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Stoner: solo un episodio o l'inizio di una crisi?

L'australiano accusa la stanchezza di Indy e Lorenzo ne approfitta, mentre Valentino dimostra che c'è

Cosa succede a Casey Stoner? L'australiano con una calma olimpica ha ammesso di essere molto stanco. Non aveva le forze fisiche e mentali per lottare alla pari con Jorge Lorenzo e la sua Yamaha M1 che è parsa essere imprendibile a Misano. Il Gp di San Marino e della Riviera di Rimini doveva essere la gara che “consacrava” il mondiale dell'australiano e, invece, Casey si è sciolto a sorpresa come la neve al sole. La pole position del sabato è stato uno specchietto per le allodole, una illusione per gli uomini della Honda e, forse, in cuor suo Stoner deve anche aver sperato che le goccioline di pioggia che hanno reso imprevedibile la partenza, diventassero uno scroscio vero e proprio per rimescolare le carte del mazzo. A Misano Casey non ha pescato il jolly, ma anzi ha beccato la sua prima giornata storta di una stagione da incorniciare: se si esclude il filotto causato da Rossi a Jerez, il ruolino è di sette vittorie, un secondo posto e quattro terzi, compreso quello odierno. E mentre Jorge Lorenzo se ne andava solitario verso una splendida vittoria numero 17, Dani Pedrosa ha affondato la lama, piazzando la sua Honda RC212 V davanti a quella del leader del campionato. Lo spagnolo, per quanto poco soddisfatto della sua moto per le modifiche apportate nel warm up, ha messo le ruote davanti al capitano. In HRC non potevano sperare in un gioco di squadra perché il passo di Casey era troppo inferiore a quello dello spagnolo. E allora torniamo alla domanda di partenza? Cosa accade a Stoner? Si tratta solo della fatica accumulata con la disputa di due Gran Premi in sette giorni? L'australiano si è lamentato di non aver smaltito le fatiche di Indianapolis e l'accumulo di tossine l'ha pagato in gara, mentre si era “nascosto” molto bene in qualifica, centrando addirittura l'ottava pole del 2011. Casey non ne ha fatto mistero, poteva accampare qualsiasi scusa tecnica e tutti gli avrebbero creduto, ma lui è un istintivo e ai microfoni della televisione ha voluto essere sincero. Ha ammesso una debolezza. Era stanco, scarico per lottare alla pari con Lorenzo. Per qualcuno è stato un segno di forza, ma altri hanno visto in Stoner lo sguardo del pilota che due anni fa alla Ducati aveva perso la... bussola ed era entrato in una profonda crisi prima fisica e poi anche psicologica. I tifosi dell'australiano temevano l'arrivo dell'estate e del caldo e, invece, Casey ha dato il meglio di sé proprio nella fase più torrida dell'estate infilando una tripletta di successi che aveva annichilito le speranze di Jorge Lorenzo: Laguna Seca, Brno e Indianapolis. Sembrava avesse tolto il fiato al campione del mondo in carica e da Misano poteva arrivare il colpo del ko (ovviamente non la matematica) per spingere il maiorchino a lavorare di più in funzione del 2012 e lasciando da parte le residue speranze di puntare al titolo. Ora è Jorge Lorenzo che si sente forte, fortissimo e i 35 punti che lo separano da Stoner non lo spaventano. Nel prossimo appuntamento in Aragona l'iberico potrà giocare il fattore campo per cercare di intimidire il leader della Moto Gp e solo lì capiremo se Misano è stato un episodio isolato per Casey o se la sua granitica superiorità rischia di sfarinarsi all'inizio della fase decisiva della stagione. Nel giorno della fragilità di Stoner è riemersa la prepotente personalità di Valentino Rossi. Il suo settimo posto è l'espressione finale del valore attuale della Ducati Desmosedici che gli viene messa a disposizione, ma il Dottore, una volta tanto, ha fatto valere quel valore aggiunto che i tifosi si aspettano dalle sue prestazioni. Se i colleghi hanno affrontato i primi giri di gara in modo guardingo, quando non si capiva se le poche gocce d'acqua sarebbero diventate uno scroscio di pioggia, Valentino ha cercato di spremere subito la Ducati per stare attaccato al gruppetto dei migliori, dopo una partenza perfetta. Ha ripetuto tempi di valore assoluto, ha lottato gomito a gomito con Simoncelli, Dovizioso e Spies e solo poi, quando le condizioni dell'asfalto sono tornate ad essere asciutte, si è arreso alla “normalità”. Misano ci restituisce il campione di Tavullia con la voglia di lottare: sarà che la Ducati è pronta a sfornare il telaio in alluminio nei test al Mugello, sta di fatto che anche gli uomini di Borgo Panigale hanno avuto la conferma che l'asso marchigiano non ha riposto le sue ambizioni. Il Gp di San Marino, insomma, potrebbe essere stato un nodo cruciale nel futuro della Moto Gp che è ancora tutto da scrivere e gli effetti di questa domenica potrebbero riverberarsi non solo nella classifica di campionato 2011, ma avere delle ripercussioni importanti anche sul 2012...

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