Rossi: "Abbiamo sbagliato set-up nella FP2"
Il "Dottore" ha fatto una modifica per cercare di migliorare la staccata, ma la sua M1 è peggiorata in inserimento e quindi si è ritrovato solamente 19esimo alla conclusione della prima giornata di prove del Gran Premio di Catalogna.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
E' stato un altro inizio in salita per Valentino Rossi. La top 10 conquistata domenica scorsa al Mugello aveva ridato un po' di morale al "Dottore", che si presentava con ottimismo a Barcellona, su una pista su cui lo scorso anno era stato capace di lottare per la vittoria prima di scivolare. La giornata di venerdì ancora una volta però si è chiusa con un boccone amaro da digerire, con la sua Yamaha Petronas in 19esima posizione e con un ritardo di 1"6.
Un distacco in parte frutto di una scelta di setting fatta per migliorare la staccata in FP2 che non ha dato i frutti sperati, perché ha reso la sua M1 difficile da guidare, impedendogli di migliorarsi più di tanto anche quando ha montato le gomme soft nei minuti conclusivi del turno.
"Stamattina non ero andato male. Ero solo 15esimo, ma non avevo cambiato le gomme e mi sentivo piuttosto bene. Oggi pomeriggio invece abbiamo seguito una strada di setting che mi ha dato abbastanza fastidio, perché non riuscivo più a guidare la moto. Staccavo forte, ma poi non entravo in curva perché non riuscivo a farla voltare, quindi ero lento in inserimento. Oggi pomeriggio sono andato abbastanza piano e soprattutto il feeling sulla moto è peggiorato rispetto a stamattina", ha spiegato Valentino.
Quando poi gli è stato domandato come mai sia ancora alle prese con gli esperimenti, pur essendo ormai arrivati alla settima gara stagionale, ha aggiunto: "Queste sono prove che si fanno in un weekend di gara. Ultimamente la staccata è diventata molto importante, perché quelli che vanno forte staccano molto tardi, quindi abbiamo provato a fare questa modifica per capire se riuscivamo a migliorare su questo aspetto. E' andata male, però è un lavoro normale per il venerdì pomeriggio, sono prove che secondo me fanno tutti".
Quella di domenica sarà probabilmente una gara nella quale sarà fondamentale la gestione delle gomme, che sembrano avere un degrado importante visto che l'asfalto del tracciato catalano non offre un grande grip.
"Questa pista ha sempre poco grip e le gomme soffrono molto, perché ci sono tante curve lunghe e veloci, nelle quali stai tanto piegato. Gli pneumatici quindi perdono performance e più giri e più si va piano. Si possono fare delle cose per lavorarci, ma alla fine è una caratteristica della pista e ci devi convivere. La domenica va più forte chi è più bravo a guidare con poco grip. Purtroppo con il setting non si può risolvere tutto".
Oggi abbiamo anche visto per la prima volta la sua frequenza cardiaca nelle grafiche televisive, quindi il pesarese si è soffermato anche su questo aspetto: "Da quello che ho visto ero più o meno tra i 150 ed i 160 battiti e non è male. Di solito ci alleniamo per essere più o meno in quel range, quindi era un po' quello che ci aspettavamo. Negli ultimi anni però si è capito anche che la frequenza cardiaca varia molto da atleta ad atleta. Ce ne possono essere alcuni che sono in perfetta forma ed hanno 180 battiti, ma non è detto che se uno ne ha 120 stia facendo meno fatica. Stare in questa soglia comunque va bene".
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