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Valentino: "Quando sale la temperatura facciamo ancora fatica"

Il "Dottore" non ha avuto le risposte che avrebbe sperato dalla prima giornata di prove a Jerez, che gli ha confermato che la sua Yamaha patisce ancora troppo in accelerazione quando c'è caldo e cala il grip della pista.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
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Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
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Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
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Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Se quello di Jerez doveva essere un weekend chiave per le sorti della stagione della Yamaha, c'è da scommettere che le risposte arrivate nella prima giornata di prove non sono esattamente quelle che avrebbero sperato gli uomini della Casa di Iwata. Valentino Rossi ha chiuso nono nella cumulativa, mentre Maverick Vinales al momento si ritroverebbe addirittura a dover fare i conti con la Q1.

E dire che questa mattina le cose non erano iniziate male, perché le M1 erano comunque fuori dalla top 5, ma avevano un distacco molto contenuto dai migliori. Con l'innalzamento della temperatura registrato nel turno pomeridiano però la musica è cambiata in peggio, perché entrambe le Yamaha hanno iniziato a soffrire, patendo l'aumentare dello spinning, che ha portato anche ad una crescita del gap nei confronti dei primi.

"E' stata una giornata difficile, soprattutto nel pomeriggio. Stamattina avevamo iniziato piuttosto bene, perché quando le temperature sono più basse soffriamo meno con le gomme, quindi ero stato piuttosto veloce. Nel pomeriggio abbiamo continuato a lavorare, abbiamo fatto un po' di cose, ma quando diventa più caldo diventa tutto più difficile sia davanti che dietro" ha detto Valentino a fine giornata.

"C'è da dire che non siamo avanti con il bilanciamento della moto, non mi trovo bene, quindi dobbiamo ancora lavorare tanto per migliorare e spero che questo migliori anche il feeling con le gomme, perché perdiamo troppo in accelerazione e il nostro passo diventa più lento rispetto a quello dei primi. Penso che sarà difficile, però è ancora venerdì, quindo dobbiamo cercare di fare il massimo e di migliorare" ha proseguito.

Il nuovo asfalto ha ridotto un po' lo spinning rispetto al passato, ma quando la temperatura si alza si fa tutto più difficile per le M1: "Questa è una pista molto difficile, perché storicamente a Jerez si spinna tanto e noi in queste condizioni soffriamo. Avevo parlato del nuovo asfalto con i nostri piloti di Moto2 e Moto3 (si riferisce alla VR46 Riders Academy) e secondo me hanno fatto un buon lavoro. Peccato che alla curva 1 ed alla curva 8 sia già un po' rovinato, quindi quando passi vibra tutto, però in generale le buche sono meno e c'è un po' più di grip, però Jerez rimane una pista che diventa scivolosa quando c'è un po' più caldo e in queste condizioni soffriamo. Speriamo di poter essere più competitivi dell'anno scorso e di fare una gara migliore, anche se sarà difficile lottare per le posizioni davanti".

Se non altro, non avere una base da cui partire, non avendo partecipato ai test di novembre, lascia forse un pochino di margine in più rispetto alla concorrenza: "Naturalmente non essere venuti a provare ci porta un po' di svantaggi, quindi siamo quelli che potrebbero avere più margine, ma non credo che sia quello il problema. Sappiamo che quando le condizioni sono queste purtroppo dopo qualche giro rallentiamo di più degli altri, però adesso è così. Vediamo se domani riusciremo a migliorare".

Anche il pesarese poi ha lasciato intendere che le risposte arrivate oggi non sono quelle che avrebbe sperato, perché c'è stata la conferma dei problemi della sua moto: "E' una gara molto importante per due ragioni. La prima è perché l'anno scorso siamo arrivati qui in testa al Mondiale ed eravamo molto gasati, invece è andata malissimo. La seconda è qui si spinna molto e che queste sono le condizioni che noi soffriamo un po' di più. Quello che ho sentito oggi è quello che più o meno so della nostra moto: è meglio da guidare di quella dell'anno scorso, ma in accelerazione c'è tanto lavoro da fare, perché Honda e Ducati hanno fatto un grande step su questo fronte".

Come se non bastasse, ora c'è anche una Honda che pare un vero e proprio martello pneumatico su tutte le piste e in tutte le condizioni: "Per noi è molto preoccupante, perché da metà dell'anno scorso hanno fatto un grande miglioramento, ma ora sono ancora più forti. L'anno scorso almeno avevano dei problemi con le gomme, soprattutto con l'anteriore, perché dovevano andare sempre con la dura e questo ti toglie un po' di feeling all'inizio della gara. Ora invece riescono ad essere veloci con qualsiasi gomma e con tutti i piloti. Questo vuol dire che hanno trovato un grande bilanciamento e che dovremo lavorare tantissimo per cercare di dargli fastidio".

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