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Yamaha si difende: "Errore, ma senza malafede"

La Casa di Iwata ha ammesso di non aver comunicato alla MSMA di avere due partite di valvole differenti, ma anche di non averlo fatto con malafede.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

La sanzione inflitta ieri alla Yamaha continua a far discutere parecchio, dopo che il Panel dei Commissari FIM ha deciso di punirla solo nella classifica Costruttori e Team, graziando i piloti nonostante una comprovata irregolarità tecnica riscontrata in occasione del Gran Premio di Spagna che ha aperto la stagione.

Nei propulsori montati sulle M1, sia le ufficiali che quelle del Team Petronas, erano montate infatti delle valvole differenti da quelle presenti nel motore "campione" che era stato omologato prima dell'inizio della stagione.

La casa di Iwata, che quindi mantiene ancora tre dei suoi piloti in corsa per il titolo piloti, ha affidato ad un comunicato stampa diffuso stamattina la spiegazione di quanto accaduto a Jerez de la Frontera.

Di fatto, i giapponesi imputano la vicenda ad un errore commesso in buona fede, sostenendo che la produzione delle valvole era stata affidata sì a due fornitori differenti, ma secondo lo stesso progetto. Tuttavia, ammettono anche di non aver comunicato correttamente la cosa alla MSMA, accettando quindi la sanzione.

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Di seguito, ecco il comunicato diffuso stamani dalla Yamaha:

"Yamaha Motor riconosce, rispetta ed accetta la decisione della FIM in merito ai protocolli che non sono stati seguiti correttamente, quindi non farà appello contro la sanzione della FIM".

"A causa di una supervisione interna e di un'errata comprensione della normativa vigente, Yamaha ha omesso di dare notifica preventiva per ottenere l'approvazione della MSMA per l'uso delle valvole di due produttori diversi".

"Yamaha desidera chiarire che non vi è stato alcuna malafede nell'utilizzo delle valvole dei due diversi fornitori, che sono state prodotte secondo una specifica di progetto comune".

"A seguito della sanzione comminata dalla FIM giovedì 5 novembre, Yamaha rimane pienamente impegnata o sostenere i suoi piloti in MotoGP e i due team nella caccia al titolo. Farà sforzi straordinari per continuare a competere nel Mondiale Costruttori ed in quello Piloti 2020".

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