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Suzuki: il team satellite è ancora un obiettivo, ma sarà difficile anche nel 2020

Davide Brivio insiste sul fatto che la Suzuki punta ancora ad avere una squadra satellite in futuro, nonostante non ne abbia attrezzata una per il 2019.

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Nel suo impegno in MotoGP tra il 2002 ed il 2011, e dal 2015, la Suzuki ha sempre corso senza una squadra satellite, ottenendo in questo lasso di tempo due vittorie, una con Chris Vermeulen a Le Mans nel 2007 e l'altra con Maverick Vinales due anni fa a Silverstone.

La Casa di Hamamatsu ha vissuto poi una stagione molto difficile nel 2017, ma quest'anno ha fatto grandi passi avanti, con ben nove piazzamenti a podio, e quindi sembrava prendere corpo l'ipotesi di schierare una squadra satellite, con la Marc VDS che sembrava la principale candidata.

Alla fine però, complici anche le difficoltà economiche della squadra belga, l'operazione non è andata in porto e nel 2019 la Suzuki continuerà con i soli Alex Rins e Joan Mir.

Brivio ha ammesso che i vincoli finanziari della Casa giapponese rendono difficile avere una squadra satellite, anche se questo continua ad essere un obiettivo.

"Questa è una discussione continua per noi all'interno dell'azienda" ha detto il manager italiano.

"Come team, vorremmo avere una squadra satellite per ottenere molte più informazioni e per sviluppare la moto più velocemente".

"Ma per l'azienda è un grande sforzo, perché non abbiamo così tante risorse a disposizione e non così tanti dipendenti come i nostri avversari".

"Comunque continuiamo a discutere e spero che saremo in grado di fare qualcosa per il 2020, anche se i team mi sembrano già tutti impegnati, quindi potrebbe essere difficile".

"Ma questo è un qualcosa che è nella nostra testa, è un obiettivo per la Suzuki, ma la decisione deve ancora essere presa".

Con Tech 3 che si è unita alla KTM ed il Team SIC Petronas che ha preso il suo posto con la Yamaha, Suzuki e Aprilia sono i soli costruttori a schierare solamente la squadra ufficiale.

Romano Albesiano, uomo al vertice dell'Aprilia, ha detto che avere una squadra satellite non all'ordine del giorno e che il focus della squadra è quello di sfruttare al meglio il test team formato attorno a Bradley Smith.

"Per l'Aprilia non è un obiettivo primario, abbiamo deciso di investire nel test team, facendo anche qualche wild card al giusto livello".

"Dunque, stare concentrati sui due piloti ufficiali e su un collaudatore di alto livello, ci sembra il modo migliore per sviluppare una struttura come la nostra".

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