Test MotoGP Jerez, Giorno 2: la Honda suona la carica con Nakagami e anche Lorenzo è quarto!
Le RC213V hanno scalato la classifica nel finale, con il giapponese che ha preceduto Marquez e Vinales, ma anche il maiorchino che si è avvicinato molto. I distacchi comunque sono minimi anche per le Ducati di Petrucci e Dovizioso. Top 10 per Morbidelli e Bagnaia, solo 11esimo Rossi.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
E' arrivata la riscossa delle Honda nella parte conclusiva della seconda giornata dei test collettivi di MotoGP a Jerez de la Frontera, che di fatto ha mandato in archivio il 2018, con i motori che adesso resteranno spenti fino a febbraio, quando si tornerà in pista a Sepang.
La cosa curiosa, però, è che in cima alla lista dei tempi non c'è uno tra gli attesissimi Marc Marquez e Jorge Lorenzo, ma il giapponese Takaaki Nakagami, che ha confermato di aver trovato immediatamente un feeling magico con la RC213V in versione 2018 (quest'anno lui ha corso con la 2017) che gli è stata messa a disposizione dal Team LCR.
Con il suo 1'37"945, Nakagami ha firmato la miglior prestazione dell'intera due giorni andalusa, battendo per appena 25 millesimi il campione del mondo in carica Marc Marquez, che oggi ha proseguire il lavoro di prove comparative con la moto 2019. A quanto pare in maniera proficua, visto che nel finale è stato il solo a scendere sotto all'1'38" oltre al giapponese.
In casa HRC però c'è da scommettere che sono soddisfatti soprattutto per la crescita di Jorge Lorenzo. E' vero che Jerez è uno dei suoi cavalli di battaglia, ma il maiorchino sembra non averci messo troppo ad essere veloce con la RC213V, con la Casa giapponese che gli ha fornito da subito un serbatoio adatto alle sue esigenze ergonomiche, e oggi ha sfoderato il quarto tempo, a soli 160 millesimi dalla vetta.
L'intruso in mezzo alle RC213V è Maverick Vinales. Lo spagnolo ha tenuto la Yamaha saldamente nelle prime posizioni in queste prime quattro giornate di test e ormai la Casa di Iwata sembra essere indirizzata a scegliere il suo motore preferito, quello con più freno motore. Il problema di fondo della M1 però non sembra essere stato risolto del tutto: è veloce con le gomme nuove, ma quando la gomma inizia a calare va più in difficoltà della concorrenza.
Nella top 10 poi c'è spazio anche per l'altra M1, ma con i colori Petronas, affidata a Franco Morbidelli. Il pilota italiano è stato appena 52 millesimi più lento di Vinales, ma soprattutto ha rifilato anche oggi quasi mezzo secondo a Valentino Rossi, che invece è rimasto fuori dalla top 10 con l'11esimo tempo, precedendo di un soffio un Fabio Quartararo parso in crescita evidente in questi due giorni.
Fino ad un paio d'ore dal termine, anche questa sembrava destinata ad essere una giornata trionfale per la Ducati, con le Desmosedici GP in versione 2019 che erano andate addirittura a prendersi le prime tre posizioni prima di chiudere anzitempo i lavori. Alla fine invece sono arretrate al quinto posto con Danilo Petrucci, al settimo con Jack Miller e all'ottavo con Andrea Dovizioso.
"Petrux" si è preso anche oggi la palma di miglior ducatista ed ha anche provato la soluzione particolare che ieri aveva portato al debutto Alvaro Bautista, ovvero il codone dotato di profili alari. Sulla moto di Miller invece è apparso uno strano supporto metallico collegato con il forcellone, la cui funzione non è molto chiara. Anche se le posizioni non sono proprio le migliori, non è comunque il caso di fare drammi, visto che i primi otto sono tutti racchiusi nello spazio di 347 millesimi.
Anzi, per gli uomini di Borgo Panigale c'è anche un'altra buona notizia, quella relativa ai progressi di Pecco Bagnaia, perché oggi il campione del mondo ha allineato le sue prestazioni con quelle dei tre piloti ufficiali, chiudendo nono a soli 41 millesimi dal vice-campione del mondo Dovizioso, che oggi ha dovuto fare i conti anche con una mano un po' dolorante dopo la caduta di ieri.
Tornando a Bautista, anche oggi lo spagnolo ha preso il posto del collaudatore Michele Pirro, operato ieri alla spalla, e sulla sua Desmosedici GP è comparso anche un sensore ottico che ha destato molta curiosità. Nel finale poi è rimasto anche fermo lungo il circuito, a secco di carburante.
Nella top 10 poi c'è spazio anche per la Suzuki con Alex Rins, che a sua volta non è troppo distante dai migliori, avendo chiuso a 577 millesimi dalla vetta. Il suo nuovo compagno di squadra Joan Mir oggi si è dovuto accontentare invece del terzo posto tra i rookie, essendo solo 14esimo, alle spalle anche di un Tito Rabat che non sembra risentire troppo della gamba destra non ancora recuperata al 100%.
Bisogna scorrere la classifica fino al 15esimo posto quindi per trovare la migliore delle KTM, che è ancora una volta quella di Pol Espargaro. Lo spagnolo ha ridotto a 1"1 il distacco, mentre continua a fare più fatica il nuovo arrivato Johann Zarco, 19esimo a 1"9, nonostante ieri abbia detto di iniziare almeno a comprendere il comportamento della RC16.
Ancora più staccate infine le Aprilia, con Andrea Iannone 18esimo ed Aleix Espargaro 20esimo. Va detto però che entrambi i piloti non erano in condizioni ottimali: lo spagnolo è arrivato oggi a Jerez dopo essere stato anche in ospedale per una gastroenterite, mentre il pilota di Vasto era dolorante ad una gamba dopo la brutta caduta di cui è stato vittima ieri.
Pos | Pilota | Moto | Tempo | Giri |
---|---|---|---|---|
1 | Takaaki Nakagami | Honda | 1'37”945 | 66 |
2 | Marc Marquez | Honda | 1'37”970 | 56 |
3 | Maverick Vinales | Yamaha | 1'38”066 | 78 |
4 | Jorge Lorenzo | Honda | 1'38”105 | 65 |
5 | Danilo Petrucci | Ducati | 1'38”109 | 68 |
6 | Franco Morbidelli | Yamaha | 1'38”118 | 68 |
7 | Jack Miller | Ducati | 1'38”207 | 57 |
8 | Andrea Dovizioso | Ducati | 1'38”292 | 44 |
9 | Francesco Bagnaia | Ducati | 1'38”333 | 50 |
10 | Alex Rins | Suzuki | 1'38”522 | 63 |
11 | Valentino Rossi | Yamaha | 1'38”596 | 67 |
12 | Fabio Quartararo | Yamaha | 1'38”761 | 58 |
13 | Tito Rabat | Ducati | 1'38”876 | 60 |
14 | Joan Mir | Suzuki | 1'38”931 | 55 |
15 | Pol Espargaro | KTM | 1'39”144 | 60 |
16 | Alvaro Bautista | Ducati | 1'39”338 | 65 |
17 | Karel Abraham | Ducati | 1'39”744 | 40 |
18 | Andrea Iannone | Aprilia | 1'39”826 | 36 |
19 | Johann Zarco | KTM | 1'39”864 | 64 |
20 | Aleix Espargaro | Aprilia | 1'40”156 | 11 |
21 | Bradley Smith | Aprilia | 1'40”325 | 59 |
22 | Sylvain Guintoli | Suzuki | 1'40”498 | 65 |
23 | Hafizh Syahrin | KTM | 1'40”520 | 54 |
24 | Miguel Oliveira | KTM | 1'40”577 | 61 |
25 | Matteo Baiocco | Aprilia | 1'41”907 | 48 |
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