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Yamaha, Zarco diventa un'anomalia: "Qui lotterei per il podio"

Mentre i due piloti ufficiali faticano a trovare una strada da seguire, il francese brilla con la M1 in versione 2016 e chiude i test thailandesi al secondo posto. Lui evita i paragoni, ma il caso sta diventando davvero eclatante...

Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3, prova la partenza

Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3, prova la partenza

Gold and Goose / Motorsport Images

Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Hafizh Syahrin, Monster Yamaha Tech 3 e Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3

Sembra quasi assurdo, ma se nel team ufficiale Yamaha le cose paiono andare a rotoli, ad un passo dalla vetta alla conclusione della tre giorni di test in Thailandia c'è proprio una M1. Il problema è che si tratta di quella con i colori Tech 3 affidata a Johann Zarco, che ormai è una moto di due anni fa (il francese ha deciso di puntare sul telaio 2016 con cui ha fatto faville lo scorso anno), ma che appare molto più competitiva di quelle nuove di zecca affidate a Valentino Rossi e Maverick Vinales.

Il francese ha fatto segnare un tempo molto interessante di 1'29"867. Un crono con cui ha chiuso a soli 86 millesimi dal record della Honda di Dani Pedrosa, ma ha anche distanziato in maniera pesante le due moto ufficiali. Per lui, dunque, il bilancio di questa tre giorni non può che essere molto positivo.

"E' stata una giornata positiva. Anche ieri ero competitivo, ma avevo girato in 1'30"3. Oggi sono stato più veloce di mezzo secondo e questo significa che abbiamo fatto dei miglioramenti sulla moto. Sono felice, perché guido sempre meglio la mia moto. Ho usato le gomme più morbide e questo aiuta per il tempo sul giro, anche se sappiamo già che ad ottobre avremo delle gomme diverse quando torneremo per la gara. Spingere al limite però permette sempre di trovare delle informazioni valide. Penso che abbiamo trovato un buon bilanciamento e che questo ci aiuterà ad iniziare bene la stagione in Qatar" ha detto Zarco.

Quando gli è stato fatto notare che sembra essere messo molto meglio di Vinales e Rossi, il pilota transalpino ha aggiunto: "Il tempo sul giro e la gara sono una storia diversa. Ho fatto un buon tempo anche con le gomme usate, ma partire bene e lottare con i tuoi avversari per 26 giri di fila è un qualcosa che non ho fatto in questi tre giorni. Dunque, non voglio pensare troppo e semplicemente mi voglio godere le cose buone che ho ora".

E sui due ufficiali ha cercato di evitare ogni discorso, sviando le domande legate ad un suo possibile apporto al loro lavoro: "Non lo so, ognuno di noi ha una strada da seguire. Io sono al secondo anno in MotoGP, quindi penso solo a mantenere il sorriso e a divertirmi. E' questa la cosa principale".

Tra le altre cose, per lui le indicazioni sono molto interessanti anche a livello di ritmo, non solo di tempo sul giro: "Posso essere vicino al podio o sul podio. Direi che per la vittoria vedo Marquez un passo avanti rispetto agli altri, perché sembra poter giocare molto di più con la moto. Se penso alla vittoria, dico che in questo test Marc sembra il favorito, ma io credo che sarei in grado di salire sul podio".

Ed è curioso anche che continui a professare di vedere in Jorge Lorenzo il suo riferimento: "Sì, ne sono ancora convinto perché Lorenzo è stato veloce, ma anche in Malesia ha fatto il record con la Ducati. Questo significa che la Ducati è una gran moto, ma anche che lui è un bravo pilota. Sulla Yamaha è stato molte volte a questo livello: penso che sia l'unico ad aver trovato la perfezione, quindi sto cercando di capire come ha fatto".

Essendo la sua una moto del 2016, ormai è abbastanza vicina al limite, anche se un piccolo margine per migliorarla forse c'è: "Questa è una pista molto piccola, anche se c'è un rettilineo lungo da oltre 320 km/h. Sono molto vicino al 100% della moto, ma sono riuscito a migliorarmi, quindi credo che ci sono ancora alcune cose che possiamo fare meglio. Anche se la moto è buona, quindi non vedo delle aree in cui possiamo fare molto meglio".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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