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Test Jerez, Giorno 1: Iannone e la Suzuki al top, Ducati terza e quarta

Il pilota di Vasto ha realizzato il miglior tempo, precedendo di pochi millesimi la Honda di Cal Crutchlow. Leggermente più staccati Dovizioso e Lorenzo, che hanno portato avanti il lavoro di selezione del materiale per la GP18.

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Prima di spegnere definitivamente i motori, la MotoGP si è regalata tre giorni di test privati sul tracciato di Jerez de la Frontera, che tra oggi e venerdì ospiterà la maggior parte delle squadre della classe regina, ad eccezione di quelle ufficiali di Honda e Yamaha, della Yamaha Tech 3 e del Team Aspar.

Se i campioni del mondo in carica hanno deciso di conservare le giornate di test a loro disposizione, i rivali di Iwata invece le spenderanno la settimana prossima a Sepang, in Malesia, dove Maverick Vinales e Valentino Rossi saranno accompagnati anche da Johann Zarco.

Questa prima giornata si è conclusa con Andrea Iannone davanti a tutti. In casa Suzuki hanno proseguito con la valutazione del motore, visto che entro breve dovrà essere presa una decisione definitiva sulla strada da prendere per il 2018. A quanto pare, i riscontri sono stati positivi, perché il pilota di Vasto è riuscito a spingere la sua GSX-RR fino ad un crono do 1'38"280.

Tra le altre cose, oggi accanto a Iannone non c'era il compagno di squadra Alex Rins, che scenderà in pista domani, ma il collaudatore Sylvain Guintoli: il francese ha chiuso con l'11esimo tempo tra le MotoGP (in pista c'erano anche diversi piloti della Superbike) e con i suoi 93 giri è stato il pilota più attivo della giornata.

Alle spalle di Iannone troviamo Cal Crutchlow, che oggi si è messo al servizio della HRC, che nel box del Team LCR gli ha messo a disposizione sia la moto 2017 che il prototipo 2018 che aveva avuto modo di provare anche la settimana scorsa a Valencia. Il britannico, che ha messo insieme 73 giri, ha chiuso ad una manciata di millesimi dalla vetta in 1'38"337.

In terza e quarta posizione si sono piazzate invece le due Ducati ufficiali di Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, chiamati a portare avanti il lavoro di selezione di materiale che avevano iniziato a Valencia, volto a definire la Desmosedici GP18 che vedremo per la prima volta nei test di febbraio in Malesia.

Alla fine sono state 47 le tornate del vice-campione del mondo, con un best di 1'38"398, mentre il compagno spagnolo ha fatto qualche passaggio in più (55), fermando il cronometro sull'1'38"418.

Nonostante in mattinata sia incappato anche in una caduta, provocando una bandiera rossa (nel finale ne ha generata una seconda Chaz Davies con la Ducati SBK), Pol Espargaro è riuscito ad issare la sua KTM fino al quinto posto con un 1'38"642 ottenuto nel migliore dei suoi 54 giri in sella alla RC16.

Nel box della Casa austriaca hanno provato parecchie cose, perché c'erano un nuovo telaio ed un nuovo forcellone, inoltre lo spagnolo e Bradley Smith, settimo alla bandiera a scacchi in 1'39"353, hanno lavorato sul set-up e sull'elettronica.

Tra le due RC16 si è inserito un Tito Rabat che sembra proseguire in maniera positiva l'adattamento alla Ducati GP17 dell'Avintia Racing. Lo spagnolo ha chiuso in 1'38"854 con ben 81 giri all'attivo. Decisamente più attardato invece il compagno di squadra Xavier Simeon, 13esimo con un tempo più alto di oltre 2".

In casa Aprilia oggi ha rinunciato a scendere in pista Aleix Espargaro, ancora dolorante alla mano operata dopo l'infortunio di Phillip Island, quindi al suo posto è salito sulla RS-GP Eugene Laverty, che però non ha lasciato un segno indelebile con il 12esimo tempo in 1'39"995.

E' andato decisamente meglio il nuovo arrivato Scott Redding, autore dell'ottavo tempo in 1'39"372. Dopo due anni in sella alla Ducati, il pilota britannico deve ancora prendere le misure alla quattro cilindri di Noale, ma oggi ha dato la sensazione di aver fatto dei passi avanti.

Passando ai rookie, questa volta la palma di migliore se l'è presa Takaaki Nakagami, nono con la seconda Honda del Team LCR in 1'39"584. Non è troppo distante però Franco Morbidelli, che lo segue a poco meno di due decimi con l'altra RC213V della Marc VDS. Entrambi hanno concluso la giornata con oltre 80 giri completati.

Parlando della squadra belga, va segnalato che oggi ha schierato ben tre piloti: per sopperire all'assenza del'infortunato Thomas Luthi ha infatti fatto scendere in pista il collaudatore HRC Takumi Takahashi ed Alex Marquez, che chiudono la classifica.

Lo spagnolo, che difenderà i colori della squadra diretta da Michael Bartholemy in Moto2 anche nel 2018, ha completato 34 giri e nel suo box aveva un osservatore speciale, perché a dargli qualche dritta c'era il campione del mondo in carica della MotoGP, ovvero il fratello Marc.

PosPilotaMotoTempoGiri
1 Andrea Iannone Suzuki 1'38”280 68
2 Cal Crutchlow Honda 1'38”337 73
3 Andrea Dovizioso Ducati 1'38”398 47
4 Jorge Lorenzo Ducati 1'38”418 55
5 Pol Espargaro KTM 1'38”642 54
6 Tito Rabat Ducati 1'38”854 81
7 Bradley Smith KTM 1'39”353 46
8 Scott Redding Aprilia 1'39”372 66
9 Takaaki Nakagami Honda 1'39”584 84
10 Franco Morbidelli Honda 1'39”740 81
11 Sylvain Guintoli Suzuki 1'39”763 93
12 Eugene Laverty Aprilia 1'39”995 64
13 Xavier Simeon Ducati 1'40”891 35
14 Takumi Takahashi Honda 1'41”089 62
15 Alex Marquez Honda 1'41”750 34

 

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