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Taramasso: "Al Sachsenring l'obiettivo è realizzare una gomma che lavori in modo omogeneo, ma è molto complicato"

Il responsabile della Michelin spiega che, viste le caratteristiche del circuito, c'è una grande differenza di mescole tra il lato destro ed il lato sinistro: tutte le anteriori e tutte le posteriori saranno infatti asimmetriche

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Foto di: Michelin Sport

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
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Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
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Quella del Sachsenring è sempre una tappa molto particolare per la MotoGP dal punto di vista delle gomme. Il tracciato tedesco presenta solamente tre curve a destra ed una di queste arriva dopo una sequenza di ben sei pieghe a sinistra. Dunque, non è mai facile trovare il giusto compromesso a livello di mescole.

Non a caso, la Michelin ha deciso di portare solamente soluzioni asimmetriche sia all'anteriore che al posteriore per il GP di Germania, come il responsabile Piero Taramasso ha spiegato a Motorsport.com.

"Questa volta saranno asimmetriche tutte le gomme, sia le tre anteriori che le tre posteriori. Saranno più dure sul lato sinistro, vista la configurazione del Sachsenring che, come Philipp Island e Valencia è molto asimmetrico. E in queste situazioni non è mai facile trovare la giusta combinazione di mescole".

Avete apportato delle modifiche rispetto alle gomme del 2017?
"Rispetto all'anno scorso abbiamo fatto delle scelte un po' più morbide per il lato destro della gomma, visto che ci sono poche curve da quel lato. Al posteriore invece abbiamo deciso di indurire il lato sinistro, perché l'anno scorso i piloti si erano lamentati del degrado su quel lato, che è quello più utilizzato".

L'insidia più grande del Sachsenring è sicuramente la "Waterfall"?
"La curva 11 è conosciuta per le tante cadute che ci sono state in passato, perché è la prima a destra dopo una lunga sequenze di curve a sinistra, quindi quando ci si arriva la gomma è fredda sul lato destro. E' proprio per dare più feeling sulla curva 11 che abbiamo deciso di usare uno step più morbido sul lato destro della gomma anteriore".

Anche le dieci curve a sinistra però non vanno sottovalutate...
"Quando i piloti affrontano la sequenza delle curve comprese tra la 5 e la 10, che sono tutte a sinistra, la moto sta parecchio tempo in piega e le gomme si surriscaldano parecchio su quel lato. Sarà questo quindi uno degli aspetti da tenere maggiormente sotto controllo".

Quali sono le criticità di realizzare delle gomme per un tracciato molto particolare come questo?
"Bisogna realizzare delle gomme con delle mescole molto diverse sui due lati, anche tre o quattro step di differenza. La cosa difficile è trovare un buon equilibrio per evitare che i piloti sentano troppo questa differenza per esempio nei cambi di direzione. Il nostro obiettivo è cercare di realizzare una gomma che lavori nel modo più omogeneo possibile, ripartendo bene il grip e la temperatura. Però è molto difficile farlo, perché la differenza tra destra e sinistra è enorme".

Facendo un passo indietro, il weekend di Assen vi ha lasciato delle sensazioni positive?
"Ad Assen le cose sono andate bene, perché i piloti erano contenti delle performance delle gomme fin dal primo giorno. Da sabato avevano le idee abbastanza chiare sulle scelte da fare per la gara. Nella corsa poi non ci sono stati problemi ed abbiamo assistito ad una bellissima gara. Penso che questo sia stato dovuto anche alle performance degli pneumatici. La gomma media al posteriore non è stata utilizzata praticamente da nessuno perché non offriva vantaggi: non era più costante rispetto alla soft e non garantiva più grip della dura, quindi è stata messa un po' da parte. All'anteriore invece non è stata scelta la dura perché non c'era abbastanza caldo per riuscire a sfruttarla".

Vi ha stupito che la maggior parte dei piloti abbia scelto di fare la gara con la soft al posteriore?
"La maggior parte dei piloti sono andati con la soft, perché si tratta di una nuova mescola che abbiamo sviluppato nei test all'inizio dell'anno ed una nuova tipologia molto più costante rispetto alle soft dell'anno scorso. Per esempio, è quella che avevamo utilizzato in Qatar e tutti si erano trovati molto bene. Visto che offre un buon grip ed è costante, in tanti hanno puntato su quella".

Questa soft quindi sembra una soluzione davvero interessante...
"Spesso vediamo che le soft si consumano meno delle dure o delle medie e questo può sembrare un po' una contraddizione, ma in realtà succede che avendo più grip la soft spinna meno e si consuma di meno. La dura pattinando di più può anche finire per consumarsi più rapidamente. Questo è il meccanismo che può capitare di vedere ogni tanto".

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