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Valentino: "Come al solito la Yamaha va piano con gli sviluppi, bisogna avere un po' di pazienza"

Il "Dottore" spera che Assen si possa confermare magica per lui, ma nei test di Barcellona non ha trovato i miglioramenti sperati, quindi non crede di avere ancora il potenziale per poter puntare alla vittoria

Conferenza stampa, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Conferenza stampa, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Conferenza stampa, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podio: Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podio: Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Tutti si aspettano un miracolo da Valentino Rossi ad Assen. Il "Dottore" ha un rapporto speciale con la pista olandese, quella dove ha ritrovato la vittoria dopo la difficile parentesi in Ducati, ma anche quella dell'ultimo trionfo suo e della Yamaha, datato giugno 2017 e quindi ormai vecchio di un anno.

Il problema però è che la M1 al momento non sembra ancora avere le carte in regola per provare a puntare al bersaglio grande, perché anche le novità introdotte nei test dopo la gara di Barcellona non hanno dato i benefici sperati.

Per questo, quando gli è stato chiesto se abbia delle aspettative particolari per il weekend, il pesarese non si è sbilanciato molto: "E' sicuramente la pista dove ho vinto di più nella mia seconda parte di carriera, quella dopo la Ducati, perché ci sono riuscito tre volte. Sulla carta potremmo essere veloci, però fino a quando non vai in pista non lo sai mai e poi ci sono un sacco di cose da mettere a posto. Sarebbe bello lavorare bene ed essere competitivo come nelle ultime gare, poi vediamo. Però a me piacerebbe essere competitivo anche sulle altre piste, non solo qua".

Poi ha ribadito che il potenziale attuale non basta per vincere, ma che dai test non sono arrivate le soluzioni giuste per i mali della Yamaha: "Non siamo troppo lontani, ma neanche troppo vicini da riuscire a lottare per la vittoria. Per questo mi piacerebbe fare uno step per migliorare il prima possibile. Purtroppo nei test di lunedì a Barcellona non avevamo delle cose eclatanti, però speravo di riuscire a migliorare un pochino. Invece anche qui correrò con la moto che avevamo domenica a Barcellona, perché non abbiamo trovato niente e questo è un po' un problema".

La speranza che alla fine ad Iwata riescano a trovare la chiave di volta comunque rimane intatta, anche se sicuramente ci vorrà ancora tempo: "Ci sono ancora delle altre possibilità nella seconda metà del campionato, perché ci sono degli altri test, tipo quello di Brno. Io sto spingendo forte, ma come al solito la Yamaha va piano con gli sviluppi, quindi bisogna avere un po' di pazienza. Però di solito le cose quando le fanno, vanno bene, quindi speriamo di migliorare".

Per oggi era atteso anche l'annuncio del team satellite Yamaha per la prossima stagione, quello marchiato Petronas che dovrebbe avere come piloti Dani Pedrosa e Franco Morbidelli, ma al momento è ancora d'obbligo l'uso del condizionale, perché non è stato ancora ufficializzato nulla.

"Io non ne so tanto più di voi, però conoscendo la Yamaha ci metteranno un po' di tempo. Secondo me comunque lo faranno. Speriamo che lo facciano, soprattutto perché così Morbidelli avrebbe la moto e sarebbe in una gran bella realtà, con uno sponsor importante come Petronas ed un compagno come Pedrosa o con un altro pilota buono. Ma forse ci vorrà ancora un po' di tempo".

Secondo Rossi comunque non sarà avere quattro moto in pista la chiave per velocizzare lo sviluppo: "Non è che abbiamo bisogno di altre due moto per sviluppare la M1. Però è anche vero che se hai quattro moto in pista, se gli altri fanno un lavoro diverso alla fine hai più dati. Ce la facciamo anche senza, ma sarebbe bello avere in pista quattro Yamaha".

Infine, dovendo paragonare questa stagione ad una del passato, il 9 volte iridato ha spiegato che questa gli ricorda un po' quella del 2014: "Sia a livello dei miei risultati che di quelli generali, non è il campionato che mi sarei aspettato. Però ancora non l'ho catalogato. Credo che gli equilibri potrebbero ancora cambiare, anche se mi ricorda un po' quello del 2014, quando Marquez era un po' più avanti rispetto a tutti, ma io ero lì ed ho fatto tanti podi".

Informazioni aggiuntive di Jamie Klein

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