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Test Buriram, Giorno 1: stupiscono Crutchlow e Rins, indietro le Yamaha

I primi 20 sono in meno di un secondo e il più veloce è il britannico per soli 12 millesimi sullo spagnolo. Seguono Marquez e Dovi, con la Ducati che fa prove importanti di aerodinamica. Solo ottava la prima M1, quella di Valentino.

Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Gold and Goose / Motorsport Images

Appena arrivati a Buriram, i piloti di MotoGP avevano lasciato intendere che si sarebbero aspettati dei valori molto ravvicinati, viste le caratteristiche del tracciato thailandese, ed effettivamente questo è quello che ha detto la prima giornata dei test collettivi, con la bellezza di 20 moto racchiuse nello spazio di meno di un secondo.

In cima alla classifica non c'è uno dei nomi più attesi, perché troviamo Cal Crutchlow. Pur essendo incappato in una scivolata all'ultima curva in mattinata, il pilota della Honda LCR nel pomeriggio è riuscito a scendere fino a 1'30"797, un tempo inferiore di oltre due secondi alla Superpole realizzata lo scorso anno in Superbike da Jonathan Rea.

A stupire ancora di più però è stato Alex Rins, capace di portare la Suzuki fino al secondo posto, a soli 12 millesimi dal britannico. Lo spagnolo ha portato al debutto anche il nuovo scarico della GSX-RR, che evidentemente ha dato risposte positive, mentre per la nuova veste aerodinamica bisognerà attendere domani.

In terza posizione c'è il campione del mondo in carica Marc Marquez, che in questi tre giorni dovrà scegliere la configurazione definitiva per il propulsore della sua Honda RC213V. Lo spagnolo è stato al comando per buona parte della giornata, ma nel finale si è arreso per soli 115 millesimi.

E' stata una giornata di novità in Ducati, perché la Casa di Borgo Panigale ha portato al debutto due nuove vesti aerodinamiche: una che potremmo definire "light", affidata ad Andrea Dovizioso, ed una invece da alto carico per Jorge Lorenzo. In generale le cose sono andate meglio per il vice-campione del mondo, quarto a soli 148 millesimi dalla vetta. Il maiorchino invece ha faticato a trovare il feeling con la Desmosedici GP e si è dovuto accontentare del decimo tempo, a 449 millesimi.

In quinta piazza c'è l'altra Honda ufficiale di Dani Pedrosa, pure lui incappato in una scivolata all'ultima curva, stesso punto in cui sono finiti ruote all'aria pure Alvaro Bautista e Tito Rabat. Lo spagnolo della HRC precede il tandem della Ducati Pramac, che si conferma in buona forma, con la GP19 di Danilo Petrucci davanti alla GP17 di Jack Miller per una manciata di millesimi.

Ancora una volta, dunque, la Yamaha ha dato la sensazione di essere ancora un passetto indietro: la miglior M1 è quella di Valentino Rossi, che oggi ha festeggiato il suo 39esimo compleanno con l'ottavo tempo a poco meno di quattro decimi. Maverick Vinales invece è stato lontano dai primi per quasi tutta la giornata ed ha chiuso addirittura 11esimo, anche se appena un decimo più indietro.

Dopo essere partito forte, con il passare della giornata è arretrato sempre di più anche Johann Zarco, alla fine 12esimo a mezzo secondo. Il francese oggi ha avuto modo anche di provare la nuova veste aerodinamica della Yamaha sulla sua M1 con i colori Tech 3, ma ha anche confermato che ha deciso di puntare ancora sul telaio 2016 pure per questa stagione. Poco più avanti invece c'è Andrea Iannone, nono con la seconda Suzuki.

Bisogna scorrere la classifica fino al 15esimo posto per trovare invece l'Aprilia RS-GP di Aleix Espargaro, che oggi avrebbe dovuto portare al debutto un nuovo forcellone. Lo spagnolo paga otto decimi, ma è interessante notare che su questo tracciato si è chiusa sensibilmente la forbice tra lui e Scott Redding rispetto alla Malesia, perché sono separati da pochi millesimi.

20esimo tempo per la KTM di Bradley Smith, che è l'ultimo ad aver pagato meno di un secondo, ma per la Casa austriaca è stata una giornata complicata: dovendo già fare i conti con l'assenza per infortunio di Pol Espargaro, nel pomeriggio ha pagato anche la caduta del collaudatore Mika Kallio, passato dal centro medico per accertamenti.

Se si guarda al distacco, si potrebbe dire che è stata positiva anche la giornata di Franco Morbidelli, visto che il campione in carica della Moto2 paga solo nove decimi con la sua Honda della Marc VDS. Peccato solo che il suo 1'31"729 valga solamente la 19esima, consegnando a Takaaki Nakagami la palma di miglior esordiente in pista con la 17esima occupata con la sua Honda LCR.

Parlando di rookie, bisogna ricordare anche la brutta caduta ad alta velocità di cui è stato vittima Xavier Simeon alla curva 10: la sua Ducati Avintia ne è uscita decisamente malconcia, ma fortunatamente il pilota belga non ha riportato conseguenze serie. In coda al gruppo poi c'è l'esordiente assoluto Hafizh Syahrin, salito per la prima volta sulla Yamaha Tech 3 con cui molto probabilmente correrà in questa stagione (la sua squadra di Moto2 ha già presentato il suo sostituto Zulfahmi Khairuddin), chiudendo con 2"3 di distacco in questa sua prima presa di contatto.

Pos.PilotaMotoTempoGiri
1 Cal Crutchlow Honda 1'30"797 70
2 Alex Rins Suzuki 1'30"809 70
3 Marc Marquez Honda 1'30"912 78
4 Andrea Dovizioso Ducati 1'30"945 60
5 Dani Pedrosa Honda 1'30"960 75
6 Danilo Petrucci Ducati 1'31"003 74
7 Jack Miller Ducati 1'31"044 83
8 Valentino Rossi Yamaha 1'31"189 74
9 Andrea Iannone Suzuki 1'31"235 78
10 Jorge Lorenzo Ducati 1'31"246 64
11 Maverick Vinales Yamaha 1'31"294 70
12 Johann Zarco Yamaha 1'31"305 67
13 Tito Rabat Ducati 1'31"523 85
14 Alvaro Bautista Ducati 1'31"525 84
15 Aleix Espargaro Aprilia 1'31"662 62
16 Scott Redding Aprilia 1'31"685 59
17 Takaaki Nakagami Honda 1'31"692 87
18 Karel Abraham Ducati 1'31"698 82
19 Franco Morbidelli Honda 1'31"729 72
20 Bradley Smith KTM 1'31"741 67
21 Thomas Luthi Honda 1'32"716 79
22 Xavier Simeon Ducati 1'32"720 50
23 Mika Kallio KTM 1'32"749 48
24 Hafizh Syahrin Yamaha 1'33"165 70

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