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Rossi prepara l'addio: "Triste arrivare alla fine, ma ci siamo divertiti"

Il "Dottore" si appresta a disputare la sua ultima gara in Italia e spera solo che possa essere una grande festa per i suoi tifosi, ai quali spera di lasciare il ricordo dei tanti momenti belli passati insieme.

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Mancano ancora tre gare alla fine della carriera di Valentino Rossi in MotoGP, ma intorno a lui ormai aleggia una forte aria d'addio. E non potrebbe essere diversamente, visto che la carovana del Motomondiale è tornata a Misano per il Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia Romagna. Ultimo appuntamento davanti ai tifosi italiani per il "Dottore", per di più a pochi chilometri dalla sua amata Tavullia. Nonostante ci sia in ballo ancora un titolo, il grande protagonista della conferenza che ha aperto il weekend è stato proprio lui, che ha calamitato quasi la totalità delle domande.

"E' una situazione un po' strana, perchè è già la seconda volta che vengo a Misano in questa stagione. Normalmente, ci corriamo una volta sola, ma nelle ultime due stagioni, con la pandemia, ci siamo abituati a fare queste doppiette. Sicuramente sarà una grande occasione per salutare tutti i fan italiani ed è sempre bello correre sul mio circuito di casa qui a Misano. Spero che potremo avere un buon weekend, specialmente a livello climatico, quindi che ci sia una gara sull'asciutto per fare del mio meglio", ha detto Valentino.

"Ho fatto più di 400 gare, una lunga storia, una lunga carriera, quindi non posso che ringraziare tutti i miei tifosi, perché ovunque vada ricevo sempre un grande sostegno da tutti loro. Io cerco sempre di dare il massimo e ci siamo divertiti insieme in questa lunga carriera, con tante bellissime gare. Vedremo cosa succederà domenica, ma dopo Misano ci saranno altre due gare prima della fine del campionato. E' sempre un po' triste arrivare alla fine, ma è stato bellissimo e ci siamo divertiti", ha aggiunto riguardo al tributo che si attende domenica dai tifosi che arriveranno sulle tribune di Misano.

La scorsa settimana aveva fatto il giro del mondo un'intervista rilasciata a DAZN, nella quale il pesarese aveva detto di essere in paranoia pensando alla sua ultima gara a Valencia. Oggi però ha chiarito che forse la sua dichiarazione era stata solo un po' decontestualizzata e che non c'è alcun ripensamento sul ritiro da parte sua.

"E' stata estrapolata solo una parte di quell'intervista fuori dal suo contesto. Quello che io volevo dire in realtà è che in Austria tutti mi chiedevano come mi sentivo, ma avevo solo reso ufficiale la mia decisione e sapevo di dover rimanere concentrato per ancora metà stagione, ma che a Valencia sarebbe stato diverso, perché sarebbe stata davvero la mia ultima gara. Sarà l'ultima volta sulla mia moto, l'ultima volta in griglia, quindi sarà più emozionante. Poi in Italia diciamo spesso paranoia, ma più un modo di dire. Io sto bene e non ho cambiato idea".

La top 10 a Misano sarebbe un bel modo per chiudere la sua carriera, anche se è conscio che il fatto che tutti vogliano un gran finale da parte sua non garantisce che sarà così.

"E' sempre un po' difficile, perché tutti quanti si aspettano qualcosa di speciale da qui a Valencia. Però devo cercare di rimanere concentrato, senza pensare che questa sarà l'ultima gara a Misano e in Italia. La cosa migliore è cercare di essere competitivo e dare il massimo. Finire nella top 10 potrebbe già essere un buon risultato, anche se non sarà semplice".

A questo punto gli è stato domandato come vorrebbe essere ricordato dai tifosi della MotoGP una volta che avrà appeso il casco al chiodo definitivamente.

"Sinceramente, non lo so. Quando sei uno sportivo, la tua vita è sempre un po' divisa in due: da una parte c'è il pilota, che tutti possono seguire lungo la sua carriera, amandolo o odiandolo. Dall'altra c'è l'uomo, che ha una sua vita più intima, personale, che conoscono solo le persone più vicine a lui. Non saprei come vorrei che mi ricordassero. Forse come un buon pilota, con una lunga carriera e con degli ottimi risultati, ma la cosa che mi piacerà ricordare di più è che ci siamo divertiti sia io che le persone che hanno seguito le mie gare in tutti questi anni. Questo sarebbe il modo migliore per ricordarmi".

Però c'è anche qualcosa che si porterà dietro lui di questa lunghissima avventura durata per ben 26 stagioni.

"Quando fai uno sport da quanto sei un bambino, impari molte cose che poi ti possono essere utili anche nella vita di tutti i giorni. Io mi sono sempre divertito ed ho collezionato delle belle esperienze. Anche se è uno sport individuale, impari a lavorare con tante persone come gli ingegneri ed i meccanici. Questa è una grande esperienza, che ti fa crescere e migliorare come pilota. Questa è sicuramente la cosa che ho imparato nel corso di tutti questi anni".

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Come detto, questo fine settimana la MotoGP potrebbe anche scoprire il nome del suo campione del mondo, visto che Fabio Quartararo si giocherà il suo primo match point, ma che Pecco Bagnaia farà tutto il possibile per negarglielo. Al 9 volte iridato quindi è stato chiesto cosa consiglierebbe ad entrambi.

"La differenza è di 52 punti, quindi penso che Fabio voglia chiudere i conti il prima possibile e che ci proverà domenica, perché più si allunga e più diventa complicata da gestire. A Pecco ho già detto che il mio consiglio è di ripetere quello che ha fatto a Misano 1: fare la pole, il giro veloce e vincere la gara. E' una bella sfida, forse è solo un peccato che Pecco abbia perso dei punti nel corso della stagione, perché sarebbe stato più divertente se fossero stati più vicini a livello di punti".

Oggi poi Casey Stoner è stato il protagonista di una conferenza stampa della Nolan, nella quale ha detto che tra i motivi che lo hanno portato a perdere la passione per le corse c'è stato anche l'accantonamento definitivo dei motori a due tempi.

"Ho corso contro Casey per tutta la sua carriera in MotoGP, che non è stata troppo lunga, perché ha debuttato nel 2006 e si è ritirato alla fine del 2012. Questo poco tempo però gli è bastato per dimostrare il suo talento naturale, lo ha fatto fin dalla sua prima stagione. Mi è sempre piaciuto correre contro di lui, perché penso che sia uno dei più forti di sempre".

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"Parlando dei motori, io ho corso tanto con quelli a due tempi ed è chiaro che hanno un grande carisma. Basta già sentirne il rumore per capire che è più una moto 'da gara' rispetto alla quattro tempi. Ma ad un certo punto il mondo è cambiato ed è cambiata anche la MotoGP, siamo passati ai quattro tempi e a me piacciono: probabilmente si controllano un pochino meglio grazie all'elettronica, ma sono incredibilmente veloci. Penso che sia una normale evoluzione, ma i due tempi rimangono nel mio cuore e di tutti gli appassionati".

Infine, gli è stato chiesto delle voci legate ad un possibile ritorno di Davide Brivio in MotoGP, visto che alcuni rumors davano il suo nuovo team VR46 tra le possibili destinazioni.

"Ho un rapporto molto buono con Davide Brivio, anche perché è lui che nel 2004 mi ha convinto a passare in Yamaha. Insieme abbiamo condiviso i momenti più belli della mia carriera e mi è sempre piaciuto il suo modo di lavorare. Penso che sia il miglior team manager della MotoGP, che può fare davvero la differenza, come abbiamo visto in Suzuki negli ultimi anni. Parlo sempre con lui, ma non so nulla del suo futuro, quindi non so se resterà in Formula 1 o se tornerà in MotoGP. Ma se tornerà non lo farà con il nostro team, perché noi abbiamo altri progetti e non abbiamo parlato con Davide di questo".

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