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Rossi: "Non siamo troppo lontani dai migliori"

Il "Dottore" ha ritrovato il sorriso, infilandosi finalmente nella top 10 e riuscendo per la prima volta nella sua carriera a girare in 1'53" a Losail. A renderlo particolarmente soddisfatto però è lo step fatto a livello di passo gara, sul quale pensa di non essere troppo lontano dai migliori.

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Gold and Goose / Motorsport Images

Sono bastati pochi giorni per ribaltare il broncio di Valentino Rossi e trasformarlo in un sorriso. Dopo aver mostrato un piccolo passo in avanti ieri, il "Dottore" è cresciuto nella seconda giornata del secondo test di MotoGP in Qatar, riuscendo finalmente ad inserirsi nella top 10 e a regalarsi una prima volta nonostante i suoi 42 anni.

Il suo 1'53"993, seppur per 7 millesimi, ha segnato la prima volta in cui è riuscito a scendere sotto al muro dell'1'54" sul tracciato di Losail nella sua carriera. Una cosa che lo ha reso particolarmente fiero a fine giornata, anche se a farlo sorridere è stato soprattutto il passo avanti a livello di passo gara, sul quale pensa di essere più vicino rispetto ai sette decimi che paga sul leader Maverick Vinales, che guida una classifica con tre Yamaha davanti a tutti.

"Oggi siamo stati in grado di migliorare le performance rispetto a ieri. Abbiamo lavorato tanto sulla moto, trovando delle nuove soluzioni. Ho fatto un buon time attack, riuscendo a girare in 1'53"9. Sono tutti molto veloce, ma oggi ho migliorato la mia posizione e soprattutto il mio passo gara. Ho fatto diversi giri sull'1'54", quindi è stata una giornata positiva", ha detto Rossi.

"L'anno scorso, quando sono rientrato dopo il COVID, ho fatto molta fatica e venivo anche da un periodo con diverse cadute. Questo test quindi è importante perché mi ha permesso di ritrovare le performance giuste. Ieri ed oggi abbiamo migliorato la moto ed ho potuto guidare meglio. Al punto che quello di oggi è il mio best di sempre in Qatar. E questo è il modo migliore per preparare la stagione", ha aggiunto.

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Che effetto ti fa essere riuscito a fare un tempo che non avevi mai fatto prima nella tua carriera?
"Fare quel tempo è una cosa non tanto scontata. Sono tanti anni che corro, quindi fare per la prima volta 1'53" è stata una grande soddisfazione. Anche se le moto e le gomme migliorano, infatti, vuol dire che ci sto guidando bene e che ci sono".

Hai provato un nuovo parafango anteriore, ti è piaciuto?
"Avevamo un parafango molto particolare, che la Yamaha ha realizzato per migliorare l'aerodinamica ed anche il raffreddamento, però non mi piace tanto, perché la moto diventa più difficile da guidare".

Ci sono tre Yamaha davanti e anche tu sei stato veloce oggi. Questo può essere di buon auspicio per il weekend di gara?
"E' un buonissimo segno, però siamo veramente tutti lì. Bisognerà aspettare la gara, perché quando saremo tutti insieme si potrà capire realmente come andrà. Però è sicuramente un buon segno".

Cosa ti manca ancora per lottare per il podio nella prima gara?
"Ho guardato un po' i passi e devo dire che Vinales è molto forte. Anche Quartararo è più veloce di me, poi ci sono le Ducati, le Suzuki e Morbidelli e credo che a livello di passo gara siamo abbastanza simili, quindi non è male. Domani abbiamo ancora una giornata per migliorare e non siamo troppo lontani dai migliori".

La scorsa settimana ci eri parso molto demoralizzato, ma oggi le cose sono andate meglio. Ci fai capire cosa è cambiato?
"Non ho cambiato metodo di lavoro, perché mi trovo molto bene con David (Munoz, il capo tecnico). E' molto bravo, molto preparato tecnicamente, quindi io mi concentro sulla guida e gli porto i miei feedback, poi il resto lo fa lui. Questo metodo mi piace e mi piace anche l'atmosfera nel team, ma in questi due giorni abbiamo lavorato esattamente come la settimana scorsa. Il problema è che nell'altro test avevamo provato un bilanciamento dei pesi un po' diverso, soprattutto al posteriore, ed è stato questo che non ha funzionato. Questa volta ho cambiato setting e sono stato più competitivo, ma soprattutto siamo riusciti a fare degli step e quello è importante perché dà anche delle motivazioni".

Con la nuova carena avete migliorato la velocità di punta, pensi che potrà essere un aiuto sulle piste più veloci?
"E' molto importante, perché il motore è congelato e per noi è un problema, perché l'anno scorso c'era una grande differenza a livello di velocità di punta. Ho spinto molto con la Yamaha affinché lavorasse sugli altri aspetti della moto che potevano farci migliorare da questo punto di vista. Prendiamo ancora circa 10 km/h dalla Ducati, ma il gap è minore dell'anno scorso".

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