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Taramasso: "Asfalto nuovo ad Assen, portiamo 4 mescole"

Sul tracciato olandese è stato steso un nuovo asfalto, quindi la Michelin porterà una soluzione di backup sia per l'anteriore che per il posteriore. Il responsabile Piero Taramasso ci ha presentato le mescole, analizzando anche il Gran Premio di Germania ed il ritorno alla vittoria di Marc Marquez.

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Ancora un piccolo sforzo e poi sarà tempo di vacanze per la MotoGP. Prima di un po' di meritato riposo però c'è da affrontare uno degli appuntamenti più storici del Motomondiale, il Gran Premio d'Olanda. Assen torna in calendario dopo essere mancata all'appuntamento nella scorsa stagione. Rispetto al 2019 c'è una novità importante, perché è stato steso un nuovo asfalto, che non è mai stato provato dai protagonisti della classe regina.

Un'incognita in più anche per i tecnici della Michelin che, come previsto da questi casi porteranno quindi quattro soluzioni invece delle tre tradizionali, come ha spiegato a Motorsport.com il responsabile Piero Taramasso, che ha anche analizzato il Gran Premio di Germania dello scorso weekend, che ha visto il grande ritorno di Marquez alla vittoria dopo l'infortunio e ben 581 giorni d'astinenza.

"La pista è stata riasfaltata completamente, ma non abbiamo avuto modo di fare test con il nuovo manto, quindi porteremo quattro specifiche sia per l'anteriore che per il posteriore, in maniera tale da averne una di backup se fosse necessario. Di questa quarta specifica ogni pilota ne avrà a disposizione tre sia davanti che dietro. Bisogna ricordare poi che in questi casi possono utilizzare una gomma in più rispetto all'allocazione standard, sia per l'anteriore che per il posteriore", ha detto Taramasso.

Alla luce di questo, che scelte avete fatto?
"Per quanto riguarda l'anteriore, sono tutte gomme simmetriche e la media e la soft sono le stesse mescole del 2019, mentre la dura è un pelino più rigida. La quarta specifica è una extra-hard da utilizzare nel caso in cui il nuovo asfalto dovesse generare delle temperature molto elevate e creare un grande degrado. Al posteriore invece sono tutte gomme asimmetriche, più dure sul lato destro che è quello più sollecitato. Anche in questo caso, la soft e la media sono le stesse mescole del 2019, mentre la dura è un pelo più morbida nella parte centrale per offrire un po' più di grip nella fase di frenata. E' una scelta che abbiamo fatto sapendo che c'è poi anche la extra-hard di backup se ci dovessero essere problemi con il nuovo asfalto".

Le previsioni meteo però non sembrano troppo stabili per il weekend...
"C'è un po' di rischio di pioggia per sabato e domenica, anche se con il passare dei giorni le previsioni vanno verso un miglioramento. Ma ad Assen una spruzzatina di pioggia ce la si può sempre aspettare anche quando non è nelle previsioni, perché il meteo può cambiare rapidamente. Noi comunque portiamo le nostre rain standard, simmetriche all'anteriore ed asimmetriche al posteriore, in mescola media e morbida, quindi siamo tranquilli se dovesse piovere".

Questo fine settimana ci saranno delle novità anche per quanto riguarda la MotoE, che correrà ad Assen per la prima volta...
"Porteremo le stesse specifiche di pneumatici che abbiamo portato nelle gare precedenti, ma ci sarà una novità a livello di allocazione. I piloti avranno a disposizione cinque gomme anteriori e cinque gomme posteriori, ma solo quattro di queste saranno nuove. La quinta sarà quella che hanno utilizzato nella E-Pole della gara precedente, che di fatto ha solo tre giri di vita, di cui uno solo lanciato. Si tratta di una scelta fatta in un'ottica di sostenibilità, per non sprecare gomme che hanno fatto solamente pochi giri".

Facendo un passo indietro allo scorso weekend, al Sachsenring avete dovuto fare i conti con temperature più alte del previsto, ma questo non è stato un problema...
"Il Sachsenring è un circuito impegnativo per gli pneumatici, uno dei più duri insieme a Phillip Island. La caratteristica è che le gomme si scaldano molto sul lato sinistro e le alte temperature non aiutano. Lo scorso fine settimana abbiamo avuto l'asfalto sempre vicino ai 50 gradi e questo avrebbe potuto metterle in crisi, invece è andata abbastanza bene. A livello di scelte hanno utilizzato quasi tutti la dura all'anteriore e la media al posteriore. Quest'ultima era la più performante ed era anche quella che garantiva più costanza sulla distanza di gara. Fin dal primo giorno ci sono stati pochi dubbi e dai dati abbiamo visto che era la scelta giusta per la gara".

Nonostante il caldo, le gomme hanno garantito una grande costanza di rendimento...
"La corsa non è stata super spettacolare, ma al Sachsenring è difficile sorpassare. Ma per noi è importante notare che Marquez, Oliveira e Quartararo sono riusciti a mantenere i tempi molto costanti, con un gap di appena otto decimi circa tra il loro miglior giro ed il peggiore. Su una distanza di 30 giri e su un circuito come il Sachsenring per noi è una buona performance. Poi non abbiamo fatto il record sulla distanza, che è rimasto quello del 2017, ma Marquez ha fatto un tempo di gara migliore di quello del 2019, nonostante ci sia stata anche qualche goccia di pioggia. E per noi è importante anche che sul podio siano salite tre moto diverse e che tutti i marchi siano nella top 10, perché vuol dire che le nostre gomme lavorano bene su tutte le moto".

L'altra notizia importante del weekend è stata il ritorno alla vittoria di Marquez...
"Ha fatto piacere a tutti e poi Marc se lo merita, perché ha avuto un brutto infortunio ed ha lavorato duramente per tornare. Sachsenring è una pista che gli piace da sempre, poi gli permetteva di spingere sulla spalla 'buona'. Tutto è andato per il meglio per lui e, anche se non sono ancora al 100% sia lui che la moto, credo che d'ora in avanti continueremo a vederlo più vicino ai migliori".

In gara è stato particolare quello che è successo a Pecco Bagnaia, che ha detto di averci messo 6-7 giri a far funzionare correttamente la gomma posteriore e poi nella seconda parte di gara era tra i più veloci. Come ti spieghi questa situazione?
"In parte potrebbe essere una questione di pressioni un po' conservative, ma penso che sia più legato al fatto che Pecco era nel traffico nelle primissime fasi della corsa. In certi casi basta essere anche solo un paio di decimi più lento e a quel punto può volerci più tempo a mandare in temperatura le gomme. E' una cosa che può capitare, ma devo dire che anche nella sua analisi non ha recriminato contro la gomma infatti. Nei suoi primi giri ha fatto due volte 1'23"1 e poi 1'22"8, in testa invece hanno fatto 1'22"9, 1'22"2 e 1'22"1. La differenza è enorme e penso proprio che sia stato questo a costargli tanto, perché le gomme hanno bisogno di essere sollecitate tanto per essere portate in temperatura".

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Nel weekend ha fatto discutere anche una dichiarazione di Valentino Rossi, che ha parlato di gomme morbide e quindi poco adatte ai suoi assetti e al suo stile di guida a partire dal 2019. Cosa ci puoi dire a riguardo?
"Io onestamente non posso entrare troppo nel merito degli assetti, perché non so di preciso cosa facciano sulle moto, quello che so per certo è che Valentino preferisce una moto più stabile, che non si muova troppo, quindi delle carcasse e delle mescole più rigide. Quello che ha detto quindi ci può stare. E' stato solo impreciso quando ha detto che abbiamo cambiato le gomme nel 2019, perché erano ancora le stesse del 2018. Noi le abbiamo cambiate solo nel 2020 e ora sono ancora quelle. A chi dice che Valentino non riesce ad andare forte con le gomme Michelin ricordo sempre che è stato secondo nel Mondiale nel 2016 e terzo nel 2018, ha fatto delle vittorie e dei podi. Poi dal 2019 effettivamente ha iniziato a fare più fatica, ma le gomme erano sempre quelle del 2018. Forse è la Yamaha che ha preso una direzione differente in quel momento".

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