Vinales si autoelimina e Marquez si prende anche Phillip Island
Marc porta l'attacco all'ultimo giro e Maverick cade nel tentativo di replicargli. Ne approfittano Crutchlow e Miller per salire sul podio, con Bagnaia che lo sfiora per pochi millesimi. Sesto un grande Iannone davanti a Dovizioso e Rossi.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Per come era andato il weekend, Maverick Vinales sembrava il grande favorito per la vittoria del Gran Premio d'Australia e stavolta a Marc Marquez sarebbe servita una vera impresa per battere il pilota della Yamaha. Ma indovinate un po' com'è andata a finire?
Se avete detto con l'11esima affermazione stagionale del pilota della Honda, avete dato la risposta corretta. Del resto, ancora una volta Vinales si è complicato la vita, partendo male dalla pole position proprio quando aveva scelto di montare due gomme soft.
Per riproporsi davanti, lo spagnolo ci ha messo una decina di gira, perché si è dovuto fare largo in un gruppo agguerritissimo in cui c'erano anche degli outsider inattesi come le due Aprilia di Andrea Iannone ed Aleix Espargaro.
Quando Vinales ha preso il comando, era lecito aspettarsi che avrebbe preso il largo, ma Marquez non glielo ha permesso, incollandosi allo scarico della sua M1, dando vita ad una fuga in tandem. Anzi, con il passare dei giri la sensazione sempre più chiara era che fosse il campione del mondo quello che ne aveva di più, a giudicare da come chiudeva il gas per non superarlo in fondo al rettilineo di partenza.
E con un copione già visto più volte, Marc ha aspettato l'ultimo giro per sferrare il suo attacco alla staccata della curva 1. Maverick però non si è arreso, perché voleva la seconda vittoria con tutte le sue forze, ma lo ha pagato a carissimo prezzo: ha forzato la staccata alla curva 10 ed è finito ruote all'aria, mandando in fumo anche ogni possibilità di secondo posto.
Marquez si è così involato solitario verso l'11esimo sigillo stagionale, ma per la Honda la giornata si è rivelata addirittura trionfale, perché con il secondo posto di Cal Crutchlow è arrivata addirittura una doppietta. Il britannico del Team LCR ha fatto diversi giri al comando all'inizio della corsa e poi, pur non avendo il ritmo dei primi due, ha fatto una gara solitaria alle loro spalle e si è portato a casa il suo terzo podio stagionale. Se c'è qualcuno che è stato svegliato dall'arrivo in orbita Honda di Johann Zarco, è senza dubbio lui.
Poco più indietro invece è stata veramente bellissima la battaglia per il gradino più basso del podio, con la bellezza di otto piloti tutti racchiusi nello spazio di poco più di due secondi. All'ultimo giro la battaglia è stata tutta in casa Ducati Pramac, con l'idolo locale Jack Miller che si è portato a casa il quarto podio stagionale, beffando sul traguardo per appena 55 millesimi il compagno di squadra Pecco Bagnaia.
Il rookie italiano è stata una delle grandi rivelazioni di questa corsa, perché ha sfoderato una grande rimonta dal 15esimo posto in griglia e per lunghi tratti della corsa è stato addirittura il pilota più veloce tra quelli della Ducati. Dietro di lui poi completa la top 5 un altro rookie, ovvero lo spagnolo Joan Mir con la Suzuki.
Ma l'altro eroe di questa gara è senza ombra di dubbio Andrea Iannone: scattato benissimo dalla terza fila, il pilota di Vasto ha inserito la sua Aprilia nella battaglia per il podio nelle primissime fasi, togliendosi anche la soddisfazione di fare un paio di curve in testa. Tenere il ritmo dei primi tre poi non è stato possibile, ma è rimasto con caparbietà nel secondo gruppetto, piegando Andrea Dovizioso nella lotta per la sesta posizione.
Ancora una volta Phillip Island si è confermata indigesta per il forlivese, che fino all'ultimo giro sembrava avere delle ottime carte in mano per spuntarla nel secondo gruppetto, ma poi è andato largo alla curva 2 e lo ha pagato a caro prezzo. Tra l'altro, con i risultati di oggi, alla Ducati rimane un solo punto di vantaggio sulla Honda Repsol nella classifica team, anche perché Danilo Petrucci è caduto al primo giro, rimanendo vittima di un brutto highside, nel quale ha coinvolto anche Fabio Quartararo. Se non altro, "Desmodovi" ora ha la certezza aritmetica del secondo posto nel Mondiale per il terzo anno di fila.
Anche la gara di Valentino Rossi era iniziata sotto ai migliori auspici, visto che era stato lui a comandare nei primi due giri. Alla distanza però ha occusato l'ennesimo calo di ritmo e alla fine quindi si è dovuto accontentare di un altro ottavo posto, davanti alla Suzuki di Alex Rins ed all'Aprilia di Aleix Espargaro. Non il modo migliore per celebrare il suo 400esimo GP. Rins, invece, si riprende a sorpresa 7 punti di margine su Vinales nella lotta per il terzo posto nel Mondiale.
Deludente invece la prova di Franco Morbidelli, solamente 11esimo ad oltre 24", così come quella delle KTM: la migliore delle RC16 è infatti solamente in 12esiamo posizione con Pol Espargaro. Il debutto di Johann Zarco in sella alla Honda del Team LCR si è concluso invece con il 13esimo posto a 26"7. Va detto però che il francese ne ha dati a sua volta 40 ad un Jorge Lorenzo sempre più a picco, che anche oggi ha mancato la zona punti beccando un minuto da Marquez.
Infine, bisogna ricordare l'assenza in griglia di Miguel Oliveira, dichiarato "unfit" dopo la brutta caduta nella FP4 di ieri: il portoghese non ha fratture, ma stamattina aveva entrambe le mani molto gonfie e doloranti.
Cla | Pilota moto | Moto | Giri | Tempo | Distacco | Distacco | km orari | Punti | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 |
Marc Márquez Alentà
|
Honda | 27 | 40'43.729 | 176.9 | 25 | |||
2 |
Cal Crutchlow
|
Honda | 27 | 40'55.142 | 11.413 | 11.413 | 176.0 | 20 | |
3 |
Jack Peter Miller
|
Ducati | 27 | 40'58.228 | 14.499 | 03.086 | 175.8 | 16 | |
4 |
Francesco Bagnaia
|
Ducati | 27 | 40'58.283 | 14.554 | 00.055 | 175.8 | 13 | |
5 |
Joan Mir Mayrata
|
Suzuki | 27 | 40'58.546 | 14.817 | 00.263 | 175.8 | 11 | |
6 |
Andrea Iannone
|
Aprilia | 27 | 40'59.009 | 15.280 | 00.463 | 175.8 | 10 | |
7 |
Andrea Dovizioso
|
Ducati | 27 | 40'59.023 | 15.294 | 00.014 | 175.8 | 9 | |
8 |
Valentino Rossi
|
Yamaha | 27 | 40'59.570 | 15.841 | 00.547 | 175.7 | 8 | |
9 |
Alejandro Álex Rins Navarro
|
Suzuki | 27 | 40'59.761 | 16.032 | 00.191 | 175.7 | 7 | |
10 |
Aleix Espargaró Villà
|
Aprilia | 27 | 41'00.319 | 16.590 | 00.558 | 175.7 | 6 | |
11 |
Franco Morbidelli
|
Yamaha | 27 | 41'07.874 | 24.145 | 07.555 | 175.1 | 5 | |
12 |
Pol Espargaró Villà
|
KTM | 27 | 41'10.383 | 26.654 | 02.509 | 175.0 | 4 | |
13 |
Johann Zarco
|
Honda | 27 | 41'10.487 | 26.758 | 00.104 | 175.0 | 3 | |
14 |
Karel Abraham
|
Ducati | 27 | 41'28.641 | 44.912 | 18.154 | 173.7 | 2 | |
15 |
Hafizh Syahrin Abdullah
|
KTM | 27 | 41'28.697 | 44.968 | 00.056 | 173.7 | 1 | |
16 |
Jorge Lorenzo Guerrero
|
Honda | 27 | 41'49.774 | 01'06.045 | 21.077 | 172.2 | ||
Maverick Ruiz Viñales
|
Yamaha | 26 | 39'12.021 | 1 Lap | 1 Lap | 177.0 | |||
Mika Kallio
|
KTM | 24 | 36'58.452 | 3 Laps | 2 Laps | 173.2 | |||
Esteve "Tito" Rabat Bergada
|
Ducati | 3 | 04'49.459 | 24 Laps | 21 Laps | 165.9 | |||
Fabio Quartararo
|
Yamaha | 0 | 27 laps | ||||||
Danilo Carlo Petrucci
|
Ducati | 0 | 27 laps | ||||||
Guarda i risultati completi |
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