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Yamaha come Ducati e Suzuki: ecco la nuova carena delle M1 di Rossi e Vinales

Nell'ultimo giorno di test invernali di MotoGP sul tracciato di Sepang il team di Iwata ha fatto esordire una nuova carena che dovrebbe migliorare le prestazioni delle M1 ufficiali.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Yamaha, così come Ducati e Suzuki, ha portato alla tre giorni di test invernali pre-stagionali della MotoGP svolti sul tracciato malese di Sepang una nuova carena per migliorare le prestazioni delle M1 ufficiali di Valentino Rossi e Maverick Vinales.

Nell'ultimo dei tre giorni di prove sulle M1 è apparsa la nuova soluzione aerodinamica. Questa non era ancora colorata con le medesime tonalità della nuova livrea del team di Iwata. Era infatti nera, avvitata accanto alla base della presa d'aria principale del cupolino delle M1.

Ducati, Suzuki e Yamaha hanno portato in Malesia tre soluzioni completamente differenti per quanto riguarda le carene 2019. Ducati ha adottato una soluzione ad asole per aumentare il carico, Suzuki ha invece preferito rendere meno sofisticate le forme pur rimanendo abbastanza fedele alle linee della carena 2018.

 

 

Anche Yamaha ha proposto qualcosa di estremamente diverso da quanto visto nei box di Ducati e Suzuki. Come possiamo notare nel confronto fatto qui sopra, nella M1 impressa nella foto a sinistra le appendici aerodinamiche sono agganciate alla parte bassa del cupolino e vanno a raccordarsi poco sotto, riprendendo il disegno ad asola schiacciata già vista lo scorso anno.

Una delle novità legate alla nuova soluzione è che questa asola è sdoppiata su entrambi i lati (mentre lo scorso anno era un corpo unico). All'interno di queste due asole troviamo un profilo aerodinamico orizzontale, che va a raccordarsi con l'estremità delle asole per non essere considerata un'ala a tutti gli effetti.

Al momento le Yamaha sembrano aver fatto un passo avanti rispetto all'anno scorso. Sia Rossi che Vinales hanno ammesso di intravedere un percorso di sviluppo coerente della moto, ma Honda e Ducati sembrano ancora di un altro pianeta rispetto alle M1, che faticano ancora sia sul giro secco che sul passo gara.

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