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Taramasso: "La carcassa per l'Austria forse è stata troppo selettiva"

Il responsabile dell'azienda francese ha spiegato quali possono essere le difficoltà che diversi piloti hanno incontrato nelle due gare austriache, rendendo anche onore a Brad Binder per l'impresa portata a termine con le slick sul bagnato. Inoltre, ha introdotto le specifiche che saranno utilizzate questo fine settimana a Silverstone.

Piero Taramasso

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La pioggia ha cambiato volto al Gran Premio d'Austria di MotoGP nei giri conclusivi, offrendo ad uno stoico Brad Binder la possibilità di andare a vincere per la seconda volta nella classe regina, prendendosi il rischio di proseguire con le gomme slick quando la pista ha iniziato a bagnarsi. Una vera e propria impresa destinata a rimanere nei libri di storia della MotoGP secondo il responsabile della Michelin, Piero Taramasso, che ha sottolineato come il pilota della KTM sia riuscito ad andare probabilmente oltre quello che era il limite consentito in quelle condizioni.

Il secondo weekend di gara disputato sul Red Bull Ring ha dato quindi degli spunti positivi all'azienda francese, che però ha concluso il doppio weekend di Spielberg senza nascondere di non essere del tutto soddisfatta, perché alcuni piloti hanno avuto delle difficoltà anche in occasione del bis. E il dubbio è che la costruzione posteriore specifica per l'Austria, pensata per tenere le temperature più basse, si sia rivelata un po' troppo selettiva, complicando il lavoro di messa a punto.

"Il secondo Gran Premio in Austria ha regalato una bella gara, con la pioggia nel finale che ha dato un po' più di spettacolo. Era tantissimo tempo che non vedevamo sullo stesso podio dei piloti che avevano finito la gara sia con le slick che con le rain. A livello di performance possiamo essere contenti, perché sette piloti sono scesi sotto al record del 2020", ha detto Taramasso a Motorsport.com.

"Inoltre, durante la FP4, quando si gira con il pieno ed in condizioni di gara, c'erano 19 piloti racchiusi in meno di otto decimi. Questo vuol dire che le gomme si adattano bene a tutte le moto e che la battaglia è sempre più serrata. Anche la nuova gomma anteriore dura, che abbiamo introdotto al posto di quella con cui aveva avuto problemi Miguel Oliveira nel Gran Premio di Stiria, ha funzionato bene: è stata usata da diversi piloti in gara, con feedback positivi", ha aggiunto.

Sembra quasi che però ora debba arrivare un ma...
"Fino a qui erano le note positive, ma non sono completamente soddisfatto, perché è andata meglio della prima gara, ma ci sono state ancora alcune lamentele sulle gomme: Valentino in qualifica ha trovato una gomma che non andava, Bagnaia non aveva il feeling giusto anche se è riuscito comunque a fare un tempo da prima fila. Dopo la gara, ho parlato con Miller e pure lui non aveva trovato il feeling alla domenica. Per questo non sono soddisfatto, ma abbiamo preso molto seriamente quello che è successo. Stiamo analizzando tutti i dati per capire da dove derivi questo problema".

Queste difficoltà possono essere legate alla costruzione specifica che utilizzate al Red Bull Ring?
"In Austria usiamo questa carcassa pensata per mantenere le temperature più basse e probabilmente si è rivelata troppo estrema e selettiva, perché è anche accoppiata con delle mescole molto rigide. Non dimentichiamoci che la soft che avevamo in Austria viene utilizzata come dura al Mugello o a Portimao. Noi la chiamiamo soft per differenziarla dalle altre nell'ambito del weekend ma, vista la configurazione della pista e la tendenza ad alzare la temperatura, siamo costretti ad utilizzare queste mescole rigide, che probabilmente accoppiate a questa costruzione che aiuta a tenere più basse le temperature, rende difficile riuscire a sfruttarle al meglio. Comunque stiamo studiando tutti i dati per capire da dove provengano queste problematiche".

Dopo la prima gara, eravate arrivati alla conclusione che non ci fossero difetti strutturali nelle gomme usate in gara da Bagnaia e Marini, mentre stavate proseguendo ancora le indagini su quella di Marc Marquez. Ci sono novità da questo punto di vista?
"Ci stiamo ancora lavorando. Sia noi che la Honda abbiamo analizzato i dati a nostra disposizione. Abbiamo avuto un primo incontro e per il momento non abbiamo individuato un problema evidente. Quindi andremo più in profondità con altri dati per vedere se troviamo qualcosa di anomalo. Il dubbio resta, ma noi non abbiamo a disposizione tutti i dati, abbiamo accesso solo ad alcuni canali. Dovremo quindi incontrarci di nuovo con la Honda per provare a fare chiarezza".

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Volendo guardare ad un lato positivo del weekend, quelli che hanno continuato con le slick fino alla fine sono sembrati molto soddisfatti del grip offerto dalle gomme anche in condizioni di bagnato...
"Quello è un aspetto positivo, ma non è una sorpresa per noi. Già nel passato avevamo visto che le nostre mescole slick sono in grado di funzionare finché sono calde, almeno fino a quando non cominciano a formarsi le pozze d'acqua sull'asfalto. Già nell'ultima esperienza in Formula 1, fino al 2006, ci era capitato di avere un po' di vantaggio in situazioni come questa rispetto ai nostri concorrenti. I nostri piloti potevano partire con le slick anche con la pista umida, logicamente alzando le pressioni e le temperature delle termocoperte, però le performance erano davvero buone. Quindi diciamo che è una cosa che fa un po' parte del nostro DNA".

L'impresa di Brad Binder, che ha vinto rimanendo sulle slick, ha dato la sensazione di essere stata un po' sottovalutata. Secondo te, le sue prestazioni nei giri finali sono andate oltre i limiti che offrivano le gomme e la pista?
"Ha fatto un capolavoro, tanto di cappello. Come ho detto, le nostre mescole possono funzionare anche sul bagnato, ma dopo due o tre giri c'era parecchia acqua sull'asfalto. Senza dimenticare che in queste condizioni sia la gomma che i freni hanno la tendenza a raffreddarsi, quindi ha mostrato di avere delle vere e proprie doti di equilibrista. Io credo che sia andato oltre il limite, ci ha messo proprio del suo per portarsi a casa questa vittoria. Il distacco sugli altri che hanno continuato con le slick è stato enorme, quindi penso che la sua impresa resterà nella storia della MotoGP. Tra l'altro, sotto la pioggia lui di solito non è uno di quei piloti come Marquez, Miller o Petrucci, che li vedi che sono proprio a loro agio, quindi in questo caso si è proprio superato. Magari la voglia di far vincere la KTM in Austria gli ha dato quella motivazione extra per continuare a spingere e fare questa impresa".

Passiamo ora al prossimo appuntamento, cosa ci puoi dire in vista del Gran Premio di Gran Bretagna?
"L'anno scorso non abbiamo corso a Silverstone a causa della pandemia. L'ultima volta che ci siamo stati, due anni fa, c'era un asfalto nuovo che offriva tanto grip, inoltre faceva molto caldo. Quest'anno ci aspettiamo un po' meno grip sulla pista, come è normale che sia quando un manto invecchia. La novità più rilevante quindi sarà la costruzione posteriore che abbiamo introdotto lo scorso anno, che sarà utilizzata per la prima volta su questo tracciato".

A livello di mescole invece che tipo di scelte avete fatto?
"Per quanto riguarda il posteriore, sono le stesse che avevamo utilizzato nel 2019, perché si erano comportate bene due anni fa e quindi le riproponiamo abbinate a questa evoluzione 2020 della carcassa. Passando all'anteriore, abbiamo confermato la soft e la media, mentre abbiamo deciso di sostituire la dura. Quella che avevamo portato all'epoca era una mescola antiusura, pensata per l'abrasività di un nuovo asfalto, che non era stata adoperata. Avendo capito che non è necessaria, abbiamo deciso di proporre una gomma dura standard, che è la stessa che avevamo nell'ultima gara in Austria".

Di solito a Silverstone il meteo è una variabile importante, ricordando anche che nel 2018 non si è corso a causa della pioggia. Che indicazioni avete in questo senso?
"Al momento sembra che scamperemo il pericolo della pioggia, anche se le temperature non dovrebbero essere altissime. Silverstone è una pista da rispettare, che ha tante curve veloci, ma crediamo che le mescole che porteremo siano in grado di coprire tutte le condizioni meteorologiche. Anche in caso di pioggia, riproponiamo le nostre rain standard, simmetriche all'anteriore ed asimmetriche al posteriore".

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