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Vinales: "Sono 10 mesi che dico sempre le stesse cose alla Yamaha"

Anche lo spagnolo si è allineato ai commenti di Valentino, chiedendo alla Casa di Iwata uno sforzo maggiore sul fronte dell'elettronica. Sul rendimento di Jerez è stato duro: "Siamo tornati alla realtà, la M1 è molto lontana dal top".

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
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Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Se si guarda alla classifica del Mondiale MotoGP, si potrebbe ipotizzare che le cose non stiano andando poi troppo male in questo 2018 a Maverick Vinales. Dopo quattro gare, il pilota della Yamaha infatti è terzo, staccato di 20 punti dal leader Marc Marquez.

Andando più a fondo però si capisce subito che è una classifica "bugiarda", nella quale pesano le disavventure di diversi avversari, anche perché lo spagnolo ha mostrato lampi del suo talento praticamente solo ad Austin, mentre nelle altre uscite stagionali è riuscito sì a portare a casa dei punti, ma correndo sempre lontano dai migliori del lotto.

Jerez doveva essere una tappa chiave per capire i reali miglioramenti della M1, visto che lo scorso anno era stata probabilmente la pista che aveva messo più in difficoltà le moto della Casa di Iwata. E le risposte non sono state sicuramente quelle sperate: Maverick ha chiuso settimo, approfittando però di tante cadute, senza le quali sarebbe rimasto addirittura fuori dalla top 10.

"Le sensazioni sono state molto negative. Arrivavamo con quelle molto positive di Austin, perché avevamo fatto degli step molto positivi. Qui però siamo tornati alla realtà, la nostra moto è molto lontana dal top. In gara ho guidato al 110% ed ho chiuso solo settimo. E se davanti a noi non fossero caduti in diversi, sarebbe andata anche peggio. In questo momento faccio davvero fatica a dire qualcosa, perché mi sento davvero deluso" ha detto a caldo Maverick, dopo la gara di Jerez.

E' vero che il gap dal vincitore si è ridotto rispetto allo scorso anno, ma l'ex iridato della Moto3 ha sottolineato che i problemi della sua moto sono sempre gli stessi e che pure lui, come Valentino Rossi, si è stancato di ripeterlo sempre alla Yamaha.

"Sono 10 mesi che dico sempre le stesse cose. Non c'è grip. 10 mesi. Quando arriviamo su una pista che non è perfetta o magari c'è troppo caldo, non ho grip. E' impossibile. Ero dietro a Bautista e Morbidelli, che hanno fatto una gara fantastica, ma quella non dovrebbe essere la nostra posizione. Noi dovremmo lottare per il podio e in alcune piste per la vittoria" ha argomentato.

"E' una situazione frustrante, perché non posso neanche guidare come vorrei. In alcuni weekend ho cambiato lo stile di guida anche tre volte per cercare di far funzionare la moto, ma non funziona niente. Ho provato anche a guidare come Lorenzo, ma alla fine il problema è sempre lo stesso: la M1 non accelera. Questo significa solo una cosa, che è l'elettronica che non funziona" ha aggiunto.

Come ha sottolineato anche Rossi, secondo lui in Giappone dovrebbero cominciare a lavorare seriamente sull'elettronica piuttosto che sugli aspetti meccanici della M1: "Sembra che l'elettronica sia il problema più grosso. Quando guidiamo dietro agli altri piloti ci rendiamo conto di avere diversi problemi, quindi dobbiamo rimanere concentrati e continuare a lavorare. In ogni caso, se non arriva niente di nuovo sul fronte dell'elettronica, non possiamo migliorare".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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