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Suzuki avrà l’holeshot posteriore in Stiria!

Suzuki sarà l’ultimo costruttore della griglia MotoGP a implementare il dispositivo al posteriore della sua moto e soddisfa così le richieste dei sue due piloti, che volevano equipararsi al resto dei rivali.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Ken Kawauchi, Direttore Tecnico di Suzuki, ha annunciato sul sito del team che il dispositivo holeshot, ampiamente richiesto dai suoi due piloti, è pronto per essere provato questo fine settimana nel Gran Premio di Stiria, il primo che verrà disputato dopo la pausa estiva. Il direttore tecnico della Casa di Hamamatsu ha ammesso: “Si può sempre migliorare e l’arrivo del regolatore di altezza posteriore aiuterà i nostri piloti a rendere di più. Quando si corre in MotoGP, al livello più alto, la sfida è migliorarsi continuamente”.

L’holeshot, che inizialmente era un dispositivo utilizzato per abbassare la moto in partenza, è stato introdotto in MotoGP da Ducati, soluzione poi copiata dagli altri costruttori. Tuttavia, gli ingegneri italiani sono andati oltre e hanno migliorato il sistema affinché potesse essere utilizzato non solo in griglia, ma anche in gara, quando pista e situazione potevano migliorarne il rendimento.  

In particolare, era stato Alex Rins a rendersene conto, come aveva affermato a febbraio dello scorso anno a Motorsport.com. “In Ducati stano sviluppando qualcosa”, aveva detto il pilota Suzuki in riferimento al fatto che Jack Miller, allora portacolori Pramac, abbassava l’altezza della sua moto durante la gara in Malesia nel 2019.

I rivali hanno reagito con più o meno rapidità al rivoluzionario dispositivo del costruttore italiano, che già lo aveva implementato sulle sue moto nel 2020. Gradualmente, Yamaha, Honda, KTM e Aprilia hanno completato questo sistema di altezza nella parte posteriore e anteriore e in alcune pista ha dato loro un chiaro vantaggio rispetto alla Suzuki, che ad oggi dispone solo del dispositivo al posteriore da usare in partenza.

Questa situazione ha portato i due piloti, soprattutto Joan Mir, incaricato di difendere il titolo in MotoGP e quarto in classifica generale, a mettere pressione a Suzuki per avere le stesse armi dei propri rivali. Dopo il podio ad Assen a fine giugno, il campione in carica aveva detto: “Stanno lavorando. Ho detto quello che dovevo dire. Sono loro che stanno spingendo al massimo. Il titolo, con il pacchetto che abbiamo ora, è molto complicato e in base a ciò che succede non sarà sufficiente”.

Suzuki si è sempre distinta per la sua precisione tecnica, ma anche per essersi presa il suo tempo al momento di sviluppare la GSX-RR. Il fatto che il nuovo dispositivo holeshot sia pronto non significa che sarà efficace dal primo momento. Inoltre non è garantito che già questo fine settimana in Austria possa essere montato e usato da Mir e Rins, anche se in Giappone i collaudatori lo hanno provato per verificarne il funzionamento e l’affidabilità.

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