Rossi: "I test di Brno ci hanno dato più morale che prestazioni"
Valentino sembrava deluso alla conclusione della giornata di lunedì, ma oggi ha detto che il fatto che la Yamaha abbia portato un primo prototipo della M1 2020 segna già un'inversione di rotta rispetto agli ultimi anni e che quindi è positivo.
Foto di: Yamaha
Lunedì sera, alla conclusione dei test collettivi di Brno, Valentino Rossi aveva dato la sensazione di essere un po' deluso. La Yamaha aveva portato in pista la base della M1 2020, con un nuovo motore, e i progressi c'erano stati, anche se piuttosto marginali.
A distanza di qualche giorno, il "Dottore" sembra aver cambiato idea, perché oggi, alla vigilia del Gran Premio d'Austria, ha parlato di un test che comunque ha dato morale, perché ha mostrato gli sforzi della Casa di Iwata e se non altro un cambiamento di approccio rispetto alle ultime due stagioni.
"E' una cosa che ci ha dato più morale che prestazioni, perchè si deve lavorare così. Negli ultimi anni, come vi ho già detto altre volte, non provavamo niente. Questo è il segnale che magari qualcosa è cambiato, anche se bisogna lavorare tanto perché comunque il livello è molto alto. Però avere già provato un prototipo 2020, con un motore un pochino diverso è già una cosa importantissima" ha detto Valentino.
La cosa fondamentale ora è non fermarsi qui e sfruttare al meglio i 6 giorni di test che ci sono da qui alla fine dell'anno per indirizzare nel modo giusto lo sviluppo della M1.
"Adesso ci saranno degli altri test a Misano, poi a Valencia e a Jerez, quindi abbiamo altri 6 giorni di prove prima della fine dell'anno. C'è tempo, ma in questi sei giorni bisogna fare dei passi avanti importanti. C'è tanto da fare, perché facciamo fatica soprattutto per quanto riguarda il motore, però sono contento perché l'anno scorso nello stesso test abbiamo provato solo un parafanghino e quest'anno il prototipo di una nuova moto".
A tenere banco oggi però sono state le voci legate ad un presunto ritorno di fiamma tra Jorge Lorenzo e la Ducati, con il maiorchino che sarebbe pronto a vestirsi con i colori Pramac pur di tornare in sella alla Desmosedici GP. Ovviamente il pesarese non poteva non commentare la cosa.
"Da una parte, quando escono queste notizie qui mi viene sempre da pensare: un mese fa tutti dicevano che io mi ritiravo alla fine dell'anno, quindi potrebbe essere una cazzata anche questa. Dall'altra parte, sportivamente parlando, ci potrebbe anche stare, perché Lorenzo l'anno scorso aveva cominciato ad andare molto forte con la Ducati, mentre con la Honda sta facendo fatica. Quindi perché no? Alla fine è stato quasi un peccato per loro che Lorenzo sia andato via, perché quando ha cominciato ad andare forte, ormai era troppo tardi, quindi lo potrebbero anche fare".
Se durante la conferenza stampa Valentino era sorridente mentre veniva toccato l'argomento, si è vista anche qualche faccia preoccupata, come ad esempio quella di Jack Miller, che è quello che rischierebbe di perdere il posto: "Capisco Miller che è preoccupato e anche Dovizioso, ma perché Marquez? Sarebbe interessante vedere cosa succede".
Tra le altre cose, la Ducati è particolarmente chiacchierata in questi giorni, visto che sembra ormai imminente anche l'addio di Alvaro Bautista in Superbike per approdare alla Honda.
"Ogni storia è un po' diversa: Lorenzo arrivava da un periodo difficile, quindi magari quando ha visto l'opportunità con la Honda e ha pensato che fosse la cosa giusta. Bautista lo capisco un po' meno perché la Ducati in Superbike è competitiva. I soldi comunque sono sempre una cosa che sposta gli equilibri da tutte le parti".
Informazioni aggiuntive di David Gruz
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