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Taramasso: "Test gomma 2020 positivo, a breve decideremo"

Il responsabile della Michelin ha rivelato che le prime indicazioni del test di Phillip Island sulla gomma posteriore 2020 sono positive e che a breve ci sarà un decisione defintiva. Intanto in Malesia c'è per la prima volta la carcassa da alta temperature per la dura.

Piero Taramasso

Piero Taramasso

Courtesy of Michelin

La stagione 2019 della MotoGP volge ormai al termine e i verdetti ormai sono stati già scritti quasi tutti, con Marc Marquez e la Honda campioni nelle classifiche piloti e costruttori. Resta in ballo solo quella team, nella quale la Casa giapponese insegue la Ducati staccata di una sola lunghezza, ma è normale che con un occhio tutti quanti stiano già iniziando a guardare al futuro.

Cosa che per esempio in casa Michelin hanno cominciato a fare lo scorso fine settimana a Phillip Island, dove è andato in scena un turno extra di prove libere da 20 minuti, volto a provare una nuova costruzione della gomma posteriore che l'azienda francese vorrebbe introdurre nella prossima stagione.

Le prime indicazioni sono state positive, ma per prendere una decisione definitiva i dati dovranno essere ancora studiati a fondo, come ha spiegato a Motorsport.com il responsabile Piero Taramasso, che ha anche introdotto l'allocazione in vista dell'ultima tappa della tripletta asiatica, il Gran Premio della Malesia, dove c'è da sottolineare soprattutto una novità interessante nell'allocazione per il posteriore.

Che tipo di scelte avete fatto per il Gran Premio della Malesia?
"Per le gomme da asciutto ci siamo basati su quelle che abbiamo utilizzato nei test di inizio anno. Abbiamo confermato la soft e la media al posteriore, che sono entrambe asimmetriche. Abbiamo invece deciso di non riproporre la dura, perché nei tre giorni di test non l'aveva usata praticamente nessuno. Al suo posto porteremo una gomma che ha la stessa mescola della media, ma che è accoppiata con la costruzione più resistente, ovvero quella che utilizziamo in Austria e in Thailandia, sulle piste che generano più temperatura sulla gomma. Questa gomma dovrebbe dare un vantaggio in termini di stabilità, ma anche aiutare nel caso in cui ci fossero temperature piuttosto elevate, perché l'asfalto di Sepang è molto abrasivo, inoltre ci sono due rettilinei molto lunghi. Se la gomma si surriscalda, si perde qualcosa anche a livello di grip, quindi questa gomma potrebbe offrire un compromesso interessante a livello di performance e di stabilità".

Per quanto riguarda l'anteriore, che gomme porterete invece?
"Abbiamo confermato la media e la dura, che è la più dura della nostra intera allocazione per la stagione. Invece abbiamo deciso di modificare la soft che avevamo portato ai test, perchè i team ci avevano detto che era troppo morbida. L'abbiamo sostituita con una gomma che sugli altri circuiti utilizziamo come media, ma che su tracciato caldo ed abrasivo come questo va benissimo come soft".

In Malesia, se inizia a piovere, ci possono essere anche dei temporali violenti. Per il bagnato avete pensato a qualcosa di particolare o avete le soluzioni standard?
"No, sono quelle standard. Portiamo sempre la soft e la media. Però viste le caratteristiche del circuito, diamo ai team una quantità maggiore di gomme soft rispetto all'allocazione base. Però sono le stesse gomme che abbiamo portato ai test, che hanno dimostrato di poter reggere anche 7-8 giri quando la pista inizia ad asciugarsi".

Oltre alla tradizionale attività del weekend di gara, lo scorso fine settimana a Phillip Island avete completato un turno extra di 20 minuti per provare la nuova costruzione posteriore: com'è andata?
"Nonostante il meteo variabile, il venerdì pomeriggio siamo riusciti a fare questo test importante per noi, perché i piloti hanno provato la nuova costruzione posteriore. Hanno scelto tutti la mescola morbida, che era la stessa in allocazione per il weekend di gara. Hanno fatto dei run di 11-12 giri come avevamo chiesto, quindi adesso stiamo analizzando i dati che abbiamo raccolto. Si trattava di un test volto a verificare la durata della nuova costruzione ed è per questo che abbiamo chiesto di girare abbastanza a lungo spingendo. I piloti hanno collaborato molto bene ed abbiamo visto dei buoni tempi, ma non eravamo stupiti, perché a livello di performance abbiamo già avuto delle indicazioni positive. A Phillip Island abbiamo avuto una conferma su questo fronte e su quello del feeling dei piloti, che sentono più stabilità e quindi possono accelerare prima. Diciamo che tra un mese avremo tutte le risposte e decidere se introdurre o meno la nuova costruzione nella prossima stagione".

Entro quando dovrete dara l'allocazione delle gomme per l'anno prossimo?
"Dobbiamo consegnarla prima del Gran Premio del Qatar, prima della gara inaugurale, quindi abbiamo del tempo per ragionarci. Però è più giudizioso ragionarci adesso, in maniera tale da poter arrivare ai test pre-campionato con quelle che saranno le gomme della stagione e permettere ai team di utilizzarle sulle moto nuove".

Nei test di Valencia quindi porterete sia questo tipo di costruzione che quella 2019?
"Dovremmo, ma stiamo ancora decidendo il da farsi, anche se chiaramente sarebbe importante poter fare ancora una comparazione. Però, per il momento, non abbiamo ancora definito il piano per i test".

Dopo il test c'è stata però anche una gara spettacolare. Il bilancio del weekend è stato positivo per Michelin?
"A Phillip Island non è mai facile trovare il giusto compromesso, perché ci possono essere delle basse temperature che richiederebbero delle mescole morbide, ma anche un asfalto abrasivo più adatto a quelle dure. Inoltre le curve hanno caratteristiche molto diverse sui due lati, quindi avevamo una gamma di pneumatici asimmetrici. Però devo dire che è andata bene, perché abbiamo assistito ad una corsa spettacolare fino all'ultimo giro e Marquez ha migliorato di sette secondi il tempo di gara rispetto all'anno scorso. Poi sul podio abbiamo visto tre configurazioni differenti di pneumatici, quindi possiamo dire che le gomme si comportavano tutte bene e che c'era solo da gestire un po' l'usura, che è sempre importante su questa pista. In gara poi sono state portate cinque delle sei gomme che avevamo scelto per il weekend, solo la media posteriore è stata scartata. Questo vuol dire che abbiamo centrato il bersaglio".

Oltre ai soliti noti, si sono visti anche degli outsider nelle prime posizioni, come Andrea Iannone e l'Aprilia…
"Mi ha fatto piacere vedere l'Aprilia lì davanti. Iannone è andato molto forte anche nella sessione di test, perché ha fatto il secondo tempo. In gara sono stati competitivi quasi tutti i marchi ed è sempre bello quando è così, perché prova che le nostre gomme sono in grado di soddisfare le esigenze di tutte le moto. Ed è una cosa che è ancora più evidente se consideriamo il poco tempo che hanno avuto a disposizione i team ed i piloti per lavorare sui setting delle moto, a causa della pioggia e del vento".

Rispetto al passato si sono viste anche meno cadute nel corso del weekend, diverse poi sono state generate proprio dal vento…
"Gli anni passati eravamo intorno alle 20 cadute per tutto il weekend di gara, quest'anno invece siamo stati sotto le dieci negli interi tre giorni, di cui almeno tre dovute al vento. E questo conferma il buon feeling che avevano trovato i piloti".

Il vento così forte, può essere un problema anche sul modo di lavorare della gomma?
"Disturba anche le gomme, perché lì il vento è freddo e fa scendere la temperatura delle gomme, specialmente di quella anteriore, che può andare giù abbastanza facilmente anche di 10-15 gradi. Mantenere la temperatura nella gomma anteriore a Phillip Island non è per niente semplice, anche perché ci sono solamente due staccate vere. Tanti piloti infatti ci hanno detto che sentivano una grossa differenza stando in scia ad un'altra moto, perché la gomma si raffreddava meno e quindi riuscivano ad avere più feeling sull'anteriore".

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