di continuare con la KTM nel 2020, senza riuscire a migliorare i suoi risultati, lo avrebbe fatto solamente per soldi.

 

Quando gli è stato domandato se ritiene di aver fallito il suo progetto con la KTM, Zarco ha detto: "Può essere, forse sì. Ma la sensazione era che se avessi continuato anche il prossimo anno e non fossi riuscito a migliorare i miei risultati, non avrei fallito solo il progetto, ma sarebbe fallita anche la mia carriera".

"Questa era la mia paura più grande, ecco perché ho preferito darmi la possibilità di fare qualcos'altro il prossimo anno, piuttosto che aspettare un altro anno".

"Ho detto alla KTM, con onestà, se accetto di finire 15esimo ogni gara, significa che lo farò solo per i vostri soldi. Non potevo farlo. Forse più tardi, tra 10 anni, ma non adesso".

"Ho parlato con le persone intorno a me, anche con Jean-Michel (Bayle, il suo coach), ma tutti giustamente mi hanno detto di non poter scegliere per me".

"Sicuramente, se ci pensi logicamente, ha una scelta tra il nulla o continuare in MotoGP con un buon ingaggio. Quale scegli?".

"La logica diceva che non avevo scelta, che dovevo continuare in MotoGP. Ma mi sentivo male, quindi mi sono detto che non potevo, perché non è il modo in cui voglio correre".

Riguardo al suo futuro, ha ribadito che è più facile rivederlo in Moto2, dove è già stato due volte campione del mondo, che in Superbike. La sua intenzione, infatti, è quella di non abbandonare il paddock del Mondiale.

"Questa è una possibilità, ma non ho ancora parlato con le persone giuste per il ritorno in Moto2. E' una possibilità, ma sono passati solo dieci giorni dalla mia decisione, quindi era importante anche lasciar passare del tempo" ha spiegato

"Tornare in Moto2 non è una cattiva soluzione, perché con una buona squadra mi darebbe la possibilità di fare del mio meglio e quindi avere un obiettivo, il titolo mondiale, mantenendo ad alto livello le prestazioni fisiche e mentali".

Un'altra opzione invece sarebbe quella di fare il collaudatore per una Casa ufficiale ancora in MotoGP, proprio per non perdere il feeling con le moto della classe regina.

"Ho già parlato di questo, ma devo ancora farlo con altre persone. Mantenere il contatto con la MotoGP e continuare a girare, preparerebbe il mio corpo e la mia mente al ritorno in MotoGP, quindi sarebbe una buona opzione. Vediamo se si apre questa porta. Ma se lo farò, non lo farò come un pilota pronto per la pensione, ma come uno che ha fame e voglia di tornare".

Infine, quando gli è stato domandato quale dei due scenari preferirebbe, ha aggiunto: "Per mantenere il feeling con la MotoGP, sembra che sia meglio essere un collaudatore. L'unico punto interrogativo è legato al non correre" ha concluso.

Informazione aggiuntive di Lewis Duncan

Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
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