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Smith: "La KTM deve continuare a lavorare e ridurre il gap"

Come il compagno Pol Espargaro, anche il pilota britannico è convinto che al momento il punto di forza della KTM RC16 sia il telaio, ma è convinto che ci sia un grande margine di miglioramento, pur aspettandosi una stagione difficile.

Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing

Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing

Toni Börner

Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing bike detail
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Red Bull KTM Factory Racing RC16
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Red Bull KTM Factory Racing RC16
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Red Bull KTM Factory Racing RC16
Red Bull KTM Factory Racing RC16
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing

Oggi la KTM ha presentato i suoi programmi nel Motomondiale ed ovviamente a rubare principalmente l'attenzione è stata la RC16, la moto con cui la Casa austriaca si appresta ad entrare in veste ufficiale in MotoGP. Bradley Smith ha fatto il punto della situazione a poco più di un mese dall'inizio della stagione, con alle spalle due test collettivi nei quali la moto ha mostrato una crescita costante.

Da dove sei partito con la moto nuova?
"Suppongo che si parta sempre dal punto debole, credo sia il modo migliore. Questo progetto era già pronto e funzionante. Era già qui e ci lavoravano i collaudatori della KTM. Ovviamente Hoffman ha fatto il primo shakedown. Ma poi Mika ha fatto un lavoro fantastico, così come Tom Luthi, Karel Abraham e Randy De Puniet. Quando sono salito per la prima volta sulla moto, era già stato fatto tanto lavoro. Diciamo che eravamo già al 70%. In questi mesi poi siamo arrivati intorno all'80%, quindi abbiamo ancora un 20% di potenziale da tirare fuori. Sono veramente contento di quello che abbiamo a disposizione oggi se rapportato al poco tempo che ho avuto su questa moto. La KTM ha fatto un lavoro fantastico, abbiamo un gran numero di tecnici motivati che ci circondano. Sappiamo di essere indietro a livello di esperienza rispetto agli altri costruttori, ma questo non ci spaventa. Significa semplicemente che sappiamo che dobbiamo lavorare di più e dare qualcosa in più. Questo è quello che mi è piaciuto di più in questi primi test dell'atmosfera in squadra".

Le ambizioni sono importanti è c'è molta fiducia intorno al telaio a traliccio. Tu cosa ne pensi?
"Mi piace la loro fiducia in se stessi e la loro convinzione nei propri mezzi. Vuol dire che credono in quello che stanno facendo. Hanno già fatto questo lavoro in tante categorie. Hanno vinto il titolo con Binder in Moto3 l'anno scorso, con una stagione dominante con un telaio a traliccio. Hanno vinto tanto anche nel motocross e nel supercross, quindi sanno quello che fanno e sono convinto che faranno bene pure in MotoGP. Onestamente, il telaio in questo momento è davvero il punto forte di questa moto. E abbiamo margine per svilupparlo ed ottenere ancora di più".

Come procede il lavoro di sviluppo della RC16?
"E' davvero importante fare un buon lavoro, raccogliere tutte le informazioni e dare dei feedback utili agli ingegneri. Bisogna essere molto sicuri di quello che si sta facendo. Ho buone sensazioni per ciò di cui una moto ha bisogno, credo, e sono sempre molto chiaro in termini di cosa è meglio e di cosa è peggio. Ma anche Pol ha fatto la stessa cosa. Entrambi abbiamo seguito una direzione molto simile per il telaio, il forcellone ed anche con il set-up della moto. E' chiaro quindi che stiamo ricevendo le informazioni giuste ed abbiamo parecchi dati per assicurarci che sia tutto corretto".

Il distacco dai migliori ti preoccupa?
"Sembra che questa possa essere una delle stagioni più competitive. Ci sono tante moto competitive in pista. La Michelin ha fatto gomme sempre migliori e non sarà facile per noi. Probabilmente abbiamo scelto uno dei momenti più duri per entrare in MotoGP. Ma siamo qui e non siamo troppo lontani dai migliori. A Sepang eravamo a 1"9 e a Phillip Island a 1"4. Ponderando tutto, potremmo anche dire che siamo a 2", ma è qualcosa di cui essere molto fieri, specialmente considerando che non eravamo mai stati su quelle piste. Riuscirci subito è qualcosa di impressionante. Ora dobbiamo continuare a lavorare e sperare di ridurre il gap nel corso della stagione".

Vedi una pista particolarmente adatta alla RC16?
"E' difficile dirlo, perché stiamo sviluppando la moto talmente velocemente che al momento non mi viene in mente una pista in particolare. Dobbiamo ancora capire quali sono i punti di forza e quelli deboli della nostra moto. Probabilmente però direi che se c'è qualcosa di buono al momento sono le curve veloci. Curve come la Casanova-Savelli o le due Arrabbiate al Mugello. Penso che qui potenzialmente possiamo essere molto forti. Ma non sappiamo ancora dove siamo precisamente, per questo preferisco partire senza troppi preconcetti: voglio solo fare del mio meglio e vedere come saremo messi alla fine dei weekend".

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