Valentino: "Marquez può battere i miei record, ma la cosa non mi preoccupa"
Il "Dottore" ha risposto alle domande di alcuni appassionati invitati ad un evento al Dainese Store di Londra, parlando anche delle difficoltà che sta vivendo la Yamaha e confermando che queste non hanno cambiato la sua intenzione di continuare in MotoGP fino al 2020.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
I piloti tengono sempre molto ai loro record personali, ma Valentino Rossi non sembra avere la preoccupazione che Marc Marquez possa battere i suoi. O almeno questo è quello che ha detto rispondendo ad alcuni appassionati presenti al Dainese Store di Londra, che hanno avuto la possibilità di porgli alcune domande.
Quando gli è stato chiesto del confronto con lo spagnolo, vicinissimo alla conquista del suo settimo titolo iridato in assoluto, il quinto nella classe regina, il "Dottore" ha detto: "Marquez può battere i miei record, ma la cosa non mi preoccupa".
E fin qui bisogna dire che il parallelo tra le carriere dei due è stato a dir poco impressionante: alla stessa età Valentino aveva vinto 67 GP contro i 68 di Marc ed aveva anche lui già portato a casa sei titoli iridati.
Il pesarese però sembra non pensare troppo ai paragoni con i suoi avversari: "Devi pensare alla tua carriera e io penso che la mia sia buona, ho vinto molte gare e ne avrei potute vincere di più e anche più mondiali. Il rimpianto maggiore è stato perdere il campionato a Valencia nel 2006 quando ho commesso un errore".
La Yamaha sta vivendo un momento difficile, perché la vittoria ormai manca dal GP d'Olanda dello scorso anno, ma Rossi ha ribadito che questo non ha scalfito la sua intenzione di continuare a correre per altri due anni: "Ho un contratto con Yamaha per altri due anni, quindi correrò qui anche nel 2019 e nel 2020".
Poi è entrato anche nel merito di quelle che sono le difficoltà della M1, ribadendo anche qui concetti espressi più volte: "Siamo in difficoltà da molto tempo, la differenza con Honda e Ducati è tanta perché loro hanno lavorato moltissimo nell'ultimo periodo. Dobbiamo lavorare su tutto il pacchetto, ma l'area nella quale soffriamo di più sono il motore e l'elettronica. Da questo punto di vista Honda e Ducati sono più forti".
Parlando proprio del propulsore della sua M1, ha aggiunto: "Cerco sempre di spingere la Yamaha a migliorare il motore e l'anno prossimo possiamo modificarlo. Abbiamo già provato il primo prototipo e spero che lo migliorino per avere una buona potenza, ma anche un'accelerazione dolce. In questo momento in MotoGP è fondamentale salvaguardare le gomme, quindi il carattere del motore è molto importante. Spero che la versione 2019 sia migliore da questo punto di vista".
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