Rossi: "Con Gadda siamo progrediti parecchio, ma ce ne servirebbero cinque come lui"
Il pilota della Yamaha ha parlato dei progressi di elettronica della Yamaha, che sono proseguiti anche nei test di oggi e saranno utili da Assen. Intanto ha avuto anche un antipasto di alcune piccole novità in chiave 2020 per la M1.
Foto di: Miquel Liso
Se ci si ferma alla classifica, la giornata di test a Barcellona di Valentino Rossi non sembrerebbe essere andata nel migliore dei modi, perché il "Dottore" ha chiuso solamente in 14esima posizione, distanziato di un secondo dalla Yamaha gemella di Maverick Vinales.
In realtà il pesarese ha lasciato intendere che si sia trattato di un test positivo, perché la Casa di Iwata ha introdotto delle piccole cose a livello di elettronica che potranno essere utili nelle prossime uscite, ma pure qualcosina pensato già in ottica 2020. Insomma, qualcosa inizia a muoversi in vista del debutto della moto dell'anno prossimo fissato per i test di Brno.
"Abbiamo provato diverse cose a livello di elettronica, come traction control e freno motore, ma anche qualcosa di diverso a livello meccanico sulla moto" ha spiegato Valentino.
"Abbiamo lavorato un po' per l'anno prossimo, ma anche per le prossime gare, nelle quale avremo già qualcosina di diverso, soprattutto a livello di elettronica, che spero ci possa permettere di essere più veloci" ha aggiunto.
Sulla bontà delle cose provate in chiave 2020 per il momento non si è ancora voluto sbilanciare: "Ancora è un po' presto per dirlo, perché abbiamo provato solo delle piccole cose. Alcune piccole differenze nel motore per migliorare l'erogazione, però è un po' presto. Qualcosa è migliorato, invece da altre cose ci aspettavamo qualcosa in più, però è stato un buon test".
Il 9 volte iridato ha rimontato anche lo scarico che aveva già usato nella giornata di venerdì, ma la sua impressione non sembra essere cambiata molto: "Ho riprovato anche il nuovo scarico, ma è solo il primo step e parliamo di un qualcosa di piccolo, quindi non si sente troppo la differenza".
Ma non solo, perché tra le varie prove c'è stata anche quella del freno posteriore sul manubrio, sia nella versione a pollice che in quella con una seconda leva accanto alla frizione, come quella utilizzata già da qualche tempo da Karel Abraham sulla Ducati dell'Avintia Racing.
"Ho provato sia quello a pollice che quello diciamo in stile scooter. Sulle nostre moto la frizione si usa solamente in partenza, quindi non è un grande problema. Forse l'unica difficoltà è a livello di ingombri, ma penso che avere il freno posteriore a disposizione lì possa essere un aiuto a centro curva. Ma in ogni situazione ci sono aspetti positivi e negativi".
Tornando a parlare di elettronica, è stato fatto un accenno al lavoro svolto da Michele Gadda, per il quale Valentino ha avuto grandi elogi: "E' un bravo ragazzo e con lui credo che siamo progrediti parecchio. Il problema è che avremmo bisogno di cinque ragazzi come lui e ne abbiamo uno solo. Ci servirebbero cinque Gadda".
Infine, si è detto soddisfatto anche delle nuove soluzioni per il posteriore portate dalla Michelin in questo test: "Le gomme che ha portato la Michelin sono meglio di quelle che avevamo prima, perché c'è più grip, quindi si può aprire il gas prima e si fanno tempi migliori, quindi è positivo".
Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont
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