Suzuki e Mir campioni a sorpresa, ma con tanto merito
La Suzuki e Joan Mir sono stati i più bravi ad adattarsi ad un 2020 particolare per la MotoGP, tra la pandemia e l'assenza di Marc Marquez. Condizioni che però non devono togliere meriti alla Casa di Hamamatsu, tornata al titolo dopo 20 anni.
Motorsport.com's Prime content
The best content from Motorsport.com Prime, our subscription service. <a href="https://www.motorsport.com/prime/">Subscribe here</a> to get access to all the features.
La Suzuki è tornata sul tetto del mondo con Joan Mir, 20 anni dopo Kenny Roberts Jr e proprio nell'anno delle celebrazioni del suo centenario, ma alzi la mano chi sarebbe stato pronto a scommetterci. Probabilmente, se avessimo fatto questa domanda prima del via della stagione 2020, sarebbero stati in pochi a puntare sulla Casa di Hamamatsu. E forse sarebbero stati ancora di meno quelli disposti a credere in Mir campione del mondo, piuttosto che sul più esperto Alex Rins, eppure è stato proprio questo il meritatissimo verdetto di fine anno, conquistato soprattutto grazie ad una grande costanza di rendimento.
Sia chiaro, le GSX-RR avevano dato buonissime indicazioni fin dai test invernali, mostrando da subito di avere delle ottime carte da giocare sul fronte del passo gara. Ma nessuno poteva ancora immaginare che si sarebbe presentata un'occasione unica, ovvero quella di disputare una stagione intera senza Marc Marquez, l'asso della Honda capace di vincere sei titoli su sette tra il 2013 ed il 2019, vittima di un grave infortunio al braccio destro nella gara inaugurale di Jerez.
Share Or Save This Story
Subscribe and access Motorsport.com with your ad-blocker.
From Formula 1 to MotoGP we report straight from the paddock because we love our sport, just like you. In order to keep delivering our expert journalism, our website uses advertising. Still, we want to give you the opportunity to enjoy an ad-free and tracker-free website and to continue using your adblocker.