Valentino: "A 40 anni contano di più i risultati presenti che quelli del passato per motivarti"
Il "Dottore" oggi ha tolto i veli alla nuova Yamaha M1, neroazzurra come la sua fede calcistica, e spera che con questa moto possa ritrovare la competitività un po' smarrita nel 2018. Il primo assaggio sarà tra due giorni a Sepang, dove si capirà se la strada intrapresa è quella giusta.
Foto di: Yamaha MotoGP
40 anni e non sentirli. Come si fa quando sei un pilota di MotoGP? L'uomo più adatto a rispondere a questa domanda è senza ombra di dubbio Valentino Rossi, che tra qualche giorno spegnerà questo fatidico numero di candeline e oggi ha tenuto a battesimo la sua nuova Yamaha M1, quella con cui deve provare a riscattare un 2018 da dimenticare. Il suo primo anno senza vittorie per i colori della Casa di Iwata.
Rispetto all'anno scorso sono cambiate tante cose: c'è una nuova livrea, che con l'arrivo di Monster Energy nel ruolo di main sponsor sembra ricalcare la sua passione calcistica, ma soprattutto in Giappone è cambiato il project leader, con la speranza che possano cambiare anche i risultati, rendendo più competitiva la M1, che debutterà appena tra un paio di giorni nei test collettivi di Sepang.
Il "Dottore" guarda con ottimismo all'arrivo della nuova moto, anche se non si aspetta progressi immediati in Malesia: "Conosco bene il nuovo project leader (Takahiro Sumi) e penso che sia bravo. Abbiamo parlato con Tsuji e con tutti gli ingegneri giapponesi e le cose che abbiamo chiesto sono abbastanza chiare. So che in Giappone hanno lavorato duramente durante l'inverno e ci saranno delle cose nuove da provare, però bisogna aspettare di andare in pista. Nel primo test non mi aspetto di essere subito super competitivo, ma speriamo di vedere dei miglioramenti per capire se stiamo lavorando nella direzione giusta".
L'obiettivo è sempre quello di cercare di ridurre il consumo delle gomme, che è l'aspetto chiave della MotoGP: "Ci sono un po' di cose da provare. Adesso in MotoGP la cosa più importante è la gestione delle gomme, quindi dobbiamo lavorare su tutti gli aspetti della moto per cercare di consumarle meno ed essere veloci anche nella parte conclusiva della gara, che è quello che l'anno scorso ci mancava un po'".
Poi il discorso si è spostato sui suoi 40 anni e Valentino si è detto convinto che in futuro la sua strada sarà seguita anche da altri piloti: "Io penso che in futuro ci saranno degli altri piloti che correranno fino a 40 come me, perché ha 40 anni hai ancora tutto per guidare una MotoGP al limite. Fortunatamente, nel nostro sport la parte fisica è importante, ma non fondamentale come per un atleta che corre i 100 metri o per un ciclista".
Quando poi gli è stato chiesto di entrare nel dettaglio di cosa cambia rispetto ad una decina di anni fa, ha aggiunto: "E' una situazione generale, nel senso che quando hai 25 anni ti viene un po' tutto e puoi stare attento a meno cose. Ti devi allenare naturalmente, ma hai dei tempi di recupero più brevi. Puoi fare anche una vita più divertente, perché anche se dormi poco il giorno dopo sei comunque in forma. Puoi anche mangiare di più. Diciamo che quando diventi più vecchio devi stare attento a queste cose, quindi devi fare un po' più fatica a casa per avere fiato e resistenza. Però ho altri due anni di contratto e la sfida è sempre quella, cercare di essere competitivi e di lottare per vincere".
A 40 anni è importante anche trovare le motivazioni, soprattutto quando hai già alle spalle un curriculum importante come quello di Rossi: "La motivazione più grande per me è guidare la moto, perché mi piace tantissimo, ma anche la sensazione che si prova dopo aver fatto una bella gara, aver vinto o essere salito sul podio. Quindi non si penso tanto al passato, ma al presente. Sarà importante quindi essere competitivi, andare alle gare sapendo che ci si può divertire e che si può lottare per il podio. Più che i risultati passati, saranno molto importanti quelli presenti. Quella sarà una bella motivazione, perché diventa tutto più divertente e più leggero".
Un curriculum che si è fermato a nove titoli iridati da ormai dieci anni: "Sfortunatamente, è passato tanto tempo dal mio ultimo titolo. La stagione 2009 è stata molto buona. Ho lottato con Jorge (Lorenzo) fino alla fine e sono riuscito a vincere. Da allora, a seconda di come la guardi, sono cambiate molte cose o nulla. Il livello ora è più alto, ma dal punto di vista della squadra non è cambiato nulla".
Informazioni aggiuntive di Scherazade Mulia Saraswati
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