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Test MotoGP Misano, Giorno 2: Oliveira tiene in alto la KTM

Il portoghese del Team Tech 3 è stato il solo capace di infrangere il muro dell'1'33", staccando di due decimi Pol Espargaro e Pirro. Si avvicina l'Aprilia con Aleix.

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Tech 3

Tech 3

La KTM ha continuato a dettare il passo anche nella seconda giornata dei test privati di Misano della MotoGP. I tempi ufficiosi vedono davanti a tutti infatti una RC16, ma questa volta si tratta di quella di Miguel Oliveira, con il portoghese che è stato il solo capace di infrangere il muro dell'1'33" con il suo 1'32"9.

Appena una paio di decimi più indietro, c'è il pilota ufficiale Pol Espargaro, che questa volta si è dovuto accontentare del secondo tempo, confermando però il buon feeling che la moto austriaca sembra aver instaurato con il tracciato romagnolo. L'1'33"1 dello spagnolo però è stato imitato da Michele Pirro, unico alfiere della Ducati presente in pista, che ha portato avanti il lavoro sulle novità viste ieri.

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Rispetto a ieri ha fatto un bel passo avanti Aleix Espargaro, che dopo essersi tolto di dosso la ruggine del lockdown ha portato l'Aprilia a girare in 1'33"4, ritoccando quindi di circa mezzo secondo la prestazione di ieri. Come aveva promesso ieri Massimo Rivola, la Casa di Noale sta quindi cercando di arrivare alla prestazione in maniera graduale, su una pista sulla carta non troppo favorevole.

La nota meno lieta della giornata per l'Aprilia semmai è la prestazione di Bradley Smith: il collaudatore britannico, che sostituirà Andrea Iannone nelle prime uscite stagionali, ha visto aumentare ad otto decimi il suo distacco nei confronti del compagno di squadra e con il suo 1'34"2 ha girato più alto di ieri, chiudendo anche alle spalle dei due rookie KTM, Brad Binder ed Iker Lecuona.

In realtà, i ducatisti in pista oggi erano due, perché sul tracciato dedicato a Marco Simoncelli è arrivato anche Johann Zarco. Il portacolori del Team Avintia, però, non ha girato con la Desmosedici GP, ma è sceso in pista su una Panigale R, seguito dal suo capotecnico Marco Rigamonti.

Tra i presenti poi c'era sempre anche la Suzuki con il collaudatore Sylvain Guintoli, ma non ci sono riscontri cronometrici legati alle prestazioni del pilota francese.

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