Stoner: "La MotoGP assomiglia sempre più alla Formula 1”
Il due volte campione del mondo della MotoGP ritiene che le gare nella classe regina sarebbero incredibili con qualche cambiamento del regolamento tecnico.
Foto di: Dorna
Casey Stoner si è ritirato dalla MotoGP alla fine del 2012 dopo due titoli mondiali, uno vinto con la Ducati nel 2007 e un altro con la Honda nel 2011. A seguito della conclusione della sua carriera, l’australiano ha ricoperto il ruolo di tester per Honda e per Ducati fino al 2018, disputando anche alcune gare del campionato Supercars in Australia.
Tornato nel paddock della MotoGP come ospite durante le ultime due gare della stagione 2021, Stoner ha sottolineato come l’aerodinamica nella MotoGP si sia sostanzialmente trasformata nella Formula 1 abbia contribuito a elevare i costi. Ritiene anche che le specifiche elettroniche utilizzate attualmente dall’intera griglia dovrebbero essere modificate per rendere le moto più difficili da guidare.
“Mi piacerebbe molto avere voce in capitolo nell’ambito del regolamento tecnico, ad essere onesto”, ha affermato Stoner. “Ovviamente sarebbe un ruolo controverso, ma penso che ci siano elementi che non devono essere presenti. Non è una questione di sicurezza, stanno solo incrementando i costi e mandando tutto alle stelle. Stiamo provando a rendere le cose meno costose, ma ciò che abbiamo ora è praticamente una trasformazione nella Formula 1 e i costi sono schizzati alle stelle”.
Francesco Bagnaia, Ducati Team con Casey Stoner
Photo by: Francesco Bagnaia
Casey Stoner riflette su quanto i cambiamenti in passato abbiano portato alla situazione attuale, che non condivide pienamente, mentre ipotizza uno scenario con un lieve passo indietro: “Quindi mi piacerebbe che alcune parti venissero tolte. Credo che anche l’elettronica debba essere ridotta in gran parte. Penso che intorno al 2016 avessero portato delle ECU uguali per tutti ed era comunque meglio dell’anno precedente. Quindi non c’è stato quel passo indietro che tutti si aspettavano si facesse. Onestamente, penso che abbiamo bisogno di fare un passo indietro. Voglio vedere i piloti derapare, faticare col grip in uscita di curva. I piloti magari iniziano bene la gara, ma con la scelta delle gomme finiscono indietro, mentre altri piloti che hanno iniziato piano, rimontano”.
“Questo avverrebbe con un regolamento differente, non ci vorrebbe molto. Penso che i sorpassi sarebbero migliori di adesso, perché non sarebbero solo in frenata. Si troverebbe qualcuno che commette errori ed uscisse un po’ dalla linea ideale, così un altro può infilarsi e sorpassare. Anche il setup della moto sarebbe più critico. Penso che con pochi cambiamenti, le gare sarebbero incredibili”.
Stoner era stato molto critico sulla direzione che la MotoGP aveva preso nel 2012 con il regolamento CRT, che ha finito per spianare la strada all’elettronica utilizzare oggi che ha aiutato la MotoGP a diventare così competitiva ed equilibrata. Dal cambiamento nel 2016, in quella stagione hanno vinto nove piloti, lo stesso numero ha trovato il successo nel 2020, mentre nel 2021 sono stati otto a vincere, sia piloti ufficiali che di team satellite, con cinque costruttori vincenti su sei presenti.
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