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Rossi: "Far tirare Marc? Avrei dovuto aspettarlo fino a cena!"

Il "Dottore" si gode quella che ha definito "una delle prime file più belle degli ultimi anni" e scherza su Marquez che ha firmato la pole seguendolo, dopo averlo aspettato a lungo. Ma applaude anche il suo team e la Yamaha.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Anche lui si è lasciato scappare un liberatorio "Era ora!", e non poteva essere diversamente. Dopo tanti fine settimana in ombra, finalmente Valentino Rossi è tornato a respirare l'aria dell'alta classifica a Silverstone, conquistando un posto in prima fila accanto ad un Marc Marquez dilagante, che però ha sfruttato proprio la sua scia per andare a prendersi la 60esima pole in carriera ed il record del tracciato britannico.

"Era ora! Anche se oggi è solo sabato, sono molto contento. E' una delle prime file più belle degli ultimi anni, perché veniamo veramente da un periodo difficile nella prima parte del campionato, perché siamo andati piano su delle piste su cui ci aspettavamo di andare forte. Ci sono state gare su piste che mi piacciono nelle quali le altre Yamaha andavano e io invece andavo pianissimo, quindi è stata dura" ha detto il "Dottore", dando proprio un senso di liberazione.

"Sono contento perché nella seconda parte del campionato siamo migliorati step by step, e qui sono competitivo come quest'anno forse ero stato solo ad Austin. Bisogna cercare di fare il massimo, di essere pronto a tutto dall'inizio alla fine, ma il passo c'è per cercare di lottare per il podio e per provare a stare lì" ha aggiunto.

 

Quella di oggi è stata una qualifica molto strategica e alla fine è toccato a lui fare la "lepre", anche perché non aveva scelta, visto che non era riuscito a sfruttare la prima gomma.

"C'è stata molta strategia, perché nessuno voleva andare davanti. Ad un certo punto ero molto indietro, perché con la prima gomma non sono proprio riuscito a fare il tempo e mancava poco, quindi ad un certo punto sono andato e mi sono detto: 'Un giro, tutto adesso'. Mi sono proprio divertito".

E il fatto che Marquez abbia aspettato per evitare di dargli un traino non lo ha stupito per niente: "Marc è il più veloce, quindi può fare questo tipo di strategia. Lui entra e fa subito il tempo con la prima gomma, che di solito gli basta per la prima fila. Poi con la seconda gomma sta dietro e sicuramente non ti tirerà neanche morto, saremmo potuti rimanere in pista fino a cena. Ma ormai lo sappiamo".

Con le altre Yamaha che erano comunque competitive nelle gare in cui ha sofferto di più, Rossi non ha nascosto che è stato proprio dentro al suo box che si è lavorato intensamente per ribaltare la situazione.

"Con la mia squadra abbiamo avuto un problema di setting e dopo la pausa abbiamo cambiato molto sulla moto, sulla distribuzione dei pesi, ed abbiamo cercato di capire come mai io non riuscissi ad andare: in staccata andavo piano e nelle curve non riuscivo a farlo girare, quando in staccata ed in entrata io solitamente sono veloce. Piano piano, siamo stati bravi e ce l'abbiamo fatta".

Anche la Yamaha però finalmente sta iniziando a seguire con più attenzione le indicazioni dei piloti e i frutti si cominciano a vedere.

"Poi la Yamaha sta iniziando a lavorare su delle cose intelligenti: sull'accelerazione, sull'elettronica per gestire la gomma. Tutte cose che io chiedo da due anni e mezzo, ma su cui non avevo mai avuto una risposta prima degli ultimi mesi. Magari riusciamo a migliorare e ad essere competitivi sia alla fine di quest'anno che l'anno prossimo".

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Questo non vuol dire che i problemi siano stati completamente risolti, perché comunque rimane un gap da colmare a livello di motore.

"Siamo migliorati, ma siamo ancora lontani: prendiamo 7-8 secondi in gara, le altre moto fanno 12 km/h in più in rettilineo. Non andremo mia forte come la Ducati sul rettilineo, ma bisogna lavorare almeno per dimezzare il gap".

Aver ritrovato il sorriso però è molto importante, perché a 40 anni non è facile rimanere motivati di fronte a prestazioni da dimenticare come quelle del Mugello o di Assen.

"Depresso no, ma ero molto triste. Arrivavo alle gare ottimista, perché Vinales comunque ha vinto ad Assen e Quartararo va sempre forte, ma non riuscivo a guidare, quindi ero molto triste. E' bastato sistemare un po' la moto e già da Brno l'ho sentita più mia. Almeno così è divertente, perché a questo punto della mia carriera bisogna andare alle gare se ti diverti e sei competitivo, altrimenti diventa tutto pesante".

Quando gli è stato chiesto se da qui può ripartire una nuova stagione, ha aggiunto: "Prima di tutto pensiamo a domani, poi a Misano, perché ci sono ancora moltissime gare. In campionato, fortunatamente nelle prime gare sono riuscito a prendere molti punti, quindi si può puntare anche a qualcosa di buono, perché dal terzo posto di Petrucci fino a Quartararo siamo tutti attaccati".

Sulle sue speranze per la gara di domani comunque sembra avere le idee abbastanza chiare: "Non lo so, sarebbe bello fare una gara come nel 2017, stare con Marquez e Quartararo che mi sembrano quelli messi meglio. Mi piacerebbe salire sul podio, ma essere lì con loro, non lontano".

Informazioni aggiuntive di Lewis Duncan

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Pole sitter Marc Marquez, Repsol Honda Team, secondo classificato Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, terzo classificato Jack Miller, Pramac Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Jack Miller, Pramac Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
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