Viñales: "L'interesse dei team e la pressione mi fanno esprimere al meglio"
Maverick Viñales vuole riscattarsi dopo la caduta nella gara di Termas de Rio Hondo, in Argentina, quando si trovava al terzo posto assoluto. Austin è una pista che gli piace e tenterà di riportare la Suzuki sul podio dopo tanto tempo.
Foto di: Suzuki MotoGP
Maverick Viñales è una delle gemme più pregiate della MotoGP, magari ancora da sgrezzare, ma non è un caso che Honda e Yamaha stiano tentando di strapparlo alla Suzuki dopo appena una stagione intera passata con il team nipponico nella classe regina del Motomondiale.
Il giovane spagnolo era presente alla conferenza stampa d'apertura del fine settimana che ospiterà il Gran Premio degli Stati Uniti, previsto sul tracciato di Austin. La pista texana è una delle preferite di Maverick, nonostante vi abbia corso poche volte, appena una da quando è in MotoGP.
"Quando vengo ad Austin sono sempre molto contento perché è una pista che mi piace molto. Una delle piste speciali per me in cui riesco a sfruttare al meglio il mio stile di guida. Lo scorso anno è stato difficile perché si trattava appena della mia seconda gara in MotoGP. La Suzuki non era ancora competitiva come lo è adesso ma sono molto contento e penso che potremo fare bene in questo fine settimana".
Viñales arriva ad Austin dopo il fine settimana di Termas de Rio Hondo, in cui ha mostrato tutto il suo talento sino al momento della caduta in gara, quando occupava la terza posizione: "In Argentina il risultato è stato molto deludente perché mi trovavo con i primi, avevo il podio in mano e ho commesso un errore. Non posso però accettare che accadano cose del genere, commettere errori del genere quando ho il podio a portata di mano. Sarebbe grandioso riportare la Suzuki sul podio perché manca tra i primi tre ormai da molti anni. Mi trovo ancora in condizione di essere fiducioso, penso di potermi ripetere e sicuramente ho imparato molto guidando alle spalle di Rossi, Dovizioso e Iannone. Questo mi aiuterà molto in futuro".
"La Suzuki è una moto molto differente rispetto a quella dell'anno passato. Quando ero dietro a Rossi l'ho quasi superato in scia è stato piuttosto sorprendente per me, ma la nostra moto inizia ad andare davvero forte e dobbiamo continuare a lavorare sodo perché tutti lo fanno ogni giorno. ora abbiamo un buon pacchetto e se lavoreremo al 100% otterremo dei buoni risultati".
Per concludere, il giovane iberico ha parlato della pressione che è sulle sue spalle da qualche settimana a questa parte. Come detto, Yamaha e Honda lo cercano con insistenza, ma lui non si scompone, e, anzi, ha affermato di riuscire a dare il meglio nella situazione in cui si trova: "E' molto positivo sentire che alcuni team sono interessati a me. A quanto pare questa pressione mi aiuta a essere motivato e riuscire a tirare fuori quel qualcosa in più nel mio stile di guida. Per me è solo un aiuto".
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