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Viñales esasperato: "In 3 anni non è cambiato nulla!"

Lo spagnolo si è stancato dei cronici problemi al posteriore che affliggono da 3 anni la M1 ed ha scelto di lavorare sull'avantreno per tornare ad essere competitivo.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Dopo aver conquistato la pole position sabato scorso e aver battuto il record del circuito, i fantasmi dello spagnolo sono riapparsi la passata domenica quando ha dichiarato di essersi trasformato da “una bestia ad un gattino”.

Martedì, in occasione della giornata di test collettivi, Viñales ha provato un nuovo sistema di scarico ed un forcellone in alluminio che ha portato in pista oggi. Le sensazioni, però, non erano quelle previste e il catalano ha già esaurito la pazienza.

Il pilota di Roses ha lamentato le solite problematiche con il posteriore della moto che lo affliggono quando cala l’aderenza ed ha affermato di volersi concentrarsi sul miglioramento della stabilità anteriore.

Questo, però, significa cambiare la filosofia della Yamaha una moto che è sempre stata caratterizzata da una percorrenza in curva molto veloce. Compiere questa rivoluzione potrebbe però far perdere questo punta di forza alla M1.

“Domani proveremo qualcosa di completamente diverso. Non voglio perdere altro tempo con la parte posteriore della moto; cercheremo di sistemare l’anteriore”, ha annunciato Viñales che non correrà con il nuovo scarico e il forcellone almeno fino alla prossima settimana a Montmeló.

“Quando non abbiamo aderenza, non riesco a far girare la moto o a frenare dove voglio. In tre anni non abbiamo trovato nulla per risolvere i problemi con la parte posteriore, quindi cercheremo di cambiare la strategia. Si può andare forte anche in altri modi, ad esempio modificando l’ingresso in curva. Bisogna cambiare le cose”, ha dichiarato lo spagnolo oggi quarto ad appena 16 millesimi di secondo dietro a Binder ma solo perché ha fatto un tentativo di giro veloce quando molti altri hanno scelto di non farlo.

“I piloti di Honda e Ducati quando toccano il freno riescono a far rallentare la moto. Noi, invece, non ci riusciamo e siamo costretti a spostare il peso sul retro per cercare di entrare bene in curva. Voglio riuscire a staccare il più tardi possibile ed è una cosa che con la Yamaha non posso fare perché arrivo lungo in frenata e perché non ho mai aderenza al posteriore”.

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