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Taramasso: "Le difficoltà di Rossi? Non aver cambiato la gomma in griglia può essere una causa"

Nella preview per Motorsport.com del GP della Malesia, gara impegnativa dal punto di vista degli pneumatici, il responsabile della Michelin è tornato su alcuni temi caldi della gara di Phillip Island, tra cui la difficoltà a trovare grip al posteriore di Valentino.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Pneumatici Michelin usati
Membri del team Michelin al lavoro
Motorhome Michelin
Un dipendente Michelin al lavoro
Camion Michelin
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Gomme Michelin
Pneumatici Michelin
Motorhome Michelin
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Michelin tyre
Michelin tyres
Camion Michelin
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
L'omino Michelin

Anche se ormai il Mondiale MotoGP 2018 è già stato assegnato a Marc Marquez, quindi le squadre possono in un certo senso "tirare il fiato", cercando comunque di regalarsi le ultime soddisfazioni stagionali, c'è chi invece deve sempre farsi trovare pronto in ogni caso.

Quando ci sono tre gare consecutive, così lontane da casa, lo sforzo è ancora più grande per chi, come la Michelin, deve fornire gli pneumatici all'intera griglia della classe regina. L'ultimo impegno della tripletta asiatica è il GP della Malesia, che si disputa questo fine settimana sul tracciato di Sepang. Una pista molto esigente dal punto di vista degli pneumatici, che infatti impone all'azienda francese di portare le mescole più dure della sua gamma all'anteriore, ma che spesso obbliga anche a fare i conti con il bagnato, visto che la pioggia è molto frequente in questo periodo dell'anno.

Tutti argomenti che il responsabile Piero Taramasso ha trattato con Motorsport.com, dando anche qualche spunto molto interessante sul GP d'Australia appena andato in archivio con il ritorno alla vittoria della Yamaha con Maverick Vinales.

Che tipo di scelte avete fatto per il GP della Malesia?
"E' la terza gara in tre settimana ed è uno sforzo importante. In più non parliamo di circuiti semplici e a Sepang farà caldo come al solito. Le nostre scelte sono simili a quelle dell'anno scorso. Davanti abbiamo mantenuto lo stesso centraggio di mescole, mentre al posteriore abbiamo fatto delle scelte più soft per avere un po' più di grip e di performance. L'anno scorso la gomma dura l'aveva provata solo qualcuno, quindi diciamo che abbiamo fatto una scelta più aggressiva. All'anteriore abbiamo tutte gomme simmetriche, mentre al posteriore abbiamo una mescola più dura sul lato destro".

Negli ultimi due anni si è corso sul bagnato, quindi la pioggia è sempre una grande incognita a Sepang...
"In Malesia ci aspettiamo sempre la pioggia. Abbiamo le specifiche standard, con la soft e la media all'anteriore, entrambe simmetriche. Stesse mescole anche al posteriore, ma con una configurazione asimmetrica. Il circuito comunque è stato riasfaltato abbastanza di recente, quindi offre un buon grip. Inoltre qui, oltre che per le gare, veniamo anche per i test pre-campionato, quindi abbiamo abbastanza dati a disposizione. Non dovremmo avere sorprese".

In passato, la pista ha avuto bisogno di tempi molto lunghi per asciugarsi. Pensi che la situazione possa essere migliorata?
"La pista ci mette sempre molto ad asciugarsi. In alcuni punti c'era anche l'acqua che veniva fuori in superficie, anche se dicono che questi problemi ora dovrebbero essere stati risolti con gli ultimi lavori. In teoria, le cose dovrebbero andare meglio, anche perché invecchiando l'asfalto tende a drenare meglio. In caso di pioggia, dunque, le condizioni dovrebbero essere migliori".

In caso di gara sull'asciutto, parliamo però di una pista impegnativa. Pensi che vedremo una gara di gestione o tutta all'attacco?
"La pista è abbastanza severa, perché l'asfalto è aggressivo e le temperature sono alte, quindi la gomma ha una certa tendenza a consumarsi. Per questo all'anteriore abbiamo il range più duro di mescole che utilizziamo in tutto il Mondiale. Diciamo però che se le moto sono ben assettate e non ci sono delle condizioni estreme a livello di temperatura, si può attaccare dall'inizio alla fine. Il problema è che spesso in Malesia capita di dover fare una o due sessioni sul bagnato, quindi i team non riescono a trovare il set-up ideale. In questo caso, ci può essere un po' più di pattinamento e la moto che scivola di più, quindi si può avere un'usura un po' più pronunciata e devi gestire la gomma. Ma diciamo che è quello che succede un po' dapperttuttto. Alla fine, come i costruttori sono al limite con i motori, i telai e l'aerodinamica, noi facciamo la stessa cosa con le gomme per cercare di dare più performance e più grip. Quando esci da questi schemi, quindi, devi un po' gestire".

In Australia avete trovato delle temperature più rigide del solito e soprattutto un vento molto fastidioso. Questo a generato delle difficoltà con la gestione della temperatura della gomma anteriore...
"Phillip Island è un circuito veramente a parte rispetto a tutti gli altri. E' già molto difficile quando non c'è vento e la temperatura è intorno ai 25 gradi. Invece quest'anno abbiamo trovato temperature addirittura al di sotto dei 18 gradi, cui si è sommato un vento molto forte. Già parliamo di una pista su cui è difficile mettere la gomma anteriore in temperatura, perché ci sono solo due staccate importanti, alla curva 4 e alla curva 10, e per il resto è un tracciato guidato, che però non sollecita l'anteriore. Con questo vento molto forte, era davvero difficile riuscirci e tutti hanno sofferto. E' stato abbastanza difficile, ma riteniamo che sia andata bene in rapporto alle condizioni che abbiamo trovato".

Di contro, sul posteriore le prestazioni sono state buone, perché anche negli ultimi giri si sono visti tempi interessanti, per esempio quelli di Iannone, che stava provando ad andare a prendere Vinales...
"Iannone è andato forte, Vinales è andato forte alla fine. In molti infatti non hanno gestito troppo ed hanno potuto fare la loro gara. Però devo anche ammettere che alla fine le gomme posteriori erano belle consumate".

A livello di gomme posteriore, si è parlato parecchio di quella di Valentino Rossi, che si è lamentato di aver avuto meno grip del resto del weekend. Lui ha ipotizzato che la cosa potesse essere legata alla scelta di non cambiare la gomma sulla griglia: è possibile?
"C'è chi la cambia e chi invece non lo fa. Da parte nostra non c'è una raccomandazione in questo senso. Per noi non è una cosa importante, però può avere senso perché faceva freddo. Quando un pilota si va schierare e poi si ferma sulla griglia, la gomma perde già temperatura. Anche se la rimetti nella termocoperta, non riesci a riscaldarle come prima. Forse lui è partito e non è riuscito a metterla in temperatura subito. Questo può aver generato un po' di pattinamento e quando cominci così, poi è difficile riuscire a farla lavorare come prima. Quindi può essere che quella sia una ragione, perché tutti quello che l'hanno cambiata in griglia non hanno avuto questo feeling. Non è una cosa che succede sempre, ma con il vento freddo che c'era a Phillip Island, può essere stata una causa".

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